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La giunta di Parma dà il via libera al circo

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti
L’onorevole Brambilla (ma era banale prevederlo) sta cavalcando a briglie sciolte il caso Imola, facendo leva sull’emozione sollevata nell’opinione pubblica da quella morte, di cui però il circo non ha alcuna colpa (anche se ne sta pagando ingiustamente le conseguenze), e che anzi addolora e danneggia enormemente il circo stesso. Non va dimenticato che a breve ci saranno le elezioni politiche e la suddetta spera di tornare in Parlamento per meriti acquisiti sul campo animalista, visto che sul resto (in primis il turismo) il bottino è deprimente. Ma sta di fatto che sull’onda emotiva, la Brambilla sta facendo di tutto, anche calpestando una precisa legge nazionale e dunque di competenza del parlamento, per riuscire ad introdurre qualche divieto ai circhi con animali da poter esporre come trofeo di guerra in qualche studio televisivo.
Dopo Imola il circo di Aldo Martini ha messo in programma Parma e che fa la Brambilla? Imperversa anche in quella città, a guida Movimento 5 stelle, per fare imporre un divieto, contro legge, ai circhi con animali. Scrive oggi la Gazzetta di Parma in prima pagina: “Arriva il circo della giraffa. E’ polemica”. Michela Brambilla: “Anche Parma deve dire no agli animali nei circhi”. La “rossa” (non solo di chioma, visto che nel suo stesso partito la si accusa di essere talmente accecata dalla fede animalista da fare ormai da sponda a sindaci targati Pd) fa appello a tutto il suo armamentario purtroppo ormai noto, spara sentenze sui circhi che non conosce, crea allarmismo a buon mercato, dicendo che i circhi con animali mettono a rischio l’incolumità dei cittadini, invita a non applicare la legge, e l’Ente Nazionale Circhi sta già vagliando con i propri legali ognuna di queste affermazioni.
Stamattina Aldo Martini è stato in Comune a Parma, dove ha incontrato l’amministrazione comunale e dove l’appello ideologico della Brambilla è caduto nel vuoto. Il circo potrà lavorare, com’è suo diritto. “Il circo è già stato autorizzato da tempo, prima dell’insediamento della nostra amministrazione, non è possibiile impedire al circo di fare tappa in città, a meno che non ci si voglia esporre al pagamento di una penale e francamente credo che questa sia un’eventualità che non ci possiamo permettere”, dichiara Pizzarotti alla Gazzetta di Parma. La notizia è tanto più importante perché sottolinea un concetto poco familiare alla Brambilla e a tutti coloro che vorrebbero oscurare le leggi per imporre la propria filosofia di vita e le proprie convinzioni animaliste. Il Movimento 5 stelle è notoriamente contrario ai circhi con animali, ce ne siamo occupati più volte su questo sito, e i suoi esponenti regionali di recente hanno presentato una mozione alla Regione Emilia Romagna per porre fine a questo genere di spettacoli. Rientra nelle prerogative di un partito politico battersi per i valori nei quali crede, condivisibili o meno. Ma il sindaco di Parma, nonostante questo retroterra, non viene meno al ruolo istituzionale che ricopre e afferma qualcosa di evidente ma di non chiaro a tutti, a quanto pare, che cioè non si possono cancellare diritti acquisiti solo perché qualcuno lo chiede e magari sbraita anche forte e magari è un parlamentare della Repubblica.
Poi Pizzarotti annuncia che si è già attivato un “gruppo di lavoro che sta predisponendo le modifiche al regolamento sulla presenza dei circhi in città”, e dice che “andremo a vietare l’ingresso a Parma di quegli spettacoli che utilizzano animali esotici”. E su questo aspetto l’Ente Nazionale Circhi non mancherà di far presente a Pizzarotti la giurisprudenza consolidata in materia. Ma adesso l’importante è altro. Oggi, 1 ottobre 2012, a Parma le spallate della Brambilla non hanno abbattuto la legalità.