La prima sentenza su circhi e animali è stata pronunciata dal T.A.R. di Trento, depositata il 2 marzo 1994.
Il ricorso verso il Comune di Rovereto è stato proposto dalla Pigiesse s.r.l. (circo Moira Orfei) con l’intervento ad adiuvandum dell’Ente Nazionale Circhi, ed ha chiesto l’annullamento del divieto ai circhi con animali introdotto dall’allora sindaco col Regolamento per la concessione delle aree ai circhi equestri.
La sentenza, passata in giudicato, ha fatto storia, stabilendo che la “competenza dell’autorità comunale è circoscritta, per quanto riguarda l’attività circense, alle attribuzioni riconosciute in ordine alla determinazione delle aree, essendo esclusa la possibilità per l’autorità comunale di creare limitazioni diverse da quelle previste dalla legge vigente”. Il Comune, ha stabilito il T.A.R., non può vietare “una attività che lo Stato, con provvedimenti ed incentivi, vuole invece promuovere, riconoscendone la funzione sociale”. Tanto più che, “è principio costituzionale sulla gerarchia delle fonti, la norma regolamentare non può mai contraddire una norma statale nella medesima materia”. Ed è per questo che “l’Amministrazione Comunale di Rovereto ha invaso la competenza del legislatore, senza che alcuna norma legislativa la autorizzasse”.
Il ricorso è stato pertanto accolto e il T.A.R. ha annullato gli atti impugnati, cioè il divieto ai circhi con animali, condannando l’Amministrazione Comunale al pagamento delle spese del giudizio.