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Rai: vergogna! Il presidente Buccioni ha scritto ai vertici dell’Azienda

In data odierna il presidente dell’Ente Nazionale Circhi ha scritto la lettera che pubblichiamo al Presidente Rai, Monica Maggioni, e al Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto.

Il Circo italiano nella giornata del 2 c.m. ha tenuto nella Capitale un doppio evento di rilievo nazionale:
– un convegno che si è svolto nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, su iniziativa del Senatore Carlo Giovanardi, d’intesa con l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo e l’Ente Nazionale Circhi, e con l’adesione di varie realtà del settore attive in Italia e su scala internazionale (Fédération Mondiale du Cirque, European Circus Association, Club Amici del Circo, Federazione Europea Detentori Animali Esotici e Domestici, Sindacato Addestratori Allevatori Detentori Animali Esotici, Federfauna e tutte le organizzazioni ad essa aderenti, Arcipelago dello spettacolo popolare e tutte le organizzazioni ad esso aderenti) e che ha visto la partecipazione di parlamentari di diversi schieramenti, rappresentanti della cultura e dello spettacolo, docenti universitari, direttori dei principali circhi italiani. Sono intrevenuti fra gli altri, oltre al Sen. Giovanardi, Vittorio Sgarbi, il Sen. Livio Togni, l’On. Fabio Rampelli, il Sen. Paolo Tosato, il Sen. Paolo Naccarato, Carlo Fontana Presidente Agis, il Dr. Maurizio Chiesa veterinario, la Prof.ssa Maria Antonietta Ruggiero docente di pedagogia Università Roma Tre, il regista Luca Verdone, mons. Pierpaolo Felicolo della Fondazione Migrantes-Cei;
– una serena, pacifica e gioiosa manifestazione in Piazza del Pantheon che ha radunato centinaia di artisti e rappresentanti della categoria, che hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sulla realtà del circo italiano in merito al Ddl 2287-bis all’esame della 7° Commissione del Senato che pretenderebbe di scrivere il futuro del circo in Italia contro i suoi protagonisti, contro un pubblico vastissimo e radicato, decretando la morte di uno spettacolo popolare che dà lavoro, direttamente e indirettamente, a migliaia di persone.
Sia attraverso l’ufficio stampa Agis che tramite l’ufficio stampa E.N.C., anche le testate giornalistiche della Rai sono state raggiunte da diversi comunicati e da una esaustiva documentazione sui contenuti dei due eventi ricordati. Alcune agenzia di stampa hanno diffuso la notizia, testate giornalistiche nazionali (carta stampata e Tg Mediaset) se ne sono occupate.
Il Tg1, il 22 febbraio scorso, si precipitò a dare notizia (ovviamente senza raccogliere il minimo punto di vista del settore), con un servizio di Roberta Badaloni, delle informazioni a senso unico diffuse dalle Lav, che al Senato (esattamemte come ha fatto il 2 maggio il mondo del circo) presentò il rapporto Censis sulla presunta “crisi dei circhi”. Nel servizio in questione, anche l’intervista al vice presidente Lav. Ovviamente a nessuno è passato per la mente che una opinione al riguardo espressa dalla categoria che rappresento, avrebbe potuto fornire un quadro più realistico, e meno servilmente succube alla lobby in questione, della problematica trattata. Un servizio dei tanti, peraltro, che i Tg Rai (e in particolare il Tg1) dedicano spesso e volentieri alle prese di posizione del mondo animalista, ripetiamo, senza contraddittorio alcuno.
Reputo inaccettabile e massimamente vergognoso che il cosiddetto servizio pubblico affronti il tema dei circhi e degli spettacoli con animali esclusivamente attraverso la lente deformante fornita dalla lobby che i circhi li combatte da decenni, censurando sistematicamente e platealmente il punto di vista dei diretti interessati. Una informazione di tal fatta ricorda, purtroppo, quella attuata dai regimi autoritari.
Se un inviato dei Tg Rai si fosse degnato di partecipare al convegno, o quanto meno di leggere comunicati e documenti inviati prima e dopo l’evento, si sarebbe potuto fare una idea molto diversa sul circo e la presenza degli animali, rispetto a quella veicolata dagli animalisti, che – per inciso – reclamano “fondi pubblici” e “contributi straordinari” da dirottare ai Centri di accoglienza che dovrebbero ospitare gli animali sottratti ai circhi. Ai giornalisti Rai non nasce qualche sospetto? Tale e tanto è l’asservimento alla dittatura del pensiero unico che nessuno si preoccupa di approfondire? Non c’è bisogno di scomodare le classifiche sulla libertà di informazione per accorgersi di essere lontani anni luce da una informazione accettabile, minimamente dignitosa e rispettosa della realtà.
Mentre chiedo che le testate giornalistiche Rai vogliano trattare nella maniera dovuta un settore artistico, culturale e lavorativo – quanto meno in termini di bilanciamento dell’informazione fornita coi precedenti servizi mandati in onda a favore del mondo animalista – allego la documentazione che i Tg Rai hanno ritenuto di non prendere in considerazione. Leggendola, si potrà scoprire che di crisi del circo non si può parlare se non come si parla di crisi del cinema, che la scienza non individua nessuna incompatibilità fra la natura degli animali (nati in cattività) e la loro presenza nei circhi, che sono molti di più gli esperti che hanno studiato la vita degli animali nei circhi e che non vi hanno rinvenuto alcuna controindicazione, rispetto agli “esperti” (siete pregati di scorrere l’elenco e le loro qualifiche nell’allegato “La verità sui circhi in Italia”) che sostengono le tesi animaliste. Ancora: che non esiste alcun allarme sicurezza, che i contributi pubblici al settore sono in realtà insignificante elemosina, che il destino degli animali che verrebbero sottratti ai circhi sarebbe del tutto incerto, per non dire scontatamente disastroso, che in Europa solo 4 Paesi (Grecia, Bosnia e Herzegovina, Malta, Cipro) hanno attuato un divieto totale ai circhi con animali come quello che la Lav vorrebbe introdurre in Italia, che il principale problema che i circhi incontrano ogni giorno non è quello della mancanza di pubblico ma, invece, di aree sulle quali poter lavorare, insieme alla campagna di violenta (spesso a livello fisico) avversione scatenata da un animalismo fanatico e irragionevole, che dagli anni ’80 ostacola l’attività dei circhi su tutto il territorio nazionale e svolge pressioni verso le pubbliche amministrazioni per ottenere ordinanze o regolamenti ostativi alla attività dei circhi con animali (nonostante decine e decine di sentenze dei Tar favorevoli a questi ultimi), e tanto altro ancora.

Distinti saluti

Antonio Buccioni, Presidente Ente Nazionale Circhi

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