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Master, a Sochi scocca il tempo dell’Ottava Arte

di Alessandro Serena

 

Il format è stato quello classico della serata di proclamazione dei vincitori degli Oscar. Cinque nomination per dodici categorie, una busta bianca con il nome del vincitore e la fatidica frase: “And the winner is…” ma con mille azzeccate invenzioni possibili solo nella pista di un circo. Una serata storica per gli appassionati di arte circense di tutto il mondo. Da vivere con il petto gonfio d’orgoglio per il nostro paese. Mille emozioni sono passate sotto gli occhi spalancati di semplici spettatori o smaliziati operatori in poco più di un’ora e mezza.

Il mitico Oleg Popov sulla pista di Master (le fotografie del servizio sono di Kristian Kristof)
Il mitico Oleg Popov sulla pista di Master (le fotografie del servizio sono di Kristian Kristof)
Si è visto il ritorno in patria del leggendario clown Oleg Popov che ad 84 anni suonati non si è imbarazzato di versare lacrime che cadevano nella sua terra nativa per la prima volta dopo un quarto di secolo (come ad annaffiare future generazioni). Il celebre Joseph Kobzon (chiamato il Frank Sinatra russo, mentre è molto di più) che dedica una canzone agli artisti del circo prima di consegnare il premio al miglior compositore. Il premio come migliore addestratore consegnato ad un giovane sfortunato circense che per salvare due persone intrappolate da una macchina ha rischiato la vita e perso due gambe. Un funambolo che realizza una traversata a grande altezza senza nessun aiuto né di sicurezza (longe, materassi), né di equilibrio (ventagli, bilancieri), quasi a ricordare che l’arte e la creazione sono esse stesse rischio supremo. I più grandi artisti russi e alcuni dei più grandi del mondo presenti in un’unica eccezionale serata per altro presentata con numerosi raffinati intermezzi di lirica e balletto, come a far capire che è quello il posto del circo, fra le arti più nobili. L’Ottava arte, o un’arte che tutte in potenza può comprendere. Non si può dire che sia stata una serata irripetibile solo perché il Rosgoscirk ne promette altre simili per gli anni a venire, ma è stata una serata da togliere il respiro. In particolare agli italiani. C’è stata la nomination a Bruno Meggiolaro, nella categoria ammaestratore di animali. Un italiano che da due anni ha trovato la propria strada qui, nella patria del circo del Novecento. La vittoria inaspettata ma benvenuta di una giovane e affascinante esponente di una delle più prestigiose dinastie italiane, Clio Togni. E soprattutto l’ennesima consacrazione di quella che è forse oggi la più acclamata star del circo mondiale, David Larible, il cui premio è stato consegnato da un Oleg Popov di nuovo commosso come nel riconoscere un proprio simile, o un fratello che non si vedeva da molto tempo.
Si è trattato di una nuova sfida globale per il rilancio dell’immagine dell’arte circense in Russia e nel mondo. Così si può considerare l’ambizioso progetto del Rosgoscirck, presentato dal presidente Vadim Gagloev già al Festival di Figueres lo scorso marzo. Da anni si avvertiva l’esigenza, nelle sale dei bottoni del leggendario circo russo, di creare un evento distinto dai numerosi festival che, pur egregi e addirittura vitali per lo sviluppo dell’arte circense, ripetono in maniera piuttosto speculare lo stesso format inventato da Monte Carlo ormai quattro decenni orsono e in realtà riescono ad interessare soprattutto gli addetti ai lavori.
Clio Togni
Clio Togni
Questa volta il format è stato pensato per agire in due direzioni. Da una parte offrire al settore un nuovo importante stimolo e dall’altra riuscire ad attirare l’attenzione di pubblico e media “generalisti” quando non specializzati in cultura e spettacolo, quantomeno in Russia. L’impresa pare pienamente riuscita. C’è stata massima attenzione anche da parte delle autorità con la presenza del ministro della Cultura Vladimir Medinsky che ha letto un messaggio di saluti di Vladimir Putin. Triste constatare che da noi non si riesce neppure ad avere un appuntamento con il responsabile di settore.
L’idea centrale è stata quella di creare un premio simile all’Oscar, con tre nomination per categoria e con un mucchio di categorie interessanti come la regia, la coreografia, i costumi, le musiche, la produzione. Le nomination avvenivano grazie ad un portale on line dove i fans potevano votare i loro artisti preferiti. Infine i risultati venivano passati al vaglio di una giuria competente formata, fra gli altri, anche dal nostro Fabio Montico, ormai il più importante ambasciatore del circo italiano nel mondo, fra gli operatori. Questo comitato sceglieva infine i vincitori. In realtà questo meccanismo ha generato talvolta delle cinquine di valore eterogeneo con artisti di valore assoluto insieme ad alcuni che hanno solo avuto l’astuzia di raccogliere molti voti grazie a parenti e amici. Di sicuro il sistema sarà rivisto. L’essenziale è che si acquisisca o consolidi la consapevolezza che in un circo che si vuole proiettato nel futuro è vitale riconoscere l’importanza delle varie professionalità.
Una formula del genere era già stata progettata un quarto di secolo fa da Dominique Mauclair, fra i massimi divulgatori dell’arte circense del Novecento e creatore del Festival du Cirque de Demain, che aveva persino già pronto un titolo: Les Augustes, gli Augusti. Ma non era riuscito a trasformare il proprio progetto in realtà. Si trattava e si tratta infatti di un evento ambizioso che forse solo una potenza come il Rosgoscirk poteva allestire. Attorno alla cerimonia di premiazione è stato strutturato per altro un evento ricco di appuntamenti. Il circo stabile di Sochi ospitava uno spettacolo con alcune punte di classe eccelsa come la doppia altalena volante in stile trapezio, un attrezzo molto originale studiato dal già celebre Vladimir Doveiko che permette ad uno degli agili di tentare un quadruplo salto mortale sbagliato per un soffio. E soprattutto il più forte e spettacolare numero di elefanti del mondo, quello di Andrey Diamentev Cornilovy (che poi ha ricevuto il Master alla migliore attrazione), da ovazioni anche per lo stato di salute fisico e mentale degli splendidi esemplari.
David Larible ha ricevuto il premio da Popov
David Larible ha ricevuto il premio da Popov
Era molto atteso anche il debutto teatrale in Russia del nostro David Larible. Già molto conosciuto e amato in questa nazione per i suoi ingaggi al Bolchoj di Mosca. Lo spettacolo Il Clown dei Clown, che con uno staff ormai affiatato ha già fatto un paio di centinaia di repliche fra Italia, Francia, Austria, Svizzera, Messico, Spagna è stato presentato per due volte nel bellissimo Teatro d’Inverno e ha raccolto altrettante standing ovation. Il pubblico era composto non solo da fortunati cittadini di Sochi, ma da decine di operatori di altissimo livello provenienti da tutto il mondo. Memorabile la visita in camerino di clown del calibro di Slava Polunin e Anatoly Marcevsky o di star come il cosacco Tamerlan Nougzarov o l’ammaestratore Edgar Zapachny.
Molto interessante anche l’attenzione sui giovani talenti. È stato infatti organizzato un festival di scuole di piccolo circo (come sarebbero chiamate in Italia) che qui proliferano e che hanno mostrato alcune promesse di sicuro futuro.
Si è inoltre tenuta una conferenza molto partecipata sul futuro del circo, durante la quale sono stati anche trasmessi i saluti del presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni. Quindi attenzione al passato, al presente, al futuro, agli aspetti tecnici, economici ed organizzativi. La formula ha trovato subito grandi consensi anche fra gli operatori più importanti. L’ungherese Istvan Kristof ha dichiarato: “E’ stato del tutto rivoluzionato il concetto di Festival del Circo. Dopo anni che mi occupo di quest’arte e dopo aver creato il Festival di Budapest posso dire che lo staff del Rosgoscirk ha introdotto metodi e sistemi del tutto nuovi destinati di certo ad affermarsi”. Per Fabio Montico “c’è un’attenzione mediatica che da noi non è neppure immaginabile. Decine di telecamere ci hanno seguito in ogni occasione per raccontare il lavoro della giuria al pubblico a casa. Sembrava quasi di essere in un reality show.” Urs Pilz, direttore artistico Festival di Monte Carlo (per altro vincitore del Master come miglior produttore) ha aggiunto: “I responsabili del Circo di Stato Russo si sono rivolti a uno staff di operatori di marketing molto agguerrito preparando una strategia di comunicazione inedita che sta ottenendo un grande successo. Inoltre fra i giovani talenti presentati ce n’erano alcuni di veramente interessanti.” Mentre per l’agente di fama internazionale Peter Dubinsky “è chiaro che gli eventi si giudicano dalla terza edizione in avanti, quando sono consolidati, ma si può già dire con assoluta certezza che Master ha avuto un impatto sui media e sugli operatori come pochi altri prima d’ora.”
david-larible-serena-monticoFra i premi assegnati, il cui elenco è riportato qui sotto, da ricordare quello alla coreografa Zhang Quizin, autrice, fra gli altri, dello splendido numero di Diabolo della China National Acrobatic Troupe, già Oro a Parigi e a Monte Carlo. Il premio ai costumi assegnato al poliedrico Ruslan Ganeev (nomination anche per regia e musica). Master al migliore artista maschile allo straordinario ammaestratore di leoni marini Vasily Timchenko. Miglior regista Askold Zapachny, autore di numerose creazioni di successo in tutto il paese. Master come miglior numero alla Doppia altalena femminile che aveva riscosso già grande successo a Latina. Infine Master al miglior spettacolo dell’anno a I cinque continenti di Gia Eradze, un trionfo dell’immaginazione barocca e di un’estetica completamente originale nella presentazione di animali ammaestrati, per altro in condizioni ottime.
Del resto Vadim Gagloev aveva detto che “l’arte del circo è una scuola unica di coraggio e grazia, che parla al cuore con senso di bellezza e fiducia nelle infinite capacità dell’essere umano”. E grazie ad eventi come questo che si evidenzia il valore del settore. Anche la frase di una delle collaboratrici di Gagloev, Yekaterina Romanova, fa capire che l’approccio degli organizzatori è quello giusto: “Ci siamo accorti di avere commesso alcuni errori”. Buona constatazione per ripartire di slancio, ma quello che resta alla fine di un così grande evento è l’orgoglio per aver creato qualcosa di importante e che diventerà un punto di riferimento per il circo russo e mondiale.

 

I Master 2015

Master alla carriera
Oleg Popov – Clown

Miglior compositore
Dmitry Kuznetsov

Miglior costumista
Ruslan Ganeev

Migliore coreografia
Zhang Quizin – Giochi con diabolo (CNAT)

Miglior regista
Askold Zapashny

Miglior produttore
Urs Pils – Festival di Monte Carlo

Miglior ammaestratore di animali
Vitaly Smolyanets – Ammaestratore di leonesse

Migliore clown
David Larible

Migliore attrazione
Andrey Demientev Kornilov – Attorno al mondo con gli elefanti

Migliore artista donna
Clio Togni – Equilibrista

Migliore artista maschio
Vasily Timchenko – Ammaestratore di leoni marini

Miglior numero
Sopra le nuvole – Doppia altalena femminile

Migliore spettacolo di circo
Gia Eradze – I cinque continenti