La Regione Emilia Romagna non ha infatti vietato nulla, ma ha solo approvato a maggioranza una risoluzione (che è una forma di indirizzo politico, non un atto che ha valore di legge) a maggioranza (Lega Nord e Pdl non si sono accodati), che – come recita l’ordine del giorno che si può leggere sul sito della Regione – non è altro che la “proposta dai consiglieri Defranceschi e Favia per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare, dal punto di vista normativo, l’utilizzo di varie specie animali nell’ambito dei circhi e delle mostre viaggianti”, e che riprende il documento già presentato nel 2010 dai “grillini”. Com’è noto ogni consigliere può proporre ciò che vuole, ma quel che conta è ciò che diventa legge, il resto va a far parte della famosa categoria del “verba volant”.
Ecco come il comunicato stampa dell’assemblea legislativa presenta quella che per gli animalisti sarebbe la rivoluzione del secolo. Titolo: ANIMALI. CIRCHI E MOSTRE, APPROVATA RISOLUZIONE MOV5STELLE: “I COMUNI DEVONO ADOTTARE APPOSITI REGOLAMENTI”
La risoluzione impegna poi la Giunta regionale ad attivarsi affinchè tutti i Comuni provvedano a dotarsi di appositi regolamenti per disciplinare questa materia. Defranceschi e Favia nel documento ricordano che la legge regionale 5/2005, ‘Norme a tutela del benessere animale’, prevede l’adozione di apposite delibere di Giunta per la definizione dei requisiti tecnici di detenzione degli animali in base ai criteri dettati dalla commissione Cites e che la Regione, con delibera 647/2007, ha recepito le linee guida della stessa commissione. Parere favorevole alla risoluzione è stato espresso dai consiglieri Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Roberto Piva (Pd). (cc)”
La Regione Emilia Romagna sa bene che in Italia esiste una legge dello Stato che riconosce la funzione sociale dei circhi e sa altrettanto bene che le sentenze dei Tar parlano chiaro (l’ultimo, qualche mese fa, proprio quello di Bologna): non si può vietare una attività normata e sostenuta dallo Stato. Lo stesso sanno i Comuni, come Ferrara, che aveva vietato i circhi con animali e ha dovuto fare dietrofront.