L’inaugurazione di quest’ultimo è avvenuta in pompa magna, grazie all’estro dell’ecumenico clown David Larible, sapientemente presentato dal “capobanda” Alessandro Serena, direttore artistico del festival. Quella di Larible è una formula ormai consolidata e rodata che ha girato e continua a girare per i teatri di mezzo mondo, riscuotendo dappertutto enormi consensi di pubblico e critica. La produzione corrente non può più contare sull’apporto qualitativo del raffinato Clown bianco Genci, sostituito in alcune gag dal maestro Stephen Kuntz, che è sembrato sicuramente più a suo agio dietro la tastiera di un pianoforte.
Un pubblico numeroso ed eterogeneo, con presenza massiccia di bambini, ha mostrato tutto il suo gradimento per uno spettacolo adatto a tutti, che è poi una delle caratteristiche prevalenti del talento di David Larible. S’inizia con la figura dell’inserviente, che per meriti acquisiti si trasforma in clown, in un susseguirsi di trovate originali che hanno visto in molte occasioni la partecipazione degli spettatori divertiti e ben disposti.
Un repertorio che spazia dalla singolare morte del cigno all’opera, fino alla sua tanto osannata orchestra che in molti cercano di copiare, ma con risultati spesso imbarazzanti.
Un grande merito va all’amministrazione comunale di Pontecagnano per avere intrapreso quest’anno la strada del Circo. Non è sicuramente semplice di questi tempi impiegare risorse economiche per un cartellone di eventi di tale portata, per di più con ingresso gratuito.
Oltretutto, grande successo stanno ottenendo i laboratori di circo per bambini organizzati da Adolfo Rossomando e dal suo staff.
C’è da augurarsi infatti che questa occasione serva a far si che finalmente si riesca a cogliere anche il fondamentale aspetto pedagogico delle arti circensi e che questi eventi abbiano un seguito, e non siano solo conseguenza di scelte estemporanee giusto per affiancarli alle renne e a Babbo Natale.
Michele Casale