Meritano di essere ricordati tutti, perché solo così si può avere l’idea della imponenza dell’evento che si celebra il 20 aprile, voluto e organizzato dalla Federazione Mondiale del Circo, giunto alla quarta edizione: Afghanistan, Argentina, Australia, Austria, Bielorussia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, India, Irlanda, Italia, Giappone, Kenya, Lettonia, Lituania, Messico, Monaco, Paesi Bassi, Norvegia, Palestina, Perù, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, Slovacchia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti, Uruguay. Erano 25 pochi giorni fa, sono saliti a 39. In ognuna di queste nazioni si svolge qualche iniziativa legata al circo: uno spettacolo, una mostra, un premio e tanto altro.
Fa un po’ impressione vedere la mappa dei diversi continenti “macchiata” di rosso, come appare sul sito della Fédération Mondiale du Cirque – presieduta da Urs Pilz e che ha nella principessa Stephanie di Monaco il suo presidente onorario – per indicare tutti i luoghi interessati dalla Giornata.

Aderisce alla Giornata Mondiale del Circo anche il circo Acquatico della famiglia Bellucci Medini, che si trova in Romania, e diversi altri complessi che nelle loro tappe da nord a sud del Belpaese hanno pensato modalità e occasioni per richiamarsi alla festa ormai entrata nel calendario della gente del circo. E il cui valore viene sottolineato dalla Fondazione Migrantes della Cei, con un messaggio davvero di alto valore e significato spirituale, culturale e sociale.
