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“Nel circo si realizza l’armonia fra uomo e animale”

Il card. Gianfranco Ravasi

ROMA – “Il circo rappresenta quasi l’armonia paradisiaca di cui parla Isaia nel famoso capitolo undici: Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; la vacca e l’orsa pascoleranno insieme; il leone si ciberà di paglia, come il bue; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi“. Lo ha detto il card. Gianfranco Ravasi intervenendo alla prima giornata dell’ottavo congresso internazionale promosso dal Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, questa mattina presso la Casa La Salle di Roma.
Richiamandosi al passo biblico, il cardinale ha spiegato che l’armonia di cui parla Isaia ha una sua similitudine in ciò che avviene nel circo fra uomini e animali e fra animale e animale, e “non per imposizione ma per la sintonia che si crea”. “Ci sarà anche qualche forma di crudeltà – ha proseguito – ma nel circo l’animale è un altro soggetto di fianco all’uomo e si realizza quella sintonia che in natura pare impossibile”. Parole che esprimono la posizione molto chiara della Chiesa nel dibattito in corso animato da chi vorrebbe togliere gli animali dai circhi.
Il presidente del Pontificio consiglio per la cultura, sollecitato su questo argomento da una domanda di un partecipante al congresso, ha spiegato di essere a conoscenza “della tensione e dell’atteggiamento un po’ ostile nei confronti dell’uso degli animali all’interno dei circhi da parte di certi movimenti”, e poi si è collegato alla riflessione che partendo da Isaia ha difeso la presenza degli animali negli spettacoli circensi. Una difesa che ha ulteriormente motivato con quest’altro concetto: “Una delle caratteristiche dell’animale è l’adattamento all’ambiente. L’animale continuamente si adatta ai mutamenti, così come avviene anche nelle nostre famiglie”.
La relazione del card. Ravasi è stata molto applaudita dai congressisti perché particolarmente interessante e ricca di citazioni e riferimenti alla letteratura e alla settima arte. Ha preso spunto da alcuni film classici dedicati al circo, “Trapezio”, “I clowns” di Federico Fellini e “Il circo” di Charlie Chaplin per sottolineare come “ogni riflessione sul rapporto fra dimensione artistica e circo, coinvolge sensazioni e visioni molto diverse fra loro”.
Per sua natura, ha detto Ravasi, “il circo è divertimento, che è una delle componenti fondamentali della esperienza umana”. Non solo. “La sapienza divina nel Libro dei Proverbi è rappresentata come una fanciulla, una giovane ballerina, ma direi anche una acrobata. La sapienza è un filo di gioia nel creato”.

I congressisti radunati alla Casa La Salle di Roma
“Il circo – queste le parole usate dal card. Ravasi – ripropone ad adulti e bambini il gioco come realtà umana fondamentale, e il gioco ci insegna il gratuito, la libertà”. Citando Henry Miller, “l’arte e la religione non servono a nulla tranne che a mostrare il senso della vita”, Ravasi ha commentato che “però senza quel qualcosa di più profondo che è l’arte non potremmo vivere”.
Parole di grande valorizzazione del circo, il cardinale le ha pronunciate anche in altri due passaggi. Il primo quando ha detto che “noi abbiamo bisogno che attraverso il circo non si perda la realtà del gioco nella sua duplice dimensione di gioco e grazia, che significa anche carità e dunque amore”. E il secondo a proposito dell’ascesi: “Ascesi significa esercizio, fatica costante, che ti fa sudare, che ti fa sfidare le leggi della fisica e alla fine ti porta alla bellezza. E’ quanto avviene nel circo dove l’artista fatica costantemente per poter mostrare la bellezza del suo numero. Il circo ha il compito di fare sorridere gli uomini, e il sorriso è la legge del paradiso. Voi – ha detto rivolto alla gente del circo – testimoniate questo in una società che non vuole nemmeno più insegnare la fatica e in un mondo che non sa più sorridere”.
La mattinata si è conclusa con l’intervento di Charlotte Hobelman sul tema che dà il titolo al convegno: “Circhi e luna park: cattedrali di fede e tradizione”.
Claudio Monti