Nasce nel 1951 in una famiglia di artisti del circo. Intorno alla metà dell’800 Josef Kremo fonda una troupe di giochi icariani con la quale non tarda a diventare una star esibendosi a Les Folies Bergère di Parigi e negli altri locali di grido dell’Europa del tempo. Mette al mondo dodici figli e “l’azienda” familiare ne trae beneficio. Facendo leva sui numeri che la nidiata consente, presenta spettacoli che esercitano un forte fascino sul pubblico.
E’ contemporaneo di Enrico Rastelli, forse il numero uno in assoluto, e dovendo competere con una tale “divinità” della giocoleria, decide di ritagliarsi uno spazio originale. I suoi virtuosismi con tre oggetti lo rendono famoso come il primo giocoliere “minimalista” della storia, creatore e maestro del genere chiamato dei “tre pezzi”: guanti, palline, cappelli e scatole di sigari, sempre e solo nel numero di tre.

Bela Kremo è il primo giocoliere che varca le porte del sancta sanctorum del varietà, le luccicanti e sfarzose riviste dei grandi casinò di Las Vegas. E’ il 1970 quando insieme a Bela sotto ai riflettori compare anche il figlio Kris ed è subito feeling, non solo fra i due ma anche col pubblico.
Nel 1976 Bela Kremo si ritira dalle scene dopo quasi quarant’anni di sfolgorante carriera e tre anni dopo muore. Kris è già pronto a raccogliere quell’eredità, ma non si limiterà a questo.
“Ho sempre avuto chiaro che questa sarebbe stata la mia professione”, dirà Kris. Inizia a lanciare in aria le palline a cinque anni “avendo come unico maestro mio padre”. Lavora sodo e infatti è lo stesso consiglio che ama ripetere ai giovani: “pratica, pratica, pratica”.

Kris viene chiamato ad esibirsi un po’ in tutto il mondo e con i suoi numeri entra nel Guinness dei primati.

E’ Clown d’Argento al Festival del Circo di Monte Carlo nel 1981. Per tutti è “il giocoliere”.


