Un altro Wallenda è passato alla storia. Nik ieri ha attraversato le cascate del Niagara su una fune d’acciaio di cinque centimetri di diametro, a quasi 50 metri d’altezza, coronando un altro record. Costretto ad indossare una imbracatura di sicurezza dalla emittente che ha ripreso e mandato in diretta (o quasi, è stato trasmesso con 5 secondi di “delay” per poter correre ai ripari in caso di incidente) l’evento, la Abc, Nik ha percorso mezzo chilometro per arrivare dalla sponda americana a quella canadese delle Niagara Fallas in 30 minuti. Aiutandosi solo con un’asta in mano. A guardarlo con tremore e stupore, 4 mila persone paganti sulla sponda americana e molte di più sul versante del Canada.
Trentatré anni, nato a Sarasota nel 1979, Nikolas Wallenda è il pronipote di Karl Wallenda,
dunque discendente di una mitica famiglia di funamboli e acrobati. Karl, è divenuto celebre per i numeri eseguiti insieme ai fratelli da Ringling, The Flying Wallenda, e soprattutto per le traversate da brivido di fiumi, gole e stadi, come quello Philadelphia nel 1976.
E’ dall’età di quattro anni che Nik ha cominciato ad esercitarsi su una corda tesa e dal 1992 lo fa in maniera professionale. Nel 1999 a Montreal, su di un filo a 30 metri d’altezza si è dichiarato a sua moglie Erendira davanti a 18 mila persone che lo guardavano, e con lei da tempo organizza l’intrattenimento mozzafiato un po’ in tutto il mondo con i marchio Wallendas Inc. Nel 1999 in Giappone, al Kurashiki Tivoli Park, è diventato un fenomeno e un primatista: è entrato nel Guinness con una piramide di otto persone, tutte in equilibrio sulla fune. Nello stesso anno ha attraversato in bicicletta e su un cavo, la distanza che unisce le torri del resort Royal Towers, ad Atlantis, conquistando un altro record visto che nessuno era mai salito su una fune a quella altezza. Nel 2011 ha ripercorso la passeggiata nella quale il nonno Karl perse la vita nel 1978: in equilibrio su una fune tesa fra le torri di un grattacielo di Puerto Rico, il Conrad Condado, oltre trenta metri d’altezza, e muovendosi per 250 metri, riuscendo nell’impresa. Da ultimo, ma solo per ora, la sfida al Niagara Falls, e già ha annunciato la prossima tappa, il Grand Canyon.Mentre camminava sulle acque agitate del Niagara, Nik commentava in diretta e le sue parole sono state: “Qui c’è una vista incredibile, è davvero un’esperienza mozzafiato”. E come non credergli. Quando ha messo piede a terra ad accoglierlo c’era un funzionario canadese della dogana che gli ha chiesto il passaporto e gli ha domandato: “Nulla da dichiarare? Qual è il motivo del suo viaggio?” E Nik, con la tranquillità di un normale viaggiatore seduto comodamente a bordo di una utilitaria, ha risposto: “Ispirare la gente di tutto il mondo”. Si corona così quello che per Nik Wallenda era “un sogno da bambino”.