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Il futuro di Monte Carlo passa dalla Cina e dagli animali

di Alessandro Serena

Il principe Alberto e l’imprenditore Su Zhigang.

Normalmente, proprio in questi giorni, va in scena il Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo. Ma i tempi che stiamo vivendo non hanno nulla di normale e anche la quarantacinquesima edizione della rassegna di circo più importante al mondo ha dovuto soccombere al coronavirus: rimandata a gennaio 2022, la kermesse monegasca lascia un vuoto in tutti gli amanti dello spettacolo popolare ma, come ha ricordato il suo direttore artistico Urs Pilz nell’intervista rilasciata alla rivista Circo, saprà tornare più forte di prima.

Urs Pilz con Su Zhigang.

Nel frattempo, la grande macchina organizzativa non resta ferma ed anzi rilancia puntando ad un futuro ricco e innovativo. Sul numero di dicembre di CircusZeitung, storico magazine tedesco dedicato al circo, è apparso un articolo firmato da Helmut Grosscurth, direttore della European Circus Association, nel quale si annuncia la partnership tra il Festival di Monte Carlo e il Chimelong Group.

Quest’ultimo è un colosso dell’intrattenimento e del turismo cinese, fondato dall’imprenditore Su Zhigang che, partito con un Safari Park nel 1997, ha costruito una grande cittadella del divertimento che tra alberghi, ristoranti, parchi a tema e teatri occupa più di 20.000 dipendenti ed è in costante espansione. In questa mecca dell’entertainment, il circo ha un ruolo centrale: durante l’anno vengono presentati spettacoli provenienti da tutto il mondo, in collaborazione con grandi artisti e creativi internazionali (dagli Zapashny ai registi nordamericani) e viene organizzato un festival che ha raggiunto standard qualitativi invidiabili, affermandosi come una delle vetrine più interessanti per questa forma d’arte.

L’unione tra Chimelong Group e il Festival di Monte Carlo.

Ad assistere all’edizione 2019 c’era anche S.A.S. la Principessa Stéphanie di Monaco, in rappresentanza del Festival di Monte Carlo che porta avanti con lo stesso infinito amore dedicatogli dal padre, il Principe Ranieri. In quell’occasione la sovrana ha firmato un “accordo di cooperazione a lungo termine” tra la rassegna monegasca e Chimelong: una collaborazione tra due superpotenze circensi che sancisce un ponte tra Cina e Europa, un riconoscimento reciproco ed un messaggio di speranza, in un momento storico nel quale le tensioni tra Occidente e Oriente sono invece in ascesa in altri campi. C’è grande attesa per vedere i risultati di questa partnership, che darà sicuramente esiti esaltanti.

La principessa Stéphanie con il fondatore del Chimelong Group.

Nel frattempo, un’altra nube si addensa nel cielo del circo: in Francia, la ministra della Transizione ambientale Barbara Pompili ha annunciato il progressivo divieto agli spettacoli con animali selvatici, decisione che si abbatterebbe anche sul Festival di Monte Carlo. Di fronte a questa minaccia, Stéphanie non retrocede di un passo dalle posizioni che ha sempre difeso. In un’intervista rilasciata al giornale Nice-Matin, la Principessa si dimostra pronta alla battaglia contro chi vuole “uccidere il circo”.

Nelle parole di Sua Altezza Serenissima, il circo con gli animali va difeso non solo perché appartiene alle nostre tradizioni ma anche perché gli animali, nati in cattività, fanno parte della famiglia e sono amati dagli artisti, che se ne prendono cura sempre, senza un giorno di vacanza, ventiquattr’ore su ventiquattro. In passato probabilmente ci sono stati casi di maltrattamenti, ma “il circo è cambiato”. “Sarei la prima a condannare se ci fossero abusi”: tutti i tendoni hanno le porte aperte e chiunque può andare a vedere la realtà dei fatti. Stéphanie rivendica con orgoglio il fatto che proprio Monte Carlo ha sempre posto un’attenzione suprema al benessere degli animali ed ha spinto il miglioramento in tutto il settore.
In generale, per la Principessa si tratta di un problema culturale: occorre diffondere una visione positiva del circo, riuscendo a valorizzare agli occhi del pubblico (a partire dai più giovani) l’immenso patrimonio che rappresenta. Il mondo del circo può contare su di lei come una delle alleate più preziose.