Perla Bortolussi, nota soprattutto come cavallerizza, è giunta al Circo Errani accompagnata da due cavalli e da cinque leoni. La curiosità è che non ha mai visto uno spettacolo per intero: comparendo in tre momenti differenti dello show (appena dopo la parata, all’inizio del secondo tempo e nel numero finale prima dei saluti) e dovendo prima occuparsi dei propri animali, non ha mai potuto mettersi dalla parte del pubblico.
Sei nata nel circo?
Si, anche se i miei genitori non sono di famiglia circense. Un giorno mia madre è andata ad aiutare una sua amica che lavorava nel circo e non è più andata via. Mio padre è entrato nel circo alla stessa maniera, poi ha incontrato mia mamma e si sono innamorati…
Come hai scoperto di avere la passione per i cavalli?
Un giorno il circo era fermo nei pressi di una fattoria, e lì c’era un cavallo libero a pascolare. Io piano piano mi sono avvicinata e sono riuscita a salirci sopra. Avevo quattro anni e per fortuna quello era un bravo cavallo, perché poi non sono stata più in grado di scendere e ci sono rimasta sopra un bel po’….
Parlami dei tuoi due cavalli.
Si chiamano Devil e Chico. Con Devil, quello nero, faccio il primo numero di alta scuola. Ha sei anni e lavoro con lui da circa cinque anni. Chico, quello bianco, è con me più o meno dallo stesso periodo. Nel numero lo cavalco a pelo, e per arrivare a fare questo serve molta pazienza, infatti ci lavoriamo da un paio d’anni.
Il primo dei due numeri, quello con Devil, ha un ritmo molto spagnoleggiante, come mai?
Perché l’origine dell’alta scuola è andalusa, quindi ho voluto dargli un po’ quella sfumatura. Prendendomi anche delle licenze, perché per esempio durante il numero sciolgo la briglia, e quello non è previsto nell’alta scuola.
Com’è la giornata tipo di Perla a contatto con gli animali?
Mi alzo alle 8 e la prima cosa che faccio di solito è portare fuori i leoni, pulire la gabbia, cambiare la paglia e dargli da mangiare.
E l’allenamento con i cavalli?
Non dedico tantissime ore all’allenamento, su quello ho costruito un rapporto molto più libero con i cavalli.
Come hai scelto di affiancare la specialità di ammaestratrice accanto a quella di cavallerizza?
Questa è una cosa nuova anche per me. Ho sempre avuto la passione e la curiosità, un mio mito è stata Gilda Vulcanelli (domatrice di leoni, ora trapezista al Circo di Moira Orfei, ndr)…o anche Claudia Rossi del Circo Lidia Togni. A giugno 2010 è capitato che Roberto Caroli avesse con sé dei giovani leoni e mi ha proposto di lavorare con loro, quindi non è neanche un anno. Hanno circa due anni d’età, stiamo crescendo insieme sotto quel punto di vista. E ognuno di loro ha un carattere ben definito.
Ti fermi mai?
No, ormai saranno cinque o sei anni che sono sempre in giro e non sento la mancanza di una sede fissa. Anzi, se mi capita di trovarmi in una casa non riesco a starci… Mi piace la vita nelle roulotte, per esempio quando piove ha tutto un fascino speciale.
Rimane giusto il tempo di far uscire Chico dalla sua scuderia per posare insieme a Perla. Il secondo spettacolo inizia dopo dieci minuti e c’è ancora Devil che aspetta di essere preparato per lo show.
Stefania Ciocca (autrice anche delle fotografie)