Willy Colombaioni ha 25 anni, e da poco più di un anno, insieme a moglie e figlia, è entrato a far parte della grande famiglia del Medrano. Giovane e sotto costante impegno per apprendere e per migliorarsi, attualmente Willy occupa il ruolo unico giocoliere all‘interno dello show giocolando con 10 cerchi, sette clave ed eseguendo anche un numero di equilibrismo.
Di famiglia circense (Colombaioni da parte di padre e Orfei da parte di madre) Willy ha già all’attivo numerose partecipazioni sia al circo, come nel caso del Circo Massimo Show, che in teatro a seconda a delle occasioni.
E’ anche stato uno dei tanti ragazzi ad aver fruito della formazione offerta dall’Accademia d’arte circense di Verona.
Quanto tempo hai trascorso all’interno dell’Accademia?
Quattro anni, da quando avevo 10 anni fino ai 14, e ho terminato nel 2000. Poi naturalmente, cosa che accomuna tutti noi circensi, non si vede l’ora di finire per tornare nel circo a lavorare con la famiglia, anche perchè è dura a quell’età stare lontano dai genitori.
Qual è la cosa che ricordi con maggior gioia e quale con maggior tristezza relativamente all’Accademia?
Con piacere ricordo la fine! Scherzi a parte, come dicevo l’inizio è stato duro proprio per il fatto di ritrovarsi a 10 anni lontano dalla famiglia. E’ un po’ come essere in collegio, inizi a settembre, finisci a giugno e rientri a casa solo per Natale e Pasqua. Poi piano piano ti abitui, e sicuramente posso dire che mi sia servito molto. L’esperienza dell’Accademia per me è stata assolutamente utile, una formazione molto importante.
E’ stato là che hai deciso di concentrarti di più sulla giocoleria?
No, in realtà poco prima di arrivare in Accademia. Qualcosa già me lo aveva insegnato mio padre per cui quando sono entrato qualche base la possedevo.
Hai sempre fatto il giocoliere?
Quando lavoravo nel circo di famiglia facevo anche il clown e suonavo la tromba, ma da quando l’ho lasciato mi sono perfezionato e continuo a farlo occupandomi solamente di giocoleria.
Che tipo di allenamento svolgi?
Non c’è un allenamento specifico o propedeutico, semplicemente bisogna provare e riprovare. Io mi alleno tutte le mattine circa due ore cercando di migliorare la tecnica di giocoleria con cerchi e clave. In pista giocolo con 10 cerchi e sette clave ma durante le prove sono arrivato a giocolarne anche di più ma naturalmente in pista è meglio fare le cose sicure. Poi mi alleno cercando di diminuire il mio più grande difetto che è la respirazione: fatico a respirare nel modo giusto, forse per la tensione, e quando finisco il numero mi rimane il fiatone per almeno mezz’ora, anche perchè l’ultima serie è lunga, dura più di due minuti e richiede maggior sforzo.
Durante l’esibizione che ruolo ha il pensiero?
Non deve esserci. Devi essere concentrato in quello che fai, senza pensieri. Se anche solo per poco, per due secondi, pensi ad altro sbagli immediatamente.
Nonostante questo ti capitano mai errori in pista?
Si, sono cose che capitano, soprattutto quando sei emozionato. E i fattori sono tanti: al di là del pensiero può dipendere dalla serata, se c’è tanta o poca gente, se tra il pubblico c’è qualcuno che conosci che ti viene a veder lavorare. In quel caso è meglio non sapere proprio niente.
Al di là della tua passione per la giocoleria e dei tuoi natali circensi qual è la cosa che ami di più di questo lavoro?
Mi piace tanto la possibilità che si ha di cambiare paese ogni volta. Non intendo solo spostarsi nel senso di andare all’estero, ma proprio cambiare città anche solo qui in Italia. Un tempo, come ricordavo per l’Accademia, la difficoltà in tutto ciò consisteva nello stare lontani dalla famiglia ma adesso qui al Medrano ho la mia, siamo solo noi.
Stefania Ciocca