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International Circus Festival of Italy, da Latina al mondo

di Rocco Liguori

Si è conclusa lo scorso 16 Ottobre con straordinario successo la ventiquattresima edizione dell’International Circus Festival of Italy: le luci sono tornate a illuminare la pista del festival, e la città di Latina per qualche giorno è tornata a essere una sorta di capitale mondiale delle Arti circensi capace di calamitare artisti, esperti, operatori di settore e appassionati da numerosi Paesi.

Imponenti le strutture che hanno ospitato la ventiquattresima edizione del festival: una superficie di oltre 4.000 m2 è stata trasformata in una delle più grandi cittadelle del circo a livello internazionale. Nel panorama delle manifestazioni culturali il Festival di Latina, così come è denominato in tutto il mondo dagli appassionati e dagli addetti ai lavori, si distingue per il prestigio e l’autorevolezza maturati nel corso degli anni: ne siano prova gli innumerevoli attestati di stima che si concretizzano nei termini di illustri collaborazioni stabilite con Enti, Istituzioni, complessi di spettacolo dalla caratura eccezionale. La città di Latina, da tanti è considerata la capitale del circo a livello europeo: partecipare al festival rappresenta oggi una grande ambizione non solo per i migliori artisti al mondo ma anche per quanti debbano creare spettacoli di altissimo livello e intravedono in Latina l’opportunità per fare casting: si pensi che in occasione dell’edizione appena conclusasi, complessi di spettacolo quali il celeberrimo Cirque du Soleil oltre a premiare gli artisti in competizione, hanno offerto loro importanti contratti di lavoro. Lo stesso foyer del festival di fatto è un hub entro il quale artisti, agenti, manager, giornalisti si incontrano per scambiare e condividere esperienze e opportunità. Venticinque anni di storia della manifestazione hanno così trasformato l’International Circus Festival of Italy in un evento rispetto al quale le aspettative del pubblico e di quanti vi afferiscono a vario titolo sono altissime: la produzione, dunque, è chiamata annualmente a un compito arduo affidato alla competenza, ma soprattutto alla dedizione di tante persone. L’analisi degli esiti, tuttavia, chiarisce quanto sussistano per il Festival notevoli potenzialità e significative opportunità di ulteriore sviluppo, soprattutto quando si pensi alla possibile ricaduta della manifestazione sul territorio cui è strettamente e storicamente legata in termini di implicazioni turistiche, commerciali e di impresa oltre che nella possibilità, invero da tempo stabilmente praticata, di comunicare il circo a nuove frange di pubblico da intercettare. Tali implicazioni si pongono alla nostra attenzione in modo chiaro e netto soprattutto quando pensiamo che a ottobre del prossimo anno il festival raggiungerà e celebrerà l’attesissimo traguardo della 25^ edizione: una storia lunga cinque lustri che a ottobre assumerà la foggia altisonante di un’edizione celebrativa, giubilare, attorno alla quale convergerà il gotha del mondo del circo da ogni angolo del mondo.

L’International Circus Festival of Italy nasce dalla volontà del suo compianto ideatore Giulio Montico, già artista di grande esperienza in numerosi circhi europei. La sua tenacia, insieme con l’entusiasmo e l’energia che solo i membri di una famiglia grande e unita sanno darsi vicendevolmente, come è nel caso dei Montico, hanno fatto sì che, in Italia, potesse prendere forma non uno spettacolo itinerante, non un cliché già collaudato, ma qualcosa di unico, capace i assegnare al mondo del circo e a ciascuna delle sue discipline, quella dignità e quella autorevolezza che solo un evento dal carattere straordinario avrebbe potuto attribuire. Fu così che nel 1999 si poté realizzare la prima edizione del Festival Internazionale
del circo che, fin da allora, per intenzione di Giulio Montico,
assunse, quale propria denominazione, il nome della città di Latina. Il Festival Internazionale del Circo, nel corso delle sue edizioni, è cresciuto fino ad affrancarsi tra le massime manifestazioni di settore al mondo; ne siano prova i numerosi riconoscimenti ottenuti negli anni da parte delle Istituzioni pubbliche: il Presidente della Repubblica ha assegnato più volte dall’anno 2002 due medaglie ad altrettanti artisti che si siano particolarmente distinti; il Parlamento Europeo, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero per la Gioventù, il Consiglio Regionale del Lazio e diversi Assessorati regionali, le Amministrazioni della Provincia e del Comune di Latina, la Camera di Commercio di Latina, hanno conferito il proprio patrocinio. Ulteriori patrocini sono stati accordati al festival nelle scorse edizioni da: Federazione Mondiale del Circo, European Circus Association, Ente Nazionale Circhi, AGIS, Forum of Christian Organizations for the Pastoral Care of Circus and Carnival Workers, Migrantes Fondazione della Conferenza Episcopale Italiana, Associazioni e Federazioni sportive. Al tempo stesso, la maturità del festival è attestata anche dai nomi altisonanti di quanti annualmente si assiepano nella fittissima Giuria Tecnica Internazionale dal profilo altisonante, così come tra gli Special Guest che raggiungono Latina da ogni parte del mondo o tra i VIP della Giuria della Critica. Sono ormai numerosi i nomi dei personaggi del mondo dello spettacolo che di anno in anno impreziosiscono la composizione della Giuria della Critica al fianco degli operatori della comunicazione di settore; tra loro citiamo: Brigitta Boccoli, Lele Mora, Manuela Arcuri, Vera Gemma, Raffaello Balzo, Giancarlo Magalli, Adriano Squillante, Valerio Moro.

Daris e Gianni Fumagalli a Latina nel 2019. Foto di Erica Poggianti.

Comunicare il circo, diffondere la cultura circense, dunque, nell’ambizione di includere entro il proprio uditorio quanti non ne siano già coinvolti o istintivamente attratti diventano missioni dai toni imperativi. Tendere allo “sviluppo culturale” della manifestazione è un’istanza così avvertita che già da alcuni anni la produzione dell’evento ha inserito nella propria squadra un team all’uopo incaricato; punto di partenza di questo lavoro è mettere a fuoco le notevoli implicazioni strettamente culturali del festival. Tale approccio volto all’innovazione, declinato in modo speciale nei termini di una possibile e auspicabile “contaminazione” tra le diverse forme dell’espressione artistica – circo, danza, teatro, musica, canto – non segna un distacco dalla tradizione ma, al contrario, di essa fa tesoro, ne accoglie le atmosfere e i canoni, ne salvaguarda le peculiarità nella certezza che il circo sia un patrimonio culturale da tramandare pur nella necessità di un opportuno adeguamento agli standard delle produzioni di spettacolo contemporanee. È in tal senso che nella medesima pista, in modo armonico e in assoluta continuità, hanno trovato la giusta collocazione sia performance care alla tradizione circense sia esibizioni di assoluta novità al punto che sia risultato spesso complesso associare loro una precisa etichetta atta a descriverne la disciplina di riferimento. Comunicare il circo, è altresì possibile attraverso il ricco novero di eventi collaterali che mirano al coinvolgimento di altre forme di espressione artistica oltre che a intercettare nuove frange di pubblico: seminari, conferenze, talk show, caffè letterari, esposizioni di pittura, scultura, fotografia ispirate al circo; oltre a eventi straordinari quali la celebrazione internazionale dal taglio ecumenico e il torneo di calcio benefico tra diverse formazioni di artisti del circo. Di fatto il festival si è confermato quale occasione per favorire l’incontro fra le persone in una dimensione di allegria spesso irrintracciabile nell’ordinarietà del quotidiano: in tal senso appare notevole l’esito della S. Messa Internazionale animata tradizionalmente dai Salesiani di don Bosco, patrono dei circensi, della Parrocchia di San Marco, Cattedrale di Latina. Chapiteau gremito in ogni ordine di posti per una celebrazione che è stata una vera festa: un inno alla gioia e alla condivisione; la preghiera di ringraziamento conclusiva ha visto la partecipazione degli artisti. Successo significativo anche per il Caffè Letterario condotto dalla giornalista Dina Tomezzoli: l’interesse degli addetti ai lavori così come quello del più ampio pubblico è in assoluta crescita; merito anche del brio assegnato da Dina al suo talk show circense e dell’atmosfera cordiale e amichevole che autori, ospiti e spettatori hanno potuto condividere attorno alle loro tazzine di caffè.

Pastelito e Junior premiati dalla famiglia Montico. Foto di Christophe Roullin.

Spazi esauriti anche nell’area dedicata agli stand espositivi di Circus Expo: sono numerosi i fotografi, i pittori e gli artisti di varia estrazione che hanno riempito dei loro colori e del loro talento la piazzetta dell’Expo circense costantemente affollata a ogni ora di curiosi e visitatori. Assolutamente inedita la prima edizione del torneo di calcio benefico organizzato tra le formazioni dei circhi italiani e una squadra rappresentativa dell’amministrazione comunale di Latina. Confermata l’attenzione all’accoglienza dei portatori di diverse abilità la cui cura è annualmente affidata a giovani volontari che abitualmente prestano servizi di assistenza a Lourdes: in tal modo il festival si propone di offrire la possibilità di confrontarsi con una dimensione speciale della realtà, provando a valicare, sia pure per qualche ora, i limiti e i confini spesso imposti dalla quotidianità. Le strutture del festival si sono poi prestate quali sedi adatte per lo svolgimento delle attività statutarie e congressuali per le associazioni di categoria. La stessa comunicazione, organizzata tradizionalmente attorno al lavoro di un ufficio stampa, è andata progressivamente adeguandosi ai canoni di quanto atteso soprattutto dalle nuove generazioni più avvezze alla consultazione dei social media. Tali aspetti parrebbero suggerire l’opportunità di creare tavoli di concertazione attorno ai quali le istituzioni e gli enti promotori in primis, possano sedere per stabilire sinergie foriere di reciproco vantaggio, individuare strategie condivise, definire linee di sviluppo, progettare iniziative di ottimizzazione. Tra i temi che possono rappresentare motivo per una riflessione condivisa fra le parti parrebbero prioritari le circostanze in ragione delle quali il festival possa essere individuato quale opportunità per il rilancio turistico di un territorio dalle straordinarie risorse, un volano per esportare nel mondo le peculiarità del made in Italy, un indicatore significativo per sollecitare il miglioramento di servizi al cittadino quali la viabilità, la sicurezza, il decoro, l’abbattimento di barriere architettoniche, la sostenibilità… E come non rilevare che il mondo del circo, in ragione delle problematiche che ne sono peculiari, abbia da sempre porto tutta la propria disponibilità ad avviare un dialogo intenso e costruttivo con le istituzioni nell’intesa di voler conseguire motivi di reciproco vantaggio e opportunità di crescita e di sviluppo.

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