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Parla l’artista che ieri ha “iniziato” il papa alla giocoleria

papa-giocoliere1“Ho improvvisato, ma sin dai primi istanti in cui mi sono trovato poco distante dal papa con gli altri artisti del circo Medrano, ho pensato che avrei potuto osare”. Lorenzo Carnevale è l’artista che ieri ha “iniziato”, si potrebbe dire, papa Francesco alla giocoleria. Quelle tre palline verdi nelle mani del capo della cattolicità sono un’immagine incredibile, forse impensabile prima che il papa venuto dalla fine del mondo salisse al soglio di Pietro. Ma anche un bel trofeo per l’arte circense, in particolare per una delle sue discipline più antiche e rappresentative, ma anche per questo artista abituato a dialogare, attraverso la mimica e la comicità, col pubblico che ogni giorno assiste agli spettacoli del circo Medrano.
Lorenzo Carnevale si è formato all’Accademia d’Arte Circense nei primi anni 90, quando la scuola aveva sede sulla riviera romagnola, a Cesenatico. Poi ha iniziato la sua carriera professionale che l’ha portato in vari circhi e festival: Florilegio, circo Richter, allo stabile di Budapest, al Festival di Montecarlo, qualche dinner show e dal 2005 lavora sul versante comico e della giocoleria al circo Medrano.
La storia è nota e ha fatto il giro dei media. Al termine dell’udienza del mercoledì gli artisti del circo Medrano hanno regalato al Santo Padre e al pubblico presente alcuni minuti di spettacolo, trasformismo e giocoleria. Bergoglio è vicino alla gente in tutto, entra subito in sintonia col popolo e per questo è normale che ami l’arte popolare per eccellenza, espressione di acrobati, clown e giocolieri. Lo si è visto anche in altre occasioni, ad esempio ad un’altra udienza del mercoledì, quella del 7 gennaio, quando ad esibirsi davanti a lui erano stati gli artisti del Golden Circus. Disse una frase potente: “Se andiamo al circo ci divertiamo un po’, sì il circo è uno spettacolo, e siamo contenti perché vediamo uomini e donne che fanno cose strane, che sono bravi nell’equilibrio, quello è vero, lo abbiamo visto, eccoli lì, salutiamo tutti. Ma il circo ci insegna una cosa di più, la gente che fa lo spettacolo nel circo crea bellezza, sono creatori di bellezza, e questo fa bene all’anima”.
Sta di fatto che anche ieri il papa si è divertito, ha applaudito, aveva stampata sul volto un’espressione rilassata, serena, di stupore e di gioia nell’assistere a quei pochi minuti di spettacolo circense.
Ad un certo punto, Lorenzo Carnevale si è allontanato dal gruppo degli artisti e si è diretto verso il papa.
Com’è andata lo racconta lui stesso: “Mi è venuto spontaneo dirigermi verso di lui con quelle palline in mano, perché ormai è familiare a tutti la sua disponibilità, l’apertura incondizionata, l’accoglienza”.
Quindi la tua è stata una improvvisazione meditata.
Si mettiamola così. Da una parte sentivo che starebbe stato al gioco e dall’altra ero anche un po’ titubante perché la sua reazione non era comunque del tutto prevedibile.
Quindi ti sei buttato…
Si, ma ero in cuor mio convinto che avrebbe accettato.
Che espressione aveva?
Con gli occhi e con qualche cenno del capo mi ha incoraggiato a farmi avanti e così non ho più avuto riserve.
Che cosa hai provato?
Anzitutto ero teso e molto emozionato, comunque una emozione così non l’avevo mai provata e ogni volta che riguardo le fotografie che mi ritraggono con quelle palline davanti al papa rivivo la stessa emozione. Perché è vero che la sua immagine è quella di un “padre” che ama scherzare ed entra in confidenza, ma trovarselo davanti trasmette anche una forte autorevolezza.
Non è che adesso aprirai una scuola di giocoleria in Vaticano?
Magari!

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