di Alessandro Serena
In un periodo di crisi Rai 3 ha deciso di ridimensionare il budget dedicato al circo. Per la prima volta dopo oltre dieci anni la terza rete non darà spazio a Circo Massimo, programma che ha ospitato alcuni fra i migliori artisti del panorama nazionale ed internazionale. Quello che non hanno potuto le associazioni animaliste o lo share in parziale discesa ha potuto la situazione economica abbastanza nera della più importante istituzione culturale italiana.
In un quadro di confusione e ristrettezza è stata Emanuela Andreani (da anni responsabile del circo per la terza rete) a trovare il modo di far dedicare comunque attenzione con una trovata che potenzialmente ha un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il progetto è quello di presentare sei puntate speciali dedicate a tre annate particolarmente buone del Festival di Monte Carlo: il 2004, 2005 e 2006.
Il 2004 è l’anno della 28° edizione con lo straordinario record di un podio interamente italiano con gli icariani Errani sul gradino più alto, l’Argento a Stefano Orfei Nones e le sue tigri ammaestrate e il Bronzo al ventriloquo Willer Nicolodi. Ma anche molti altri numeri dal valore assoluto come i trapezisti argentini Tabares, la troupe Acrobatica di Pechino, i cavallerizzi Florian e Edith Richter (Ungheria), la troupe Kovgar di acrobati alle bascule, i funamboli Wallenda, gli statuari equilibristi ungheresi Golden Power, il giovane giocoliere Alan Sulc e gli acrobati ucraini Sea World, e tanti altri ancora.
La 29° edizione del 2005 è ricordata come quella di Anna Rodion, la esile ma determinata acrobata della Troupe Rodion, capace di eseguire per la prima volta al Festival di Monte Carlo il quadruplo salto mortale sulla stanga russa, dopo alcuni tentativi falliti durante i quali aveva messo a repentaglio persino la propria vita. E lo stesso anno erano presenti numeri di valore assoluto come i trapezisti della Corea del Nord, i giocolieri della Troupe di Guandong, gli acrobati a cavallo della troupe Ignatov, le acrobazie in equilibrismo del Duo Iroshnikov. Il filo alto dei Velez, le barre parallele a suon di tango dei Rokashkov, gli acrobati alle pertiche della troupe Khailafov. Ma anche molti importanti numeri di animali: le tigri bianche di Susan lacey, i divertenti e sapienti cani di Monsieur Dalmatin, i cavalli in libertà di Carlos Savadra e lo strepitoso numero di elefanti e cani san Bernardo di Wendell Huber.
Mentre il 2006 è l’edizione più forte della storia del festival, quella del trentennale, con i migliori numeri di tre decenni precedenti. Per molti il più forte spettacolo di circo di tutti i tempi. Con un cast iperbolico che comprende gli equilibri danzati di Anatoly Zalewsky, tre generazioni dei Knie con 24 cavalli, la troupe di acrobati alle bascule dei russi Puzanovi, le poderose pose degli Alexis Brothers, le belve dei fratelli Alex e Martin Lacey. Il passo a due sulle vacche dei Probst, la poesia di Oleg Popov, la posta con 17 cavalli di Alexis e Maud Gruss, il tango aereo del Duo Mouvance, la ruota della morte dei Velez. E poi il filo alto dei Quiros, le danze acrobatiche dei Bingo, gli equilibrismi di Oleg Izossimov, i salti mortali alla stanga russa dei Rodion, il passo a due dei cinesi Wei Baohua e Wu Zhengdan. La giocoleria dell’elegante Kris Kremo e dell’incredibile Anthony Gatto. E ancora una volta l’Italia ottimamente rappresentata dai salti sui piedi dei fratelli Errani, quelli sul tavolo e la comicità di Daris e Gianni Fumagalli e i veloci elefanti di Flavio Togni. Oltre ai numeri che hanno reso celebre lo stesso David Larible.
Quindi tre edizioni memorabili raccontate in sei puntate speciali con David Larible e Andrea Lehotska a fare da conduttori con delle gag prese dal vastissimo repertorio del clown italiano e adattate alla circostanza dagli autori Paola Portone e Luigi Mastropaolo (con anni di esperienza di circo in tv). Sempre “in collegamento” con Filippa Lagerbach e Cristina Chiabotto inviate nel principato di Monaco.
Le riprese sono state effettuate la scorsa settimana al Circo Apollo, che ha quello che ci vuole per un programma del genere: un interno elegantissimo, accogliente e caldo. Anzi forse un po’ troppo caldo. Infatti le altissime temperature di Trieste e le luci televisive hanno reso faticoso il lavoro. Ma la produzione è terminata con perfetto tempismo e le bobine sono ora a Roma per le operazioni di montaggio.
La prima puntata della serie (che comunque prevede anche alcune altre repliche non “lavorate”) è prevista per il 3 luglio. Così anche questa estate i telespettatori avranno una buona dose di circo internazionale, e di conseguenza italiano. E che circo!