“Se i diritti fondamentali vengono cancellati dal denaro e la democrazia cede alla dittatura, presto nessuno sarà più libero.” (Stefano Rodotà)
Il Festival del Circo di Monte Carlo mandato in onda dalla Rai senza i numeri con animali è stato un colpo basso, uno sfregio alla libertà, una imposizione calata dall’alto non si sa bene in nome di quale dettato normativo, morale, informativo…, che in effetti non esiste. Più probabile che la decisione sia figlia della “omologazione animalista”, e quindi in ultima analisi di una imposizione che ricorda altri tempi e altri regimi, e dell’impazzimento di cui soffre la “classe dirigente” della nostra amata Italia.
Se il servizio pubblico, o presunto tale, decide cosa è corretto e salutare guardare in Tv, significa che viviamo in una democrazia che non ci lascia nemmeno più la libertà di fare zapping. Non spetta infatti a mamma Rai decidere che un italiano in casa propria non possa guardare i numeri eccelsi di Martin Lacey o dei Gartner. Semmai tale facoltà deve essere lasciata al cervello e alla mano che pilotano il telecomando. Punto.
Per di più i censori sono incorsi in un pasticcio perché hanno sostituito i “numeri di gabbia” con riempitivi di altre edizioni del Festival e senza nulla spiegare al pubblico che credeva di guardarsi il Festival n. 43 e invece si è beccato anche qualche minestra riscaldata e si è perso il vero palmarès. Pazzesco e inaudito.
Ma se la Rai intende indottrinarci in questo modo, a costo di rovinare lo show, dovrebbe lasciarci almeno la facoltà di scelta se pagare oppure no il canone, cosa che ad oggi non è contemplata.
Da quattro anni l’Ente Nazionale Circhi ha sollevato il tema del Circo in Rai e lo ha fatto inviando lettere ai suoi massimi dirigenti. Le ricordiamo di seguito, partendo dalla più datata, e come si vedrà c’è anche quella indirizzata all’allora presidente Monica Maggioni sulla messa in onda del Festival di Monte Carlo:
L’informazione pubblica dia voce al Circo: Buccioni scrive a direttori di rete e programmi Rai
Circo in Tv: dopo l’invasione barbarica di Daria, l’Ente Nazionale Circhi scrive al presidente Rai
Rai: vergogna! Il presidente Buccioni ha scritto ai vertici dell’Azienda
Il 7 gennaio Fedea, col suo presidente Zaccone, ha reso noto questo comunicato stampa:
“In data odierna, a cura del nostro Ufficio Legale, Studio Avv. Benedetto Valerio, è stato presentato esposto RAI 3, inerente la trasmissione Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, del 25/12/2019 e del 31/12/2019. Violazioni ipotizzate: inosservanza dei doveri di imparzialità, correttezza e completezza dell’informazione (Codice Etico RAI). Tutto questo per cercare di impedire e/o far conoscere il sistema con cui vengono travisate ormai da troppo tempo, le notizie che riguardano il Circo con Animali ed il Suo Mondo. Non è ammissibile che una propaganda animalista distorta possa creare danni ad una categoria di lavoratori, che da sempre offrono il proprio lavoro Artistico a milioni di appassionati.”
Il Circo italiano, ma prima di tutto i cittadini che pagano alla Rai un canone, hanno il diritto di potersi godere il Festival monegasco “originale”. Quello che viene pensato come uno spettacolo organico che coinvolge artisti umani e animali, e che si svela sotto allo chapiteau di Fontvieille fra lo stupore del pubblico, l’emozione e la strabiliante abilità degli artisti, la cura di tutti coloro che lo realizzano, a partire dalla Principessa Stephanie. La Rai non metta le mani, per ideologica insipienza o politically correct, su ciò che il miracolo dell’arte circense e la professionalità degli organizzatori forgiano da quasi mezzo secolo a Monte Carlo. In fondo si chiama Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo e il suo ideatore, il Principe Ranieri, ha pronunciato una frase che dovrebbe risultare comprensibile anche a Rai 3: “Se al circo non vi fossero più gli animali, il circo diventerebbe un music-hall”.