di Francesco Mocellin
Il 19 ottobre scorso hanno debuttato da protagonisti nello spettacolo Eclat, la nuova produzione del Cirque d’Hiver e tra gli spettatori più interessati c’erano anche le sorelle Nicole ed Alana Feld che da qualche anno curano personalmente ogni nuova edizione del colosso Ringling. Pare un cerchio che si chiude perfettamente, una storia in cui tutti i dettagli si combinano a meraviglia e vanno al loro posto: davvero sembra passata un’era geologica dal momento degli inizi della carriera di Giacomo Sterza ed Elena Busnelli, altrimenti conosciuti come The Jasters.
Entrambi sono cresciuti nella tipica realtà del circo familiare nel Nord della penisola, quello dei Fratelli Sterza per Giacomo e il Circo Busnelli – che spesso assumeva la denominazione di Buks – per Elena. Anche il loro bagaglio di esperienze professionali all’inizio della carriera spazia tra le discipline più svariate, com’è usuale che capiti nella dimensione delle imprese di famiglia per evidenti ragioni di necessità. Per Elena Busnelli le specialità praticate sono state quelle della jonglerie sul globo, del trapezino ma soprattutto della corda verticale, performance un tempo immancabile sotto gli chapiteaux di tutte le misure mentre per il suo futuro compagno di vita si spaziava dalla partecipazione all’entrata musicale, ad un numero western fino al trapezio anche se il punto di forza era l’esibizione agli anelli sulla scia del nonno Alessandro Sterza, ex ginnasta.
Va sottolineato che Giacomo ha sempre coltivato l’ambizione di fare un salto di qualità nella sua carriera di artista e l’occasione si è presentata nel gennaio 1992, con la partecipazione al primo Festival di Verona. “Fu Eduardo Murillo a volerci in competizione dopo che ci aveva visto lavorare nel circo del papà di Elena”, ci dice Giacomo. “Per noi fu un vero e proprio trampolino di lancio e non finirò mai di ringraziare il produttore e talent scout messicano perché ci ha permesso di farci conoscere al di fuori della nostra dimensione allora abituale”.
Bisogna dire che già all’inizio degli anni ’90 l’esibizione di lancio dei coltelli del duo si distingueva in qualità da quelle allora in circolazione.
“L’inserimento degli esercizi con la balestra è avvenuto l’anno successivo alla partecipazione al Festival: eravamo in Francia per dei gala e li ci è capitato di assistere ad uno spettacolo dove c’era un artista che eseguiva una sorta di numero misto, con un cavallo, dei cani e tiri con la balestra. Da quel momento per me la balestra è diventata un’idea fissa e ho subito pensato di inserirla nel numero di coltelli”, continua Giacomo.
“Dopo un paio di anni di prove eravamo pronti a inserire il nuovo attrezzo nella vecchia performance. Mi piace precisare che noi siamo stati i primi ad eseguire questo tipo di numero che combina il lancio dei coltelli e i tiri con le balestre, si tratta di una nostra idea”.
Da quel momento, la vita dei protagonisti della nostra storia cambia e i contratti di prestigio si succedono uno all’altro: la prima scrittura importante è stata direttamente all’estero, in Norvegia, nel 1999 con il Circo Arnardo. Subito dopo sono a Bruxelles, con la Commedia
Vagabonda di Livio Togni. Di seguito arriva la partecipazione al programma televisivo della Rai, Circo Massimo. In quell’occasione i Jasters sono visti da Walter Nones che offre loro il contratto per la stagione del 2000 al Circo Moira Orfei. L’anno successivo sono in Olanda da Herman Renz e poi arrivano in successione il Circo Mundial, il Krone Bau nel 2004, Knie, Pinder, Benneweis…ovvero tutte le piste più prestigiose d’Europa.
“Tra un contratto circense e l’altro abbiamo conosciuto la dimensione dei varietà partecipando alle produzioni dell’Apollo di Dusseldorf, al Palazzo Varietè, al Paradise de Sources Music Hall oltre alla presenza in varie trasmissioni in tv: tra tutte mi piace ricordare Le plus grand cabaret du Monde, il celebre programma condotto da anni da Patrik Sebastien. Uno dei nostri ultimi importanti contratti è stato per la Stardust Production di Monica Strootman e Henk van der Meijden al Theater Carrè di Amsterdam, con lo spettacolo Cirque Stiletto e poi siamo stati al Weihnachtscircus di Stuttgart”, elenca Giacomo.
Si tratta, evidentemente, di una carriera straordinaria considerato che non vi è praticamente una realtà dell’enterteinment europeo che i Jasters non abbiano frequentato. E la carriera non sta certo volgendo al termine.
Ciò che colpisce incontrando Elena Busnelli e Giacomo Sterza – venticinque anni fa come oggi – a parte l’immediata simpatia e l’affiatamento che caratterizza la coppia, è l’equilibrio e la calma che i due mettono nell’affrontare la professione e i vari passaggi della vita: si tratta dell’approccio perfetto per una disciplina del rischio come quella scelta dai Jasters.
La decisione di molti anni orsono di Giacomo di puntare su una specialità poco usuale oltre che ricca di insidie si è rivelata vincente e ha permesso al duo una carriera di assoluto rilievo. Riguardo all’immediato futuro i progetti e le proposte non mancano e, per quanto riguarda l’assetto del numero, questo dovrebbe rimanere ancora impostato com’è attualmente ma dei cambiamenti nella coreografia non sono da escludere.
Intanto i Jasters si godono la stagione al Cirque d’Hiver, uno dei templi dell’arte circense mondiale. “Debuttare in questa location meravigliosa è stata una grande emozione e sentiamo molto la responsabilità. Siamo onorati di essere qui, diretti da un grande uomo di circo come Joseph Bouglione: faremo di tutto per essere all’altezza”, chiude Giacomo con una legittima punta di orgoglio.
L’articolo compare sulla Rivista Circo di novembre 2012.