di Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana
Viviamo la Giornata mondiale del Circo 2013 avendo ancora negli occhi le immagini dell’incontro con Papa Benedetto XVI, il 1 dicembre scorso, con oltre 8000 persone e famiglie della gente del circo e dello spettacolo viaggiante e popolare. Un incontro che, dopo la rinuncia di Papa Benedetto e la scelta di Papa Francesco, può essere letto come una festa di commiato al Papa Benedetto e di benvenuto al nuovo Papa.
Le parole di Papa Benedetto alla gente del circo e dello spettacolo viaggiante rilette in questa Giornata mondiale del circo, unite alle immagine stupende – tra cui la carezza ai cuccioli di leone che ha fatto il giro del mondo –, sono risultate quasi un invito a guardare non solo con ammirazione, ma con amicizia a questo mondo dello spettacolo viaggiante.
Rivolgendosi alla gente dello spettacolo viaggiante il Papa ha sottolineato l’ammirazione non solo per lo speciale e originale linguaggio artistico del circo con cui si anima la festa, ma anche per i valori di cui il loro mondo è custode fedele: l’amore per la famiglia, la cura per i piccoli e gli anziani, l’attenzione ai disabili, lo spirito di accoglienza.
Benedetto XVI ha poi richiamato una duplice alleanza che il circo deve costruire: con la città e con la Chiesa. Tra città e gente del circo e dello spettacolo viaggiante deve rinascere un’amicizia che arricchisce entrambi: le piazze della città possono ritrovare il senso dell’incontro e della festa; lo spettacolo viaggiante un palcoscenico popolare per il proprio lavoro artistico.
Il Santo Padre non ha mancato di ricordare i problemi che oggi rendono più difficile la vita di chi viaggia per amore della propria arte (l’istruzione dei figli, i permessi per gli spettacoli, la fatica di assumere lavoratori stranieri, …), auspicando che le amministrazioni pubbliche riconoscano la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante. Anche tra Chiesa – “essa stessa pellegrina”, ha ricordato Benedetto XVI – e le famiglie dello spettacolo viaggiante deve crescere un’alleanza educativa. Le comunità parrocchiali non possono sentire come estranee alla propria cura le persone che anche occasionalmente arrivano nelle piazze per dare colore e calore soprattutto alle tradizionali feste popolari.
Le stesse comunità civili non possono diventare vittime di letture ideologiche sulla presenza di animali negli spettacoli: l’adeguata legislazione a tutela degli animali non può essere sostituita da una arbitraria negazione della presenza degli animali negli spettacoli. Nelle famiglie dello spettacolo viaggiante le parrocchie, i nostri paesi e le città possono ritrovare dei collaboratori, degli alleati per riscoprire il senso della festa insieme.
La Migrantes auspica che la Giornata mondiale del circo, anche con le molte iniziative che le famiglie e le imprese circensi hanno offerto gratuitamente in questa occasione per far conoscere la loro realtà artistica e familiare, aiuti a ricostruire questa alleanza che non solo fa crescere il circo, ma anche la città e la Chiesa.
Roma, 18 Aprile 2013
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