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Il presidente Buccioni scrive al governatore dell’Emilia Romagna

Il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani
Il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni, ha inviato questa mattina una lunga lettera al presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani. Oggetto della comunicazione, la recente risoluzione approvata dalla maggioranza dell’Assemblea regionale (con l’astensione di Pdl e Lega e dunque di una fetta molto consistente di rappresentanti dei cittadini emiliano-romagnoli) su proposta dei consiglieri del Movimento 5 Stelle (Beppe Grillo), Andrea Defranceschi e Giovanni Favia. Sulla notizia il nostro sito era intervenuto subito, anche con un po’ di ironia (scomodando il grande Totò: “Ma mi faccia il piacere!”) ma l’argomento merita un ritorno perché l’associazione di categoria dei circhi italiani ha deciso di interloquire direttamente con il presidente della Regione cercando quel dialogo sui contenuti che è sempre la strada migliore per risolvere i conflitti.
Prima una premessa, che non fa parte dei contenuti della missiva ma che serve ai nostri lettori per inquadrare l’argomento. Il Movimento 5 Stelle ha portato una salutare ventata di novità nella politica italiana al momento della sua comparsa sulla scena pubblica. Lo “scossone” rappresentato dalle idee diffuse e dai metodi di mobilitazione (si pensi solo al primo V-Day) dei “grillini” hanno fatto discutere, in tutti i sensi. Insieme a positive denunce e battaglie, il gruppo si è caratterizzato anche per un marcato populismo e per campagne combattute con un estremismo ideologico degno di miglior causa. Da un po’ di tempo anche il circo rientra fra queste, e ciò solleva il sospetto che i temi sui quali agitare le folle non vengano scelti a caso ma andando a pescare fra quelli più di moda nell’opinione pubblica e più “notiziabili” sui media. Della serie: la politica, vecchia e nuova, senza visibilità è nulla.
Sta di fatto che la risoluzione presentata in Regione dal Movimento 5 Stelle taglia con l’accetta su un tema così delicato, dimostra pochissimo sforzo di documentazione serio e, soprattutto, fa carta straccia di una giurisprudenza ormai consolidata: i due consiglieri in questione, infatti, esprimono il disaccordo e l’indisponibilità all’attendamento nel territorio emiliano-romagnolo di circhi e mostre viaggianti con esemplari al seguito di primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni. E se fosse solo una dichiarazione d’intenti politica, amen! De gustibus et coloribus non est disputandum. Ma invece chiedono anche un impegno da parte della Giunta regionale ad attivarsi affinchè tutti i Comuni provvedano a dotarsi di appositi regolamenti per disciplinare questa materia. Ora, se per regolamentare si intende non vietare l’attività dei circhi con animali, ma fissare precise norme relative al loro trattamento, queste esistono già e laddove fossero carenti spetterebbe in buona sostanza alla legislazione nazionale farsene carico. Se invece si volessero intendere regolamenti nel senso di introdurre divieti alla attività di quei circhi (pari al 99% di quelli in attività in Italia) che possiedono le specie elencate, allora il Movimento 5 Stelle dimostrerebbe di non conoscere 20 anni di pronunciamenti di Tar, da nord a sud dello Stivale. E in particolare di quelli dell’Emilia Romagna, che si sono pronunciati diverse volte.
Il presidente Buccioni insieme al Papa. Con ogni probabilità si terrà l'1 dicembre prossimo l'Udienza speciale fra tutto il mondo del circo italiano e Benedetto XVI
L’ultima in ordine di tempo riguarda proprio un Comune emiliano, Ferrara, che proprio riferendosi alla linee guida Cites (così come si fa nella risoluzione Defranceschi-Favia) aveva introdotto una ordinanza di divieto ai circhi. Ebbene, chiamato davanti al Tar di Bologna dal circo Moira Orfei, lo scorso novembre il sindaco ha dovuto ritirare quell’atto, in quanto in contrasto stridente con la legge dello Stato.
Dunque sarà assai difficile che la Regione e poi i Comuni emiliano-romagnoli possano soddisfare i desideri del Movimento 5 Stelle in materia di circhi. La lettera del presidente Buccioni entra però solo nella seconda parte sui temi giuridici, mentre si dilunga sugli aspetti artistici e culturali del circo, sostenendo che solo chi è a digiuno di circhi può lanciare le accuse di cui il mondo animalista (in senso lato) si riempie spesso la bocca.
Il circo italiano, spiega ancora Buccioni al governatore della Regione Emilia Romagna, è anche impegnato a redigere un codice di autoregolamentazione che riguarderà la vita di tutti gli animali presenti nei circhi e che sarà adottato e fatto rispettare dalla associazione di categoria dei complessi italiani, ma che sarà anche proposto alle autorità ministeriali per una regolamentazione della materia. I circhi sono imprese, alcune delle quali con oltre cento dipendenti, impegnate ogni giorno a svolgere al meglio il loro lavoro: si possono migliorare le aziende, ma sarebbe criminale farle chiudere, stante anche la non facile situazione economica che stiamo attraversando. Siamo certi che il governatore della Regione, Vasco Errani, abituato ad amministrare un “territorio eccellenza” dal punto di vista del tessuto imprenditoriale, non impiegherà nemmeno un secondo per focalizzare che questo è il tema, non le crociate contro i circhi.