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Futuro del circo classico con animali: gli uomini e le donne dell’antica arte popolare sono pronti a combattere

Nelle foto del servizio alcuni dei partecipanti all'incontro dei circhi che si è svolto presso l'Agis
Nelle foto del servizio alcuni dei partecipanti all’incontro dei circhi che si è svolto presso l’Agis
Poche volte nella lunga storia dell’Ente Nazionale Circhi si è assistito ad un incontro di questa epocale importanza. Il presidente Antonio Buccioni ha preferito non indire un’assemblea ordinaria o straordinaria, proprio per conferire all’occasione lo status di urgenza assoluta.
Il motivo principale della richiesta di accorrere a Roma, presso la sede dell’AGIS, è l’uscita del disegno di legge del ministro Franceschini del 28 gennaio “in materia di cinema, audiovisivo e spettacolo dal vivo”. Un importante documento di oltre 40 pagine che, nel riordinare in maniera costruttiva, nuovi, preziosi e significativi aiuti al settore cinematografico (fino a 400 milioni di euro), lascia allo spettacolo dal vivo poche facciate, ma ancora gravide di interessanti sviluppi, mentre al settore circense solo due righe, del Titolo III, Art. 36, Comma 4, lettera H, tese alla “revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificatamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”. enc2Non una parola in più per un settore, quello del Circo italiano che vanta trascorsi eroici e un presente glorioso, testimoniato anche dal fatto che solo pochi giorni fa è stato celebrato nella edizione del quarantennale del Festival di Monte Carlo con l’invito di alcuni dei nostri migliori e più celebri artisti, che da decenni allietano la vita di spettatori in Italia e nel mondo.
Non un progetto volto al sostegno dell’attività, non un riferimento alla annosa questione delle aree, vero e proprio tradimento delle autorità centrali della celebre legge 337 del 1968 che prevedeva fondi per ogni comune intenzionato a costituire uno spazio per ospitare le strutture viaggianti di circhi e luna park. Niente di niente nel Ddl in questione. enc1Solo l’odioso riferimento ad un sopruso ingiusto ed unilaterale per altro ancora del tutto fumoso. E nel contesto di una crisi che non colpisce certo solamente i cugini della cinematografia. Da subito si appalesa l’abisso che separa gli orientamenti del paese legale (istituzioni) dalla realtà quotidianamente costatabile dei sentimenti del paese reale, ovvero un popolo che continua a frequentare entusiasticamente i nostri complessi.
enc7Tanto basta a spiegare l’umore da giornata greve e campale di Buccioni e di tutti i numerosi direttori intervenuti. Il presidente ha aperto la giornata ricordando ancora una volta gli scomparsi con i quali se ne è andata anche un bel pezzo di storia del Circo italiano. Ha anche sottolineato il grande affetto dimostrato alla cerimonia funebre della Regina Moira Orfei, nei confronti della quale sono pervenute circa 700 mila attestazioni di affetto e simpatia (un affetto di popolo macchiato solo dalle parole oscene di alcune centinaia di esaltati), rimarcando l’attuale atteggiamento odioso degli animalisti. Ma niente però faceva presagire una presa di posizione di questo genere da parte del Governo. Ha anche ricordato i fatti siciliani per i quali i mass media non hanno per niente mantenuto l’equilibrio fra notizia e contro-notizia, ovvero arresti e mancata convalida degli stessi. Ma la questione appare come lieve se paragonata a quella che pare proprio una dichiarazione di guerra del Governo verso i circhi.
enc5Buccioni ha chiamato tutti i presenti ad un’assunzione di responsabilità che dovrà gioco forza passare da un maggiore sostegno, anche concreto ed economico (al contrario di quanto accaduto di recente), alle numerose attività che l’associazione di categoria dovrà intraprendere nei prossimi mesi per difendersi a dovere. Ha invitato altresì ad utilizzare tutti i media ed i social network nella giusta maniera sempre attenti a non mostrare una categoria disunita e a pensare ai problemi nella giusta prospettiva per non rischiare di apparire come quei due passeggeri di un aereo che litigano per il posto mentre il velivolo sta precipitando.
Grande consolazione è il rapporto sincero e profondo con la Chiesa Cattolica e il Vaticano. Sua Santità Papa Francesco ha di recente di nuovo manifestato in più occasioni amore e considerazione per il circo e per la strada che mostra alle genti: quella del sacrificio volto a donare gioia.
Si prospetta in estate una nuova udienza generale per la gente dello spettacolo popolare di tutto il mondo che potrebbe essere affiancata, a questo punto, da una grande manifestazione generale per cercare di attirare l’attenzione dei media e delle istituzioni, visto che quella degli spettatori rimane immutata e presente.
Le risposte dell’aula sono state varie ed eterogenee. Tutte concordi nel definire la situazione assai grave, ma indicando diverse concrete strategie operative.
Molto generosi gli interventi di Paride Orfei (che fra l’altro ha consigliato di fondare un Circo Channel con prodotti audiovisivi) e di Tamara Bizzarro che ha ricordato la fruttuosa esperienza della raccolta di firme a favore del circo classico condotta a Bologna al Circo di Darix Martini.
A tale proposito l’avvocato Benedetto Valerio, sempre più in osmosi con il settore, ha consigliato di utilizzare la raccolta non solo a scopo educativo ma proprio a sostegno di una proposta di “legge di iniziativa popolare”, per la quale servirebbero 50.000 firme, obbiettivo che non sembra un’utopia se realizzato, per esempio, nel periodo di Natale.
Buccioni ha allora enunciato quelli che sarebbero, a suo parere, i cinque punti fondamentali di una proposta di tal fatta. Al primo posto la battaglia per la difesa del circo classico con animali. Poi l’assoluta necessità di attuare l’art. 9 della 337 (aree comunali). Ancora, la regolamentazione dell’aspetto contributivo sia in entrata che in uscita. Poi la semplificazione delle procedure. Infine la difesa strenua delle istituzioni più rappresentative della categoria: la casa di riposo di Scandicci e l’Accademia di Verona.
enc4In quanto al sostegno economico del Governo la situazione attuale è abnorme con soli 13 circhi ammessi a contributo (esclusi in maniera sbalorditiva due marchi storici come Moira e Medrano) dei quali due hanno perso proprio in questi giorni il diritto all’erogazione per motivi burocratici, nonostante la fattiva collaborazione della dottoressa Ferrante, del MIBACT.
Il dibattito è continuato vivace in particolare con l’intervento di Livio Togni, già Senatore nella XIV Legislatura, che ha auspicato maggiore e migliore agire comune, ricordando anche che chi ama il circo è la stragrande maggioranza ma silenziosa che subisce e che deve essere seguita con affetto e in maniera puntuale con le più svariate iniziative: messaggi registrati prima dello spettacolo, banner dentro e fuori il tendone, volantini esplicativi, etc.
Davio Casartelli ha raccontato il caso di Livorno, quando le email arrivate da tutta Italia (anche grazie al lavoro del Cadec e del suo presidente Francesco Mocellin) e l’azione penetrante dell’Enc, hanno contribuito a scuotere le coscienze di prefetto e sindaco e fatto trovare una soluzione per il Circo Medrano.
E’ stata poi la volta di Flavio Togni (appena arrivato dall’udienza con Papa Francesco), che ha affermato la necessità di consulenti esterni al settore. A questo proposito Antonio Buccioni ha detto di avere incontrato, nei giorni precedenti, un’importante società di relazioni istituzionali.
Sono quindi intervenuti i rappresentanti di una affermata organizzazione di rapporti istituzionali che hanno mostrato in maniera lucida di ben comprendere il problema in essere e di poter indicare alcune strade da percorre per riconquistare parte dell’opinione pubblica e dialogare coi referenti politici in modo da poter essere difesi nel corso del lungo dibattimento che il DDL avrà in parlamento e fuori.
I due esperti hanno fra l’altro evidenziato, in particolare, il grande potenziale che potrebbe avere il “racconto” della realtà circense, da sviluppare con modalità diverse.
Buccioni ha spiegato loro che fino ad oggi ogni battaglia legale o para legale intrapresa dall’associazione si è risolta con la vittoria della stessa. Sia si trattasse di costosi ricorsi al Tar che del quotidiano intervento del segretario generale dell’Enc nei confronti di Comuni inadempienti verso la normativa sui circhi. Ed ogni vittoria va ovviamente a vantaggio, non del singolo complesso che per primo ne ha beneficiato ma dell’intero settore.
Il dado è tratto. Le regole di ingaggio verranno decise di giorno in giorno. Ha inizio la battaglia.