di Flavi Michi
Basta scorrere il medagliere per capire quanto gli italiani abbiano contato e contino al Festival di Monte Carlo. In questa sorta di Olimpiade del Circo classico i nostri connazionali hanno vinto tantissimi premi e si sono sempre contraddistinti in ogni categoria. Non solo: spesso l’organizzazione e la gestione tecnica è stata affidata a mani tricolori. In questo articolo (dopo l’approfondimento di Roberto Bianchin sui sovrani della pista) Flavio Michi ripercorre la straordinaria storia degli italiani a Monte Carlo.
Il Principe Ranieri III era un grandissimo appassionato di Circo, estimatore e grande conoscitore delle famiglie e degli artisti. Per questi motivi nel 1974 organizzò, con l’aiuto di Alain Frère, il primo Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo. Quella che è la più importante rassegna mondiale del settore ha compiuto da poco 42 anni (dovrebbero essere 45 ma le tre edizioni 1982, 1986 e 1991 non si sono svolte) ed ha ottenuto sempre un riscontro strepitoso da parte del pubblico. Se le strutture furono curate dai Bouglione, il contributo artistico determinante per il successo della prima edizione arrivò dagli italiani. La famiglia di Ferdinando Togni aderì con entusiasmo a questo straordinario progetto e lo fece anche l’intero Ente Nazionale Circhi. Il grande Bruno Togni presentò la sua cavalleria in libertà con 12 magnifici lipizzani, mentre i Togni Junior l’alta scuola. Fernanda Perris stupì con le sue 150 strappate e col numero di antipodismo assieme al fratello Antonio. Gli Huesca erano in gara con l’acrobatica composta da cinque persone. Purtroppo non ci fu nessun premio importante per i nostri artisti, ma era solo l’inizio! L’anno successivo, per il secondo Festival, furono i fratelli Liana, Nando e Rinaldo Orfei a fornire le strutture; lo chapiteau era quello bianco e rosso, proprio i colori del Principato, utilizzato per le grandi produzioni come Il Circo delle Mille e una Notte e Circorama.
Dal terzo Festival, grazie alla famiglia di Ferdinando Togni, vennero utilizzati il grande e il piccolo chapiteau dell’American Circus. I Togni fornirono le strutture fino al 1985 e fino al 1989 (anno della partenza per gli USA per la scrittura di due anni col Barnum) continuarono ad occuparsi della regia di pista e della parte tecnica. Dal 1987 la rassegna si svolge sotto il grande chapiteau commissionato alle nostre imprese famose in tutto il mondo per la qualità dei loro prodotti! Artisti, registi, fornitori… questo sono stati e sono gli italiani al Festival!
Medaglie tricolori
Ad oggi l’Italia occupa un posto onorevole nel medagliere: siamo terzi assoluti con 24 statuette (8 Oro, 12 Argento e 4 Bronzo), dietro Russia e Cina, e quarti per i Clown d’Oro, dietro a Russia e Cina (15), e Corea del Nord (11). Ma ci rendiamo conto di questi incredibili risultati? Il primo ad affermarsi a Monte Carlo fu Flavio Togni che nel 1976 presentò un gruppo di 13 elefanti vincendo un Clown d’Argento. Stesso premio per lui nel 1983 e nel 1998. Nel 2006 e nel 2016 ha partecipato ai festival celebrativi in occasione del 30° e 40° anniversario ma, tra i due, nel 2011, ha conquistato un meritatissimo Clown d’Oro, presentando tigri, elefanti, cavalli e cammelli: 7 festival, 3 Argento e 1 Oro sono un vero e proprio record!
Nel 1979 fu la famiglia Nicolodi ad essere premiata con un Argento per l’acrobatica a terra. Nel 1985 anche
l’Embell Riva del direttore Armando Bellucci partecipò alla kermesse monegasca con gli elefanti di Mario e le 14 tigri di Roberto, purtroppo senza conquistare premi importanti. Oggi non succederebbe sia perché i numeri di animali di quel livello sono pochi e spesso vengono premiati, sia perché dal 2002 ci sono anche i Clown di Bronzo!
Non potendo nominare tutti gli artisti che hanno calcato la pista di Monte Carlo ricordiamo comunque gli Zamperla, con la gabbia di Lucio, gli scimpanzé e le piramidi a cavallo, i Miletti (Flavio con gli scimpanzé e il clown Elder), Barbara Savio “Dame du Cirque” al trapezio washington, stessa specialità di Remo e Jenny, i Di Lello, i leoni di Gottani… Quanti ricordi!
L’Oro di Nones, Casartelli, Errani
Il primo oro italiano arrivò nel 1987 grazie a Massimiliano Nones. Il numero di tigri proveniente dal Circo Moira Orfei era impeccabile. Gli appassionati e i giornalisti stranieri ci guardavano stupiti come se fosse anche merito nostro! Quell’Oro in effetti fu in qualche modo un premio alla nazione intera. Quell’anno partecipavano al Festival anche i Casartelli con l’esotico mandato da Heros e il gran quadro con gli elefanti, Annibale, presentato da Davio. Due grandi numeri che avrebbero meritato sicuramente un Argento, ma questo è solo il nostro pensiero. Alla fine del Gala tutti gli italiani vollero essere insieme per una foto. Erano tantissimi: Casartelli e De Rocchi, Nones e Orfei, Togni… Moira chiamò il patron dell’American
Circus: “Dai, Enis, vieni qui accanto a me”. E lui: “Sì, se scendi dai tacchi”. Fantastici!
Nel 1989 Stefano e Lara Orfei Nones vinsero un Argento con l’alta scuola. Nel 2004 Stefano ottiene un altro
meritato Argento, questa volta con le tigri e in apertura, sopra di esse, il bel numero coi tessuti di Anna Giurintano.
Quel Festival, che ha visto anche la partecipazione di Freddy Perris con l’esotico del Circo Moira Orfei, è stato il più ricco per l’Italia: oltre a Stefano sono stati premiati il ventriloquo Willer Nicoldi (Bronzo) e lo strepitoso numero di icariani dei fratelli Guido e Maycol Errani, Clown d’Oro. A proposito di icariani segnaliamo Stiv e Roni Bello, presenti nel 1995. Dopo la prima partecipazione del 1987, Medrano (la famiglia di Leonida Casartelli) tornò alla grande nel 1996, in occasione del 20° Festival. Portarono gli elefanti, presentati da Davio, l’esotico con Braian e Davio, la Grande Festa del Cavallo, che vedeva in pista una ventina di giovani per le piramidi equestri e il jockey. Fu un successone e anche per loro arrivò un prestigioso Clown d’Oro. Il bis è arrivato 11 dopo, nel 2007, col quadro equestre ed aereo Viva Monaco, con “gli zingari”, l’Aladino esotico e il bellissimo passo a due equestre di Ingrid e Braian. Proseguendo col medagliare, vanno citati il Bronzo per il mano a mano dei fratelli Davis e Ronny Dell’Acqua (nel 2011) e il meritatissimo Oro ai fratelli Pellegrini nel 2008, dopo che gli artisti si erano già esibiti nel 1993 con un livello artistico e tecnico fortissimo.
Clown ed altri animali
Nel 1981 partecipò per la prima volta al Festival la famiglia Larible. La bella e brava Vivien si esibiva al
trapezio mentre suo fratello David la accompagnava “in clown”. David ritornò da protagonista nel 1988 e si
portò a casa un magnifico Argento. Alla consegna del premio ricambiò consegnando il suo pupazzetto alla
Principessa Stephanie! L’anno successivo venne invitato fuori concorso. Probabilmente un caso unico nella storia del Festival. Nel 1999 è tra i 3 Clown d’Oro assieme ad Anatoly Zalewski e alla banchina di Quidam del Cirque du Soleil. Una standing ovation lo acclama e oltre al premio ricevette l’invito al matrimonio della Principessa Carolina con Ernst di Hannover. A proposito di clown non possiamo dimenticare la menzione speciale della giuria ad Alfredo Rastelli nel 2000, l’Argento e l’Oro di Fumagalli e Daris nel 2001 e nel 2015. Ancora Huesca al Festival, questa volta Gianni e Daris, Fumagalli, Fumaboys e quant’altro. Ma non scordiamo Tino Fratellini, Argento nel 1992 con Tony Ferreira, e Lorenzo, Mr. Lorenz, nel 2007. Tra gli addestratori di animali citiamo Alessio Fochesato coi suoi pappagalli, che ha partecipato due volte, Elvis
Errani con i suoi elefanti, Bronzo nel 2009 e nel 2015, Oscar Togni con il pony ed i cani, Amedeo Folco con
elefanti e cani.
Nel 2014 Vinicio Canestrelli Togni, del Circo Lidia Togni, si è portato a casa un bellissimo Argento per la sua grande cavalleria. Accadde 5 anni prima anche ai Giona, per l’originalità del loro numero di cavalli in libertà. Completiamo questo mirabolante elenco coi volanti Jarz, Mr. Elio e gli scimpanzé, il trapezino di Rodriguez, il trampolino elastico dei Canestrelli (Argento nel 1977), gli antipodisti Perris, i pattini dei Giurintano, i Saly con le bolas, le verticali di Glen Nicolodi, il filo di Erik Niemen, gli hula hoop di Priscilla Errani, gli Anastasini e i due numeri di acrobatica a terra dei Macaggi e degli Zoppis. Ariz nel 1983 presentò anche un ottimo numero di filo, con tanto di salti mortali indietro, avanti e in piroetta.
I dati e i numeri dei molti e bravissimi artisti italiani ci travolgono nei ricordi, ma anche nell’attualità. Sono loro i nostri eroi del Festival, un vanto e un onore del Circo italiano che ottiene ottimi risultati anche a New Generation, la rassegna dei più giovani: i Flying Martini (Maicol e Angela), Vioris Zoppis, i fratelli Caveagna, Adriana e Sarah Togni, Dede Larible, Yasmin Dell’Acqua… Monte Carlo è il passato, il presente e il futuro del Circo tricolore. Sotto il tendone, con le luci di Tino Caroli e la pista coordinata da Daris Huesca ed Enrico Caroli col supporto di Tommy Cardarelli. Grandi italiani. Tutti!
L’articolo di Flavio Michi compare su “Circo” speciale estate 2018