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Circo: Senato abissalmente distante dal Paese reale

senato“Il Senato oggi ha dimostrato inequivocabilmente di essere lontano anni luce dal Paese reale”. E’ il primo commento a caldo del presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni, al ddl n. 1014 riguardante la conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, relativo alle disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali, che con un vero e proprio colpo di mano è entrato anche nel merito dei contributi Fus ai circhi, mentre invece sono stati dichiarati improponibili emendamenti concernenti contributi ad alcune componenti di altri comparti dello spettacolo.
Quanto approvato dall’Assemblea prevede incentivi a favore degli spettacoli senza animali, tuttavia, nel contempo, è stato non votato, in quanto accolto dal ministro Bray, un ordine del giorno che ipotizza un progressivo azzeramento (al 2018) dei finanziamenti ai circhi con animali e a tutte le istituzioni collegate, compresa l’Accademia del Circo, le riviste del settore e altro.
“I senatori non si sono resi minimamente conto di ciò che li circonda, altrimenti avrebbero dovuto prendere dignitosamente atto che il circo vive – attesa la marginalità economica dell’intervento pubblico – per una semplicissima ed elementare ragione e cioè che viene frequentato dal popolo pagante, circostanza non comune a molti altri settori. Se fosse vero il contrario, il circo avrebbe fatto da decenni la fine di molte altre categorie”, dichiara Buccioni. “Chi si è improvvisato competente senza esserlo, sostenendo che al circo in Italia non ci va più nessuno e che sarebbe cambiata la sensibilità popolare, ha dimostrato una grande ignoranza perché la realtà rivela esattamente il contrario. Sentir parlare questo pomeriggio i senatori, e lo dico perché ho seguito tutto il dibattito in diretta, a me ha dato la netta impressione di ascoltare persone ignare del mondo in cui vivono. Se ne deduce una distanza abissale fra Senato e popolo”. L’emendamento approvato, ad esempio, parla di “circo contemporaneo”, ma – sottolinea il presidente Enc – “mi si deve indicare il nome anche di un solo circo contemporaneo attualmente in esercizio, in quanto a me non risulta esisterne nemmeno uno in Italia, a riprova di quanto certi senatori discutano sul nulla, semmai è stato prodotto qualche festival, una parte dei quali, quantunque anche ben organizzati, hanno avuto durata effimera. Ecco perché ciò che è accaduto oggi non rende gloria ad una istituzione prestigiosa come il Senato della Repubblica”.
Il presidente Buccioni sospende per ora il giudizio, nel merito, sul ministro per la Cultura, Massimo Bray, che ha espresso parere favorevole all’ordine del giorno che colpisce i circhi: “Per ora sul parere del ministro Bray, non volendo rilasciare giudizi a caldo e su una spinta emotiva, esprimo solo amarissima sorpresa e sconcerto, avendolo fino ad oggi ritenuto uomo sensibile alle tradizioni popolari da lui generosamente e intelligentemente sostenute. Aggiungo però che anche il ministro si è rivelato, nella circostanza, lontanissimo dal Paese reale”.
Un riconoscimento e un sincero grazie vengono invece espressi dal presidente Buccioni “per le parole spese in aula dai senatori Carlo Giovanardi (Pdl) e Roberto Calderoli (Lega Nord), così come per l’azione complessiva dell’Agis e di alte personalità a sostegno delle istanze della sopravvivenza di un settore che impegna circa 10 mila lavoratori e vede nella partecipazione del pubblico autenticamente popolare, in buona parte costituito di bambini e adolescenti, il vero sostegno e la ragione morale di esistenza e proseguimento dell’attività del settore, che vanta l’Accademia del Circo, istituto che non ha eguali nel mondo, i cui allievi hanno onorato l’Italia all’estero quali vincitori di numerosi premi internazionali”.

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