Ieri il presidente Buccioni ha commentato a caldo che in tema di circhi “il Senato è abissalmente lontano dal Paese reale“. Pubblichiamo oggi il resoconto centrale della seduta in modo che ognuno possa farsi un’idea oggettiva del livello di conoscenza e di attinenza alla realtà che emerge dal dibattito avvenuto ieri al Senato della Repubblica in materia di circhi.
PRESIDENTE Chiedo alla senatrice De Petris di illustrare la proposta di riformulazione dell’emendamento 9.205.
DE PETRIS (Misto-SEL). Signor Presidente, il relatore aveva invitato alla riformulazione degli emendamenti 9.205 e 9.207, da me presentati insieme, tra gli altri, alla collega Taverna.
Per quanto ci riguarda, poiché l’intenzione era quella di escludere da qualsiasi forma di contribuzione pubblica tutti gli spettacoli dal vivo che utilizzano animali, nella riformulazione si prevedono incentivi per gli spettacoli senza animali.
La restante parte dell’emendamento è stata invece trasformata in un ordine del giorno, di cui consegno il testo alla Presidenza.
GIOVANARDI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANARDI (PdL). Signor Presidente, intervengo sull’emendamento 9.207 (testo 2), al quale ho presentato un subemendamento.
La mia intenzione è segnalare ai colleghi che argomenti delicati, come la questione dei circhi e dell’utilizzo degli animali negli spettacoli dal vivo – sono circa 9.000 le persone che lavorano in questo settore – andrebbero un attimo meditati e non affrontati, invece, con emendamenti presentati all’ultimo secondo, nei quali si parla di animali.
Faccio presente che parlare di incentivi per gli spettacoli in cui non si utilizzano animali vuol dire escludere, ad esempio, anche l’uso dei cavalli: se in un circo c’è uno che fa Zorro a cavallo, non si potrà più fare o, meglio, si viene incentivati a non farlo.
Informo poi i senatori – visto che cerchiamo le briciole per la cultura – che la gestione dei canili italiani costa 600 milioni di euro all’anno di denaro pubblico. Consentitemi dunque una battuta: facciamoli lavorare, allora, i cani! Ricordo che ci sono cani da valanga, cani da soccorso nei terremoti, cani per i ciechi: ci possono essere allora anche cani che fanno spettacolo.
Nel mio subemendamento, che è ragionevole – purtroppo questo argomento viene sviluppato senza dibattito – si prevede che, volendosi incentivare i circhi che dismettono gli animali, compresi i cavalli – circhi che naturalmente sono destinati a morire, perché il pubblico non ci va, com’è noto – non si vadano a reperire i soldi dal fondo per lo spettacolo dei circhi viaggianti (ricordo che la copertura per incentivarli viene presa da quel misero fondo che consente alla tradizione circense italiana ancora di esistere).
Il mio subemendamento stabilisce allora che, se il Ministro e il relatore vogliono incentivare coloro che non utilizzano in nessuna forma gli animali (compresi i cavalli e i cani) nei circhi, non si vadano a prelevare i soldi dal fondo che mantiene tutti i circhi italiani, che costituiscono una gloria dello spettacolo italiano: sono una tradizione e rappresentano una cultura.
Chiedo dunque ai colleghi di votare il mio subemendamento, che consente di non dare un colpo finale e fatale a una delle tradizioni più illustri della storia e della cultura del nostro Paese. (Applausi dal Gruppo PdL).
CIRINNA’ (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CIRINNA’ (PD). Signor Presidente, ero firmataria dell’originario emendamento 9.207 e accolgo la riformulazione fatta dalla Commissione, benché comunque riduttiva.
Caro senatore Giovanardi, fare disinformazione in quest’Aula è sbagliato. Parlare di circhi con animali non vuol dire parlare di cultura: vuol dire parlare di non cultura (Applausi dal Gruppo M5S e della senatrice De Petris), in un momento in cui ormai la sensibilità popolare chiede in tutti gli ambiti normativi di non sfruttare gli animali. Peccato che lei abbia fatto lo stesso lavoro sull’emendamento in tema di sperimentazione.
GIOVANARDI (PdL). Io non gestisco canili!
CIRINNA’ (PD). A suo chiarimento e per i colleghi senatori che, in modo positivo e intelligente, potranno da soli valutare l’importanza di questo emendamento, specifico che nell’emendamento 9.207 non si prevede che dal fondo dello spettacolo saranno espunti i circhi con gli animali. Noi accettiamo quanto ha chiesto la Commissione, ossia di non incentivarli. Pertanto, continueranno ad avere i loro soldi, ma non l’incentivo, che sarà rivolto invece a tutti quegli spettacoli, viaggianti e non, che si caratterizzeranno per il fatto di non sfruttare gli animali.
Le ricordo, senatore Giovanardi, che i cittadini sono molto più avanti di noi. (Applausi dal Gruppo M5S). Mentre i circhi con animali sono vuoti, il Cirque du Soleil, che viene in Italia solo per pochi spettacoli, è sempre in overbooking: è talmente pieno che non accontenta nemmeno le richieste dei biglietti su prenotazione.
GIOVANARDI (PdL). Infatti sta fallendo!
CIRINNA’ (PD). Allora bisogna farsi anche interpreti di quello che i cittadini ci chiedono di essere. Questo Senato, quindi, dovrà dimostrare di essere all’avanguardia. (Applausi dal Gruppo M5S).
REPETTI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
REPETTI (PdL). Signor Presidente, l’emendamento della senatrice De Petris, che porta anche la mia firma e che insieme avevamo riformulato diversamente da come era stato presentato, a mio avviso rappresenta un passo avanti doveroso per un Paese che si vuole definire civile. Si tratta di un emendamento che, di fatto, incentiva semplicemente la dismissione dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli, senza però minimamente mettere in difficoltà chi lavora in questo tipo di attività. Si dà infatti il tempo e la possibilità economica di poter convertire la loro attività.
Ad ogni modo, la riformulazione che ci ha proposto il relatore, sebbene sia poca cosa rispetto a quanto noi avevamo rivisto e riproposto nella nostra riformulazione, rappresenta in questo deserto di sensibilità – desidero sottolinearlo, perché questo è un deserto di sensibilità – è un piccolo risultato. Pertanto lo apprezzo, almeno per quanto mi riguarda, lo accolgo e chiedo che invece la parte specifica dell’emendamento da noi chiesto possa essere semplicemente convertita in ordine del giorno. (Applausi dei senatori Bonfrisco e Giro).
AMATI (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AMATI (PD). Signor Presidente, intervengo semplicemente per dire che avevo sottoscritto solo l’emendamento 9.207 e che, quindi, aggiungo la mia firma anche all’emendamento 9.205.
Concordo con quanto hanno detto le colleghe: l’attenzione degli italiani nei confronti degli animali è ormai un sentire comune. A mio avviso, l’evidente distanza della politica da questo tema dimostra quanto siamo noi distanti dalla gente.
Invito quindi a prestare una maggior attenzione e ad avere una visione molto più legata al concreto a rispetto anche alla gestione del tema dei circhi. Ormai, infatti, gli animali possono essere visti benissimo altrove. La sofferenza poi che si vede nei filmati per l’addomesticamento degli animali è talmente nota ormai da essere veramente desueta. (Applausi dai Gruppi PD, M5S e Misto-SEL).
AZZOLLINI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, presidente Azzollini.
Giustamente, alla luce delle osservazioni precedenti e delle varie riformulazioni che si sono susseguite, dobbiamo capire quale testo sarà posto in votazione, nonché conoscere i pareri della Commissione bilancio.
AZZOLLINI (PdL). Signor Presidente, il parere, reso ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento sull’emendamento 9.207 (testo 2), è di nulla osta alla condizione che sia aggiunta, alla fine del periodo, la seguente formulazione: «nell’ambito delle risorse ad essi assegnate».
Si comprende che si fa riferimento alle risorse che il FUS assegna agli esercenti attività circensi e spettacoli viaggianti senza animali, nonché agli esercenti di circo contemporaneo, nell’ambito delle risorse ad essi assegnate. (Applausi dei senatori Carraro e Repetti).
GIOVANARDI (PdL). Così non va bene.
PRESIDENTE. Senatore Giovanardi, il senatore Azzollini parla come Presidente della Commissione bilancio.
GIOVANARDI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANARDI (PdL). Signor Presidente, poiché le dotazioni del FUS sono più vaste, il mio subemendamento 9.207/1 propone che vadano incentivati coloro i quali non hanno cavalli nel circo. Tuttavia, nel subemendamento ho scritto di non togliere queste risorse a quella piccola parte del FUS destinata al circo viaggiante, per evitare in tal modo di condannare a morte gli altri.
Al collega Azzollini, quindi, dico che anch’io sono d’accordo che le risorse per incentivare debbano essere prese dal FUS, ma non nella parte che riguarda i circhi.
In questo modo faremo morire tutti i circhi italiani per incentivare quelli che non hanno i cavalli.
AZZOLLINI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AZZOLLINI (PdL). Premesso che, come al solito, io mi riferisco esclusivamente alla compatibilità finanziaria, e quindi non al merito, osservo che la formulazione condizionata della Commissione bilancio ha lo scopo di garantire che le risorse siano assegnate secondo i criteri previsti dal comma 1.
La formulazione dell’emendamento 9.207(testo 2)/1 ha ricevuto parere contrario perché non dà tale garanzia, poiché assegna nuovi incentivi a carico di altre fonti che potrebbero in tal modo trovarsi scoperte. Spero di essere stato chiaro.
PRESIDENTE. Per quanto mi riguarda, sì. Spero sia lo stesso anche per l’Assemblea.
AZZOLLINI (PdL). Questo è il punto per il quale la Commissione bilancio formula parere di nulla osta sull’emendamento 9.207 (testo 2), con la condizione che ho esplicitato prima. Per la stessa ragione, argomentando a contrariis, esprimo parere contrario sull’emendamento 9.207/1.
BONDI (PdL). Domando di parlare.
GIOVANARDI (PdL). Non va bene.
PRESIDENTE. Senatore Giovanardi, ha chiesto di intervenire il senatore Bondi. È la Presidenza che dà la parola, non i senatori.
BONDI (PdL). Signor Presidente, vorrei rivolgermi all’amico senatore Carlo Giovanardi, che appartiene al mio stesso Gruppo parlamentare, come è evidente, per dirgli che il problema a me appare molto semplice, e questo dovrebbe anche stemperare le varie divisionate.
Siamo di fronte a un cambiamento di sensibilità nell’opinione pubblica italiana negli ultimi anni nei confronti della rappresentazione degli animali negli spettacoli, e anche in quelli circensi. I circhi stessi stanno cercando di mettersi in sintonia con questo cambiamento di sensibilità dell’opinione pubblica.
Pertanto, penso che, nel caso specifico, non si tratti di penalizzare attività circensi già troppo penalizzate, le quali rappresentano un arricchimento della nostra tradizione nazionale, bensì di aiutare, sostenere e accompagnare la loro conversione per metterle maggiormente in sintonia con il cambiamento della sensibilità degli italiani. (Applausi delle senatrici Bonfrisco e Fucksia).
SANTANGELO (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANTANGELO (M5S). Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento.
In base all’articolo 86, si fa divieto di parlare due volte nel corso della stessa discussione. La invito, pertanto, a far applicare il Regolamento, che è il mio, il nostro, è di tutti. Il senatore Giovanardi ha parlato per più minuti nella stessa discussione. Noi, invece, non siano potuti neanche intervenire sull’ordine dei lavori. (Applausi dal Gruppo M5S).
PRESIDENTE. Senatore Santangelo, lei sta intervenendo perché ha chiesto di farlo, ed è intervenuto al di là dei tempi concessi al suo Gruppo.
La Presidenza accoglie il suo richiamo al Regolamento. Le ricordo, però, che era in corso una fase di riformulazione di pareri abbastanza complessa, che l’Aula ha vissuto in diretta e che ha determinato una pluralità di interventi.
DE PETRIS (Misto-SEL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PETRIS (Misto-SEL). Signor Presidente, intervengo per accogliere l’aggiunta che il presidente della Commissione bilancio, senatore Azzollini, ha chiesto di inserire nella riformulazione dell’emendamento, e per dire che il percorso che stiamo intraprendendo va nello spirito di aiutare il circo ad esistere.
In caso contrario, il circo con gli animali trascinerà con sé tutta la storia degli spettacoli circensi del nostro Paese, proprio per l’aumentata – per fortuna – sensibilità che vi è al riguardo in Italia. (Applausi della senatrice Repetti).
PRESIDENTE. A questo punto, colleghi, dobbiamo esaminare prima il subemendamento del senatore Giovanardi, sul quale il presidente Azzollini ha espresso parere contrario.
AZZOLLINI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. In qualità di Presidente della Commissione bilancio, ella ha facoltà di intervenire nuovamente. L’Aula, però, ha già acquisito i suoi pareri.
AZZOLLINI (PdL). Signor Presidente, dal momento che si sta parlando di sensibilità, desidero ribadire che il nostro è un parere che fa esclusivo riferimento alle coperture.
PRESIDENTE. Senatore Azzollini, questo è noto alla Presidenza e all’Aula. È chiaro che i pareri da lei espressi sono legati alle coperture.
DE BIASI (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE BIASI (PD). Signor Presidente, avendo lavorato per cinque anni su questo tema, devo dire che l’emendamento sull’assenza di animali nei circhi mi convince. Tuttavia, con altrettanta chiarezza, dico che stiamo parlando di altra cosa rispetto alla ricerca scientifica: stiamo parlando di circhi. Cerchiamo quindi di non confondere gli ambiti e di non portare la questione su un livello che non ci vedrebbe, a quel punto, in consonanza.
C’è, però, un aspetto che è molto importante. Sul piano delle coperture – come ha detto il presidente Azzollini – qualunque leva fiscale e qualunque incentivo va bene. Deve essere chiaro che il Fondo unico per lo spettacolo, che nel nostro Paese ha già le dimensioni di una sottiletta, non può essere ulteriormente tagliato.
Noi abbiamo già visto in questo decreto, davvero importante, l’impossibilità, evidenziata da parte della Commissione bilancio, in tema di enti intermedi. I teatri stabili pubblici sono considerati già come un qualunque altro ente. Abbiamo avuto un taglio superiore al 7 per cento nell’ambito dei teatri pubblici e della stabilità. Abbiamo un aumento delle fondazioni liriche che si giustifica solo per la situazione drammatica e per l’impegno a risolvere il problema. Pertanto, adesso non possiamo prendere tutta questa parte e penalizzarla sul tema dei circhi, perché sarebbe inaccettabile.
Il mondo dello spettacolo è già in grande difficoltà perché non ha una legge di sistema. Non esiste una legge nel nostro Paese che consideri lo spettacolo una parte culturale. Non ci sono garanzie di welfare per il personale dello spettacolo. Francamente, togliere loro dei soldi per destinarli a qualcosa di importantissimo che – lo ribadisco – io condivido, mi sembra francamente troppo. (Applausi dal Gruppo M5S).
D’ANNA (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Vi ricordo che dobbiamo poi passare a votazioni complesse su una questione che ha una grande rilevanza esterna.
D’ANNA (PdL). Signor Presidente, nell’ambito di questa vexata quaestio, vorrei domandare al relatore se quelli che fanno saltare le pulci, in quanto animali, rientrano o meno nel divieto.
PRESIDENTE. Senatore D’Anna, non mi sembra il momento di introdurre un’altra questione. Si parla già del circo.
Voglio far presente al relatore che dobbiamo partire dall’ordine del giorno – in ordine progressivo abbiamo l’emendamento 9.205, che è stato trasformato in un ordine del giorno – che lei ha accolto. Richiamo l’attenzione sua, del Governo e del presidente Azzollini, perché la parte impegnativa…
MARCUCCI, relatore. Non mi sembra di aver espresso il parere sull’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Le chiedo allora di esprimere il parere sull’ordine del giorno G9.205, che sostituisce l’emendamento 9.205.
MARCUCCI, relatore. Signor Presidente, mi permetto di esprimere il parere sull’emendamento 9.207 (testo 2), sul subemendamento e sull’ordine del giorno G9.205, perché è chiaro che la materia è così delicata che ha una valenza complessiva.
PRESIDENTE. Dopo tutta la discussione, è infatti necessario un aggiornamento.
MARCUCCI, relatore. Signor Presidente, sulla questione emerge con chiarezza l’esigenza dell’Aula di lavorare non con un emendamento su un decreto‑legge del Governo, ma con un atteggiamento più complessivo. Se sono effettive le modifiche del modo di sentire dell’opinione pubblica e del Paese su questa vicenda, credo che forse – poi valuteranno i colleghi – siano maturi i tempi per lavorare su una proposta di legge che preveda una normativa diversa.
Rispetto al tema specifico, dopo la riformulazione che ha richiesto la 5a Commissione, esprimo parere favorevole sull’emendamento 9.207 (testo 2), perché dà una linea d’indirizzo, ma soprattutto la possibilità al Governo d’incidere progressivamente sulla questione.
La 5a Commissione ha espresso – da quanto ho capito – parere contrario sul subemendamento. Chiedo, pertanto, al senatore Giovanardi di non insistere per la votazione.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno G9.205, avendo premesso l’esigenza di una normativa nuova, ritengo che esso dia al Governo indirizzi troppo stringenti e pertanto ad esso mi rimetto, seppure con questo tipo di valutazione.
Esprimo, quindi, parere favorevole esclusivamente sull’emendamento 9.207 (testo 2), così come è stato riformulato dai sottoscrittori e dalla 5a Commissione.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno G9.205 conclude – come ha detto il relatore – con dei vincoli stringenti, perché prevede un azzeramento dei fondi da qui al 2018. Per tale ragione, secondo il relatore la materia andrebbe trattata in maniera approfondita.
Invito il Ministro ad esprimere il parere sull’ordine del giorno G9.205, su cui – ripeto – il relatore ha espresso alcuni dubbi.
BRAY, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Signor Presidente, il Governo esprime parere favorevole sull’ordine del giorno G9.205. (Applausi della senatrice Cirinnà).
PRESIDENTE. Do lettura del dispositivo dell’ordine del giorno G9.205, richiamando l’attenzione del presidente Azzollini: «impegna il Governo a prevedere, nei prossimi provvedimenti, una riduzione progressiva dei contributi, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, ad esercenti attività circense e spettacolo viaggiante con animali fino a pervenire al completo azzeramento dei contributi nell’esercizio finanziario 2018 anche per quanto riguarda le attività promozionali, educative, formative, editoriali, collegate alle attività circensi con animali, alle attività circensi con animali all’estero, all’Accademia del circo e a Festival circensi».
L’ordine del giorno prevede un azzeramento e per questo motivo, forse, il senatore Marcucci ha espresso dubbi sulla validità stringente dell’emendamento.
Il Ministro ha dato un parere favorevole. Chiedo quindi al senatore Azzollini se ha da dire qualcosa in termini di copertura. (Proteste del senatore Carraro).
Senatore Carraro, mi sono rivolto al presidente Azzollini nella sua qualità di senatore abilitato a rispondere sulla questione.
AZZOLLINI (PdL). Signor Presidente, non ci esprimiamo sull’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Invito il relatore ad esprimersi sull’ordine del giorno G9.205.
MARCUCCI, relatore. Signor Presidente, grazie anche alla sua lettura puntuale, come relatore mi rimetto all’Aula.
PRESIDENTE. Passiamo quindi alla votazione dell’ordine del giorno G9.205.
CALDEROLI (LN-Aut). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CALDEROLI (LN-Aut). Signor Presidente, sulla situazione in esame credo di dover fare un intervento, seppure minimo.
In quest’Aula credo di essere più esperto di altri in animali, e anche in animali feroci. Mentre gli altri vanno al circo a vedere gli animali feroci, io li tengo in casa. È fatto noto a tutti.
PRESIDENTE. Senza incentivi o contributi pubblici.
CALDEROLI (LN-Aut). Non sto cercando di ottenere incentivi.
Credo che il tema non sia legato alla presenza o meno dell’animale nel circo per legare a ciò la contribuzione. Il problema è come viene trattato l’animale. Se non siamo in grado di controllare chi tratta bene e chi tratta male gli animali, tagliare completamente i finanziamenti a persone che li trattano con amore, e non come vengono trattati in taluni circhi, equivale a buttar via il bambino e l’acqua sporca insieme.
Pertanto, su questo ordine del giorno il mio voto sarà contrario. (Applausi dal Gruppo LN-Aut).
PRESIDENTE. Ricordo che sull’ordine del giorno in esame, accolto dal Governo e su cui il relatore si è rimesso all’Aula, è stata già avanzata richiesta di votazione con il sistema elettronico dal senatore Falanga ed è già stato verificato l’appoggio. Ricordo che detta richiesta si estende a tutti gli emendamenti presentati all’articolo 9.
Votazione nominale con scrutinio simultaneo
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell’ordine del giorno G9.205, presentato dalla senatrice De Petris e da altri senatori.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Il Senato approva.