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I Dropline

 

di Filippo Ferraresi

PARIGI – Creatività, virtuosismo, gioventù. Tre parole che possono essere assunte a marchio di fabbrica dell’ormai mitico Festival del circo di Demain di Parigi. Una formula magica che funziona da trentatré primavere e ha funzionato anche quest’anno magnificamente, presentando artisti “inediti” nelle varie discipline circensi, questa ennesima edizione del festival parigino si è rivelata eccellente nella qualità.
È stata anche l’edizione che ha segnato un nuovo record di affluenza dopo quello già mostruoso dell’anno precedente. Certo l’imponente campagna pubblicitaria sulle strade di Parigi poteva già dare la sensazione del successo annunciato. Il risultato è stato uno chapiteau sempre pieno di un pubblico entusiasta, immerso in un ambiente giovane, caldo e vibrante che lascia pensare ad una nuova stagione di gloria per il circo in questa meravigliosa città. Un altro ingrediente fondamentale del successo è stata la saggia decisione dell’organizzazione di presentare più artisti o gruppi di artisti nella stessa disciplina, fatto questo che ha permesso di valorizzare la personalità e la creatività di ciascuno oltre a restituire quel pizzico di competizione in più che affina la tecnica e appaga il gusto.

Calixte de Nigremont
Infine il grande maestro di cerimonie, il signore della pista, il presentatore Calixte de Nigremont, ultimo discendente di una linea aristocratica le cui radici si perdono nella notte dei tempi, uomo di mondo, egli apre le porte su un universo poetico, barocco, rutilante, in lui l’ironia flirta con il buon gusto senza mai caderci dentro. Si trova a suo agio nella presentazione dei più grandi eventi mondiali come i Campionati Mondiali di calcio di Francia del 1998, o diversi Festival del cinema di Cannes.
Infine, per concludere il discorso sul successo del Demain, è semplicemente una questione di onestà: anche se dietro il lato tecnico, sempre eccellente, occorre guardare al coté più strettamente artistico, come si può comparare il lavoro di un giocoliere con quello di un trapezista? La giuria incaricata di premiare gli eccellenti artisti circensi è stata l’espressione salomonica di tutto ciò che oggi rappresenta il circo in tutto il pianeta. Citiamone pure tutti i suoi componenti. Presidente della giuria: Valérie Fratellini, direttrice in carica e direttrice pedagogica de l’Académie Fratellini; Gwénola David, direttrice in carica, pedagogica e dello sviluppo artistico del Centre National des Arts du Cirque de Châlons-en-Champagne; Deng Baojin vice-presidente dell’Association des Acrobates de Chine, direttrice della Troupe acrobatique di Jinan, medaglia d’oro del 10° Festival nel 1987, Cina; Renée Sasso-Cuinat, responsabile del settore Teatro presso la Direction Régionale des Affaires Culturelles della Regione Ile de France, Referente “Arts du Cirque”
Francia; Fabrice Becker, direttore Settore Casting, Performance e Tendances presso il Cirque du Soleil Canada; Philippe Goudard, autore, clown, insegnate, ricercatore presso l’Université Montpellier 3; Richard MacDonald, scultore, Stati Uniti; Martial Médini, agente artistico, Francia; Maxime Nikouline, direttore del Circo Nikouline, Russia; Giuliano Peparini, regista e coreografo presso Franco Dragone Entertainment Group, Belgio.
Ugo Dario e Maxim Laurin
Numerose e straordinarie le eccezioni quest’anno. Prima fra tutte quella che risponde al nome di Baskultoo, il duo di saltatori di pertica coreana laureato giustamente medaglia d’oro di questa edizione. Maxim Laurin nato a Montreal nel 1991 si specializza in pertica coreana a 16 anni e un anno più tardi in uno stage al CNAC di Châlons en Champagne incontra il suo compagno di lavoro Ugo Dario. Diplomati in seguito entrambi alla scuola nazionale di circo di Montreal, questi due giovani diavoli dell’aria, animati da una straordinaria ispirazione artistica tentano attraverso questa disciplina di trovare il proprio modo di essere e di fare circo sulla scena. E il risultato è di un virtuosismo fuori norma. Vedendoli saltare con tanta arditezza nulla può impedire il paragone con una leggenda: Auriol.
Altri laureati della medaglia d’oro di questa edizione del Fesival del circo di Demain, anch’essi usciti dalla scuola nazionale di circo di Montreal, sono una coppia di artisti di palo cinese: Héloïse Bourgeois e William Underwood. Essi hanno riproposto un estratto dello spettacolo Psy, della compagnia Les Sept Doigts de la Main, di cui fanno parte e con cui stanno girando il mondo, già visti peraltro a Parigi al Théatre de la Villette con oltre un mese di repliche. I due artisti mettono in scena una trovata deliziosa in cui l’insonnia è la protagonista, e i due si addormentano e si risvegliano attaccati al palo cinese. Tripudio del gioco fisico messo in scena con una intelligenza rara, questi circensi trasformano le ossessioni in performance acrobatiche spettacolari e deliranti, rivelando la bellezza, l'(auto)ironia e l’onnipresenza delle nostre follie. E poi che stile, che precisione, che gesti estremi… si sentiva già dal boato del pubblico che questa coppia fosse in odore di oro.
Con sorpresa e con gran piacere lo stesso pubblico ha invece potuto vedere al collo di Tatiana-Mosio Bongonga la terza medaglia d’oro del Festival. Artista eccentrica proveniente dalla Repubblica del Congo, Tatiana è una funambola danzatrice formatasi al Cnac. Il suo numero è un’incredibile e sinuosa danza sulla corda rigida alta. Accompagnata da un chitarrista dal vivo, suo padre, si lascia andare a delle vere e proprie coreografie su filo. Bellissimo e curatissimo, il suo numero colpisce anche per il costume e il trucco davvero pregevoli, ordito in tinte calde che ricordano la sua Africa.
Ruslana e Taisiya Bazaliy (foto da www.sortiraparis.com)
Le medaglie d’argento: Ruslana e Taisiya Bazaliy. Straordinarie sorelle ucraine al trapezio volante, ci regalano momenti mozzafiato con i loro volteggi aerei di una precisione e di una tecnica sopraffini; il Duo Paradise, formatosi all’Accademia delle Arti Circensi di Kiev, una delle migliori del mondo attualmente, presentano un numero di giochi icariani e acrobatica leggera. Raro incontrare una contorsionista come lei; la Compagnia Dropline formata da cinque simpatici ragazzi usciti dall’Académie Fratellini e provenienti da diversi paesi d’Europa. Il loro numero consiste in una esibizione di giocoleria pura, ma complicata e arricchita dalla loro interazione. Ad un certo punto, quando tutti e cinque volteggiano sei palline nell’aria l’effetto ottico è straordinario e a momenti sembrano un unico essere con dieci braccia;
Lisa Rinne (foto da www.sortiraparis.com)
Lisa Rinne, ancora una trapezista (e queste due medaglie d’argento la dicono lunga su questa inaspettata rinascita di una disciplina nobile e antica, alla quale tutti gli amanti del circo sono affezionati), tedesca, uscita dall’Academy for Circus and Performance Art di Tilburg, una scuola che in pochi anni si è imposta a livello mondiale per la qualità dell’offerta e degli insegnamenti. Lo conferma il duo di mano a mano Chris & Iris, straordinari artisti anch’essi diplomati a Tilburg. Il loro argento, ultrameritato, lascia quasi un po l’amaro in bocca perché l’ovazione del pubblico davanti al loro numero aveva fatto credere che fossero in lizza per la medaglia più preziosa. Da ricordare i loro nomi perché ne sentiremo sicuramente parlare.
I Bronzi: Spencer Novich, eccentrico, mimo statunitense davvero fuori norma. In dieci minuti, vestito della sua buffa casacca da marinaio, il volto dipinto di blu, interpreta e mima numerosissimi personaggi del nostro immaginario comune, da Frankenstein a Micheal Jackson. Si gonfia, si sgonfia, si allunga la faccia, si contorce con una facilità inusitata: un vero e proprio trasformista del corpo. Infine la Troupe du Chemin de Fer: un duo di giovanissimi cinesi che ci ricordano il livello di tecnica sovrumano che le terre asiatiche da sempre conservano nelle arti circensi.
Duo Paradise (foto MT Cardoso)
Tantissimi poi i premi speciali conferiti da varie istituzioni, ma è impossibile citarli tutti. E poi il Festival del Circo di Demain è ancora mille altre cose: un’esposizione imperdibile degli abiti per clown bianchi dell’800, alcuni indossati e appartenuti ai Fratellini, e creati dalla celebre Maison Vicaire, les costumiers des vedettes. Altre esposizioni fotografiche decorano il gigantesco foyer del Cirque Phenix, dove il Festival viene ospitato, e dove accoglie i suoi 4 mila spettatori ogni sera. Mitico luogo d’incontri e di scambi, di strette di mano e di progetti, il dietro le quinte del Demain è un mondo che brulica, dove il gota del circo mondiale si dà appuntamento autunno dopo autunno.
Le arti circensi non smettono di generare flussi creativi sempre più impressionanti, ma soprattutto sempre più strettamente legati alla realtà che ci circonda. Una volta per tutte, grazie alla potenza e alla risonanza di un Festival mondiale, qual è il Demain, il circo ha ribadito la sua importanza nella storia e nel presente dell’evoluzione dell’uomo in quanto artista, creatore e manipolatore del proprio corpo. Questa effervescenza è rassicurante da un certo punto di vista: nell’ora dell’inizio di un nuovo ciclo, in questa fase storica così complicata, non può esserci una speranza più bella. L’arte circense si candida ad essere una fra le soluzioni per aiutare il mondo verso un cammino migliore.