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Regione Toscana: ok, il regolamento è giusto!

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana


La Regione Toscana ha stilato il nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali e, stando alle prime notizie che trapelano, contiene una impostazione corretta, lontana da ideologismi animalisti. Si preoccupa, in buona sostanza, della modalità di custodia, dell’impiego degli animali nella pet therapy e nelle metodiche alternative, del sistema di controllo del randagismo, ma anche di garantire “un adeguato servizio di assistenza veterinaria di pronto intervento”, con “le piste devono essere delimitate e ricoperte da materiale idoneo ad attutire i colpi” e “un adeguato servizio di assistenza veterinaria di pronto intervento”, nel caso di impiego di animali in manifestazioni storico-culturtali. Va ricordato, infatti, che la Toscana è la Regione del famoso Palio di Siena, che gli animalisti, compreso il ministro animalista al Turismo, chiedono a gran voce di abolire. La Regione guidata dal presidente Enrico Rossi, invece, pone “paletti” ma non divieti, secondo la seguente filosofia: “Obiettivo delle legge, e del Regolamento di applicazione, è la tutela degli animali, nella logica di un rapporto uomo/animale moderno e consapevole. Una Toscana a misura d’uomo, ma anche di animale: questa, in estrema sintesi, la volontà che emerge dal lavoro legislativo e regolamentare”.
Agli animalisti questo regolamento non piace e se ne incarica di farlo sapere la senatrice dei Radicali Donatella Poretti: “Bene che la Giunta regionale della Toscana abbia varato il regolamento di applicazione della legge 59/2009 ‘Norme per la tutela degli animali’. Ogni passo verso la tutela del benessere animale è un passo avanti, tuttavia delle volte un po’ di coraggio consente di passare dalla corretta amministrazione a provvedimenti straordinari e innovativi che lasciano traccia nella storia. Dopo due cavalli morti in palii regionali, prevedere che ci sia un veterinario è davvero un intervento minimale. Vietare l’uso degli animali nelle manifestazioni storiche che pongono a rischio la loro vita sarebbe stato troppo lungimirante e rivoluzionario? Non autorizzare i circhi con gli animali nel territorio regionale seguendo esempi che ci arrivano dall’Inghilterra sarebbe stato difficile? Prevedere che gli animali potessero utilizzare tutti i mezzi pubblici -compresi i treni- e potessero frequentare tutti i luoghi aperti al pubblico senza restrizioni, come le spiagge, sarebbe stato un modo per segnalare la civilta’ di una Regione che avrebbe potuto fare da apripista per un nuovo rapporto uomo animale”. A parte che l’esempio dell’Inghilterra la Regione Toscana l’ha seguito – se la vogliamo mettere così – perché Cameron non ha vietato gli spettacoli con animali, più in generale si continua a scambiare per “coraggio” la volontà di imporre a tutti un punto di vista personale, quello animalista. Fortunatamente chi ha la responsabilità di molte istituzioni pubbliche, però, la differenza ce l’ha ben presente.

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