In riferimento al comunicato della Lav, pubblicato da Agenparl.it in data 9 c.m., dal titolo “Animali: video-inchiesta Lav denuncia circo Bellucci-Orfei”, Attilio Bellucci, titolare del circo oggetto dell’attenzione degli animalisti, e Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi, hanno inviato ad Agenparl il seguente comunicato di replica.
1) l’elefante che compare nel video diffuso dalla Lav, oltre a non denotare il malessere di cui l’associazione animalista parla (ci vuole ben altro per attestare in maniera scientifica lo stato di malessere/benessere di un animale, non certo un video), non è affatto stato “strappato al suo nucleo per seguire l’addestratore”. E’ Attilio Bellucci, titolare del circo, a spiegare che “faceva parte di un gruppo di tre elefanti indiani, due dei quali sono deceduti per vecchiaia. Davanti a questo evento, il circo ha adottato tutte le attenzioni per inserire l’elefante insieme ad altri animali e dunque non si trova assolutamente in uno stato di solitudine”.
2) Jody Bellucci non fa assolutamente “capire di aver addestrato fin da piccole” le tigri, come sostiene il comunicato della Lav, proprio non ne parla nel servizio di Bau Boys. A proposito delle tigri, Attilio Bellucci precisa: “Esse provengono dal centro riproduttivo di Chipperfield, e la Lav si assume la responsabilità di ciò che afferma al riguardo, ma sono nate quando il nostro circo si trovava in Spagna e sono da quel momento cresciute con noi, per la precisione con mio fratello, che poi le ha anche ammaestrate. Quando sono arrivate in Italia, in un periodo successivo, è quindi di secondaria importanza”.
4) A proposito delle “numerose e continue violazioni delle Linee Guida della Commissione Scientifica CITES”, conclude Bellucci, “sono i fatti a sbugiardare la Lav: a Rovereto abbiamo avuto non uno, ma due diversi controlli sugli animali, e questo accade ormai in ogni piazza anche grazie alle sollecitazioni che gli animalisti rivolgono a tambur battente agli enti preposti ai controlli, con la vana speranza di coglierci in fallo. Ma queste visite ispettive, che non tralasciano nulla, anche a Rovereto hanno riscontrato il rispetto delle normative vigenti e l’assenza di ogni forma di maltrattamento degli animali. Credo che questa sia la prova migliore delle fandonie raccontate dagli animalisti. Le telecamere di Bau Boys, dunque, hanno mostrato la realtà oggettiva, e anche se questo non piace agli animalisti con i paraocchi, a loro come a tutti, non resta altro che farsene una ragione”.