Una delle più belle invenzioni linguistiche di Indro Montanelli era “Il Rieccolo”. Lo ritirava fuori dal suo armadio di vocaboli ogni volta che Amintore Fanfani si ripresentava per una candidatura di Governo. Uomo di statura politica inversamente proporzionale alla statura concessagli da madre natura, Fanfani, e ogni volta che si ripresentava pareva che l’Italia fosse a una svolta storica. Poi il governo finiva sotto il tritacarne degli “amici” democristiani e la svolta storica tornava fra gli appendiabiti in attesa di un prossimo ritorno del “Rieccolo”.
Oggi un piccolo, ma proprio piccolo, “Rieccolo” l’ho ritrovato in una notizia su una colonna del Corriere della Sera. E’ un Rieccolo che si occupa, anzi si preoccupa, di cose circensi. Il sindaco di Pavia ha decretato l’ostracismo al Circo di Barcellona perchè ha stabilito con una ordinanza che gli spettacoli con animali nell’ambito del territorio da lui gestito sono vietati. Qualcuno ha in mente i faraoni di “Ben Hur”, riproposto di recente dalla TV? “Così sia scritto, così sia fatto”. E poco importa che l’arte circense sia riconosciuta per legge come un bene culturale da tutelare. Poco importa che ogni anno una apposita commissione consultiva – di cui ho fatto parte io stesso in diverse occasioni – si riunisca nella sede del Ministero Cultura e Spettacolo per riconoscere a compagini circensi che hanno ben meritato sul campo (abitualmente con presenza di animali) un contributo statale. Poco importa se certe prese di posizioni, in sede di impugnativa giudiziaria, sono destinate alla cancellazione. Ciò che importa è che la bandiera dell’animalismo – sotto la quale, più che la riconoscenza degli animali, si esprime quella di elargitori di voti che fanno sempre comodo – continui a garrire al vento “nunc et semper”. Quanto ai circensi che hanno bisogno di lavorare, si arrangino. Un sindaco, alla fin fine, è solo un sindaco: mica può pensare lui a tutto.
Ruggero Leonardi