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Verità spietata e inesorabile sull’ipocrisia animalista

di Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi

Il presidente Enc, Antonio Buccioni (foto studio Angeletti)
Il presidente Enc, Antonio Buccioni (foto studio Angeletti)
Una sorta di dittatura imposta da un animalismo estremista e illogico, spesso anche violento, che veicola ogni giorno le proprie parole d’ordine anche attraverso campagne di (dis)informazione e vere e proprie crociate, sta portando ad un ribaltamento dei più elementari criteri di buonsenso nel rapportarsi agli animali, anche a quelli da compagnia. Con conseguenze, addirittura in termini di vite umane, che si sono fatte allarmanti. Stranamente, però, nessuno muove un dito. E così, mentre poche e potenti organizzazioni animaliste, ormai ramificate nella politica e nelle istituzioni, riescono a far chiudere innocui (ed anzi fonte di ricchezza in termini turistici, economici e di tradizioni) delfinari, palii, allevamenti e si battono ferocemente contro i circhi calpestando diritti costituzionalmente tutelati, succede che migliaia di persone ogni anno vengano azzannate da cani “di famiglia” e molte perdano la vita. Soprattutto bambini e anziani.
E’ ora di squarciare il velo dell’ipocrisia e di chiamare le cose col loro nome.

Anzitutto, siamo di nuovo costretti a piangere morti e feriti gravissimi che porteranno probabilmente per sempre le conseguenze delle aggressioni subite, come la neonata di Roma che lotta fra la vita e la morte all’Ospedale Bambin Gesù. Siamo costernati per il dramma che si è abbattuto su vite innocenti, trepidiamo per la neonata e lo facciamo in maniera assolutamente non formale, visto che il mondo del circo rappresenta padri e madri di famiglia, nonni e nonne, bambini, e visto che non siamo sciacalli né, tantomeno, avvoltoi.
Ma detto questo, in piena coscienza ci sentiamo in dovere di denunciare due enormi problematiche, non in difesa di chissà quali interessi ma per una questione morale e in nome della civiltà, termine che animalisti d’assalto e qualche sindaco supporter non meno esagitato e in cerca di gloria a spese del circo, farebbero bene ad usare un po’ meno a sproposito.

La prima. Solo i ciechi non riescono a vedere che c’è oggi in Italia una imprescindibile necessità di educazione alla ospitalità domestica degli animali, con particolare riferimento ai cani che vivono in milioni di famiglie. Non è più tollerabile che un problema serio, anzi serissimo, che solo negli ultimi mesi ha provocato una ventina di incidenti gravissimi o mortali (l’elenco lo pubblichiamo qui sotto), sostanzialmente non soggiaccia ad alcuna regola perché così vuole chi gestisce il business degli animali da compagnia.

Chi parla con grande disinvoltura – e spesso crassa ignoranza – nei confronti degli animali presenti nei circhi, di habitat innaturali e castronerie di questo genere, ha la responsabilità di aver fatto esplodere il fenomeno degli animali da compagnia senza preoccuparsi di far crescere, di pari passo, una educazione seria verso la gestione responsabile di quegli stessi animali che condividono h 24 la vita di bambini, adulti e anziani. Lasciamo alla sensibilità di chi abbia un minimo di buonsenso e di moralità, la riflessione su quanto ci sia di naturale nelle abitazioni private dei giorni nostri, spesso piccole, all’interno di affollati condomini, con livelli di decibel (televisione, radio, elettrodomestici e chi più ne ha più ne metta) da bollino rosso che mettono a dura prova i “nervi” di uomini e animali.

La politica dei diritti degli animali (non c’è bisogno di scomodare il filosofo Roger Scruton, il quale ha scritto che “se i cani avessero diritti il castigo è ciò che si dovrebbero aspettare ogni volta che trasgrediscono ai loro doveri” ma “sebbene gli animali non abbiano diritti, noi abbiamo doveri e responsabilità nei loro confronti”), la consuetudine – indotta da un “costume” animalista ormai entrato nella mentalità comune – a rapportarsi agli animali in termini emotivi riducendo sempre più le differenze fra uomini e animali, hanno fatto il resto.

C’è da chiedersi perché le organizzazioni animaliste, che nonostante sulla carta abbiano i connotati di Onlus ma dispongono di bilanci da grandi Spa, non spendano un euro per campagne di educazione finalizzate ad evitare che gli amici dell’uomo si trasformino all’improvviso nei loro assassini.

Una cosa è certa. Da oggi noi non potremo che considerare animalisti e affini per ciò che sono: mandanti morali di assassinii prevedibili e preannunciati.

La seconda. A fronte di migliaia di incidenti gravissimi e mortali, le “anime belle” della casta animalista che siede in parlamento, chiedono che venga vietato il Palio perché un cavallo è morto – si badi bene – prima della partenza della gara.

Sono vicino al mondo dello sport e del calcio anche professionistico, nazionale e internazionale, e purtroppo ho visto morire sul campo calciatori come Renato Curi, Piermario Morosini, pallavolisti come Vigor Bovolenta e cestisti come Luciano Vendemini e Davide Ancilotto. Chi avesse chiesto di vietare il calcio, il basket e la pallavolo sarebbe giustamente stato considerato un pazzo. E stiamo parlando di vite umane. Quindi, di cosa parlano gli animalisti?

Ma una responsabilità enorme ce l’hanno anche i media, che vorremmo invitare a recuperare una dose minima indispensabile di pudicizia nel riferire la realtà, che non è quella interpretata con le lenti deformanti dell’animalismo esasperato.
Da parte nostra, da questo momento in poi, saremo inesorabili nel denunciare tanto la sostanza quanto lo stravolgimento comunicazionale che è in atto particolarmente in questo Paese, tanto da farci chiedere da un punto di vista socioculturale quanto possa essere annoverato fra i paesi civili nel senso più vero del termine.

QUALCHE DATO

Piloti deceduti in competizioni motoristiche: 223

Morti sui campi di calcio (11) e sport vari (solo nelle categorie maggiori): 18

Incidenti legati alla caccia: in 35 giorni effettivi di caccia, dal 1 settembre al 20 ottobre 2012, sono morte 13 persone, tra cui un bambino, e ne sono state ferite 33, tra cacciatori e non.

Aggressioni di cani ai danni di esseri umani: non sono mai stati resi pubblici i dati nazionali (perché?) ma alcuni indicatori fanno riflettere. Anzitutto Il 49% delle aggressioni avviene ai danni di bambini con meno di 10 anni; nel 76% delle aggressioni vengono colpiti gli arti e nel 15% dei casi viene azzannata la testa.

Gli accessi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in seguito a morsi di animali, dal 2012 a oggi sono stati 70, nella stragrande maggioranza si tratta di aggressioni di cani, e sono in aumento. (Fonte: AGI)

Secondo la banca dati di Intesa (Unifarm), si può ipotizzare intorno a 45-50.000 il numero annuo di morsi di animali.

Secondo una società di consulenza legale che si occupa di risarcimento danni e assistenza legale anche per i casi di incidenti con animali, stando alle statistiche del servizio sanitario nazionale, il numero di persone che ricevono cure a seguito di morsi di cani e altre ferite derivanti da aggressioni da parte di cani in Italia, è salito di oltre il 40% negli ultimi 4 anni, raggiungendo i 3800 casi all’anno.

Le aggressioni da cane rappresentano la seconda causa di infortunio sul lavoro per i portalettere in Emilia-Romagna e nelle Marche. (Fonte: Il Resto del Carlino Bologna)

UN BREVE RIEPILOGO DEI PIU GRAVI E RECENTI CASI DI CRONACA:

14 SETTEMBRE 2013. Una donna di 83 anni è stata azzannata al collo da un Bull Terrier nel piazzale del condominio della sua abitazione. Subito soccorsa e trasportata all’ospedale di Frosinone, è morta a causa delle ferite riportate.

13 SETTEMBRE 2013. Nella notte una neonata è stata aggredita nella culla dal cane della nonna, che la famiglia aveva in custodia per qualche giorno. E’ avvenuto a Roma, la bimba è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale del Bambin Gesù dove è stata sottoposta ad un intervento di microchirurgia ricostruttiva.

8 SETTEMBRE 2013. A Messina una donna di 88 anni è stata aggredita da un cane che le ha completamente sfigurato il volto, un dogo argentino, di proprietà del genero dell’anziana. L’animale era stato lasciato nel cortile e i familiari erano andati a messa. Trasportata all’ospedale, l’anziana signora è morta.

27 AGOSTO 2013. Una bambina stava giocando con le amichette a Centola (Salerno), quando un cane l’ha colpita con una zampata provocandole una profonda lacerazione alla palpebra per la quale è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.

10 LUGLIO 2013. Durante una normale passeggiata sulla spiaggia di Oristano, è stata aggredita dai suoi due cani e salvata da alcuni passanti. E’ stata a lungo in coma e si è dovuta sottoporre a cure impegnative contro il rischio di infezioni.

8 GIUGNO 2013. Un bimbo di 17 mesi è morto sbranato dal cane dello zio nell’abitazione di famiglia alla periferia di Siena.

14 MAGGIO 2013. Una bimba di 15 mesi viene aggredita dal pastore maremmano dei genitori ad Anzio. La piccola, portata in ospedale con l’eliambulanza, viene sottoposta a un intervento chirurgico.

2 MAGGIO 2013. A Cagliari una donna di 60 anni viene aggredita da due pitbull mentre porta a passeggio il suo cane. I due cani hanno prima preso di mira l’animale della donna, che è stata azzannata nel tentativo di salvare i suo cane.

16 APRILE 2013. Un uomo muore a San Nazaro dei Burgundi, in provincia di Pavia, dopo essere stato attaccato e azzannato dal cane, un Dogue de Bordeaux, di un amico, che gli aveva chiesto di accudirlo per alcuni giorni. L’uomo, 48 anni, viene aggredito nel giardino della sua abitazione, senza alcun motivo particolare.

12 MARZO 2013. Un pitbull privo di museruola e senza guinzaglio si aggira nell’area verde di via Colombo a Prato, affollata di famiglie con bambini. Il cane inizialmente gioca con alcuni palloni poi, all’improvviso, si scaglia contro alcuni bambini che stavano giocando tra loro. La nonna di uno dei piccoli cerca di togliere dalla presa del cane il nipotino ma l’animale si è avventa contro di lei ferendola gravemente al volto. Fortunatamente altri padri e nonni lì presenti riescono ad allontanare il cane e ad avvisare prima il 118 e successivamente la polizia municipale. Gli agenti riescono a individuare il proprietario del cane che viene denunciato alle autorità.

8 MARZO 2013. Un cane rottweiler di due anni azzanna a Cantù i suoi padroni, una donna di 53 anni e il marito, 56 anni, e il padre di lei, 86 anni. La prima vittima del morso è la donna che, tentando di dividere il cane dal gatto di casa, riporta profonde ferite alla mano e al braccio sinistro. A soccorrerla giunge dapprima suo padre, morso alla mano destra, e poi il marito che, nonostante i morsi ad entrambe le mani, riesce a cacciare il cane nel giardino.

5 GENNAIO 2013. Un pitbull aggredisce una signora che passeggiava con il suo cane in centro a Reggio Calabria. La donna è rimasta ferita. Ben più gravi le conseguenze per il suo yorkshire che è stato ucciso dal cane più grosso. Il pitbull è stato prelevato dai vigili urbani e sarà portato in canile su disposizione dei veterinari dell’Asp.

28 NOVEMBRE 2012. Un uomo assalito a Carrara (Massa Carrara) da un branco di quattro rottweiler, viene ricoverato in gravi condizioni all’ospedale cittadino, con ferite al volto e al braccio. L’uomo stava pulendo il giardino dal fango quando gli animali sono spuntati fuori all’improvviso e hanno aggredito l’uomo ed il figlio 27enne. Ad avere la peggio è stato l’uomo. La moglie è riuscita impugnare un coltello da cucina e a uccidere uno dei quattro rottweiler.

11 NOVEMBRE 2012. Un bimbo di due anni e quattro mesi viene azzannato dal cane di famiglia a Martinsicuro, in provincia di Teramo. Il bimbo, fortunatamente, non subisce gravi lesioni.

15 SETTEMBRE 2012. In un’abitazione sulle colline di Pistoia una neonata di due mesi viene azzannata alla testa dal cane di casa e ricoverata in gravi condizioni all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

24 AGOSTO 2012. Un turista di 56 anni di Osio, in provincia di Bergamo, viene ferito dal suo cane mentre si trova in vacanza in Trentino, sulla vetta del monte Penegal, poco sopra il passo Mendola. Il pastore tedesco gli stacca un dito.

20 AGOSTO 2012. A Parcines in Val Venosta, Alto Adige, un cane lasciato libero azzanna al volto un bambino di 6 anni di Rablà.

18 AGOSTO 2012: Una bambina di 5 anni viene aggredita e azzannata al labbro superiore da un cane meticcio di proprietà del nonno a Carovigno, in provincia di Brindisi. La famiglia della piccola, originaria di Adelfia, in provincia di Bari, si trovava in vacanza in una villetta di proprietà.

Roma, 17 Settembre 2013