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Soddisfatti e delusi a Montecarlo

Dal nostro inviato Michele Casale

I Giang Brothers (tutte le foto sono di proprietà del Festival di Monte-Carlo)

MONTECARLO – Giornata importante quella della domenica per il Festival Internazionale del Circo di Montecarlo, soprattutto per gli artisti, visto che in serata, in uno dei tanti lussuosi e pomposi hotel della città vengono consegnati i premi speciali e annunciati i vincitori delle tanto ambite statuette d’oro, d’argento e di bronzo.
L’unico spettacolo pomeridiano del giorno ha registrato un prevedibile sold out, con visitatori e curiosi impegnati già dal mattino a bighellonare nei pressi dello chapiteau per acquistare gadget o semplicemente per bere un caffè dall’aroma circense. Atmosfera conviviale e di festa quindi, quella che si respira dalle parti di Fontvieille, mentre un po’ meno nelle altre parti del principato, fatta eccezione per un po’ di depliant e locandine sparsi nei centri commerciali e per qualche negozietto addobbato a festa.
Spettacolo molto corposo anche quello domenicale, con tempi che anche in questo caso hanno sforato le quattro ore abbondanti. Praticato ancora una volta il rito quasi propiziatorio delle standing ovation, e quei pochissimi artisti rimasti esclusi si saranno sentiti mancare la terra da sotto i piedi. Molto apprezzato dal pubblico il mano a mano dei Giang Brothers (ma un pò meno dalla giuria che li ha lasciati fuori dai premi che contano) passati l’anno scorso da Latina e in forza attualmente in Germania al Circo Krone, e molto gradita anche la troupe volante di Pyong Yang (anch’essi di passaggio nella città pontina) che ha offerto agli spettatori smaniosi e desiderosi di gesta al limite dell’impossibile salti mortali in ogni salsa che purtroppo però non sono serviti ad andare oltre l’argento.

I giocolieri del Kazan

Meglio della serata precedente sono sembrati gli elefanti della famiglia Mundial del sempre verde ed elegante direttore Josè Maria Gonzàles Villa, con meno fronzoli e musiche più adatte al contesto, così come i cavalli di Jean-Francois Pignon.
Decisamente suggestiva e d’antan la prova della famiglia Donnet con il Jockey a cavallo che si è garantita un clown di bronzo, ed efficace e molto ben congeniata la barra russa della troupe Grechiushkin che si porta a casa un argento.
Interessante anche la prova in gruppo dei giocolieri del Kazan, all’asciutto di premi importanti, e del sostenuto aereo eseguito in tre dai Meshcanov, altrettanto ignorati. Si sono ritrovati un clown di bronzo anche i clown Equivokee, sicuramente migliori degli inguardabili clown House ma non così bravi da giustificare il suddetto premio, così come il trampolone con due letti elastici dei Cat–Wall acrobats che avrebbero invece meritato miglior fortuna.

Stephanie di Monaco con i suoi amati elefanti

L’elenco completo dei premi speciali assegnati è lunghissimo, però è doveroso menzionarne uno di casa nostra: il premio speciale Moira Orfei al palo cinese dei cubani Leosvel & Diosmani consegnato direttamente dalla graziosa Moira Junior.
Il totale delle statuette risulta essere invece quattordici: due ori, sei bronzi e altrettanti argenti. Diciamo che non si è di sicuro risparmiato, ma come si sa, dalle parti di Montecarlo questo vocabolo risulta essere abbastanza sconosciuto. Giuria Internazionale popolata di grossi calibri, tra cui il nostro Fabio Montico (direttore del Festival del Circo di Latina), mentre la voce ufficiale in pista come sempre è di Monsieur Loyal “Petit Gougou”, mai fuori le righe, come il contesto e il rigido protocollo richiedono.

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