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Una tigre dietro le sbarre può salvare cento tigri in libertà

Questa bella lettera la riceviamo da Livio Togni. E’ stata scritta da una persona del pubblico, che si firma Maurizio, che ha assistito allo spettacolo del circo Darix Togni. Crediamo sia una riflessione molto utile anche per veicolare un messaggio convincente a favore degli animali che vivono nei circhi.

tigreHo davanti agli occhi un grande manifesto, il migliore di una delle più riuscite campagne pubblicitarie che siano mai state realizzate per uno zoo. Si tratta della campagna 2015 del Parco Faunistico Le Cornelle di Valbrembo, in provincia di Bergamo. Su sfondo verde, gli splendidi primi piani dello sguardo di una tigre e di un bambino. Sotto, a caratteri cubitali, un testo semplice e di forte impatto, che amplifica enormemente la suggestione dell’immagine: “Guardare negli occhi una tigre, vale più di mille documentari”.
In questo manifesto così diretto e così geniale, sta tutta l’essenza di un’opinione controcorrente, che chiama a raccolta tutti quanti vogliono allontanarsi sia dall’estremismo cieco degli animalisti, sia dalla colpevole noncuranza di alcuni addetti ai lavori.
E’ forse sufficiente questo breve pensiero per chiarire il punto di vista: il bambino del manifesto, così come milioni di altri bambini, non sarebbe mai stato stregato dal fascino selvaggio di quella tigre, se l’avesse vista soltanto sui libri o in televisione. Ha dovuto trovarsi di fronte a lei, a meno di due metri dalle sue forme perfette. Ha dovuto sentire l’afrore della belva, stupirsi di fronte alle sue dimensioni impressionanti, spalancare gli occhi e la bocca nel sentire la potenza inaudita del suo ruggito. Solo così, uscendo dallo zoo o dal circo, quel bambino può portarsi a casa quel forte, sano entusiasmo che alimenta le vere passioni. E quella passione potrà alimentare, in futuro, ogni suo sforzo per salvare il bellissimo felino. La prova concreta che le cose stanno esattamente così, è chi scrive in questo momento: non mi sarei mai iscritto al WWF, non avrei mai appoggiato le campagne per salvare le tigri e altri animali, se non li avessi visti e amati grazie ai circhi e agli zoo.
Ogni tigre dietro le sbarre, è di fatto fondamentale per salvare una tigre in libertà. O forse dieci. O forse cento. Questo significa dire “Sì” agli zoo e ai circhi con gli animali. Un “Sì” che li ha salvati, e li salverà, più di quanto possa fare la moda odierna dei “No”. Naturalmente, quello su cui puntare l’attenzione è il modo in cui gli animali vengono trattati nei circhi e negli zoo, ma la questione se tenerli o no, non dovrebbe essere neppure in discussione. Gli animali vanno tenuti bene, ma vanno tenuti. Molti rifiuteranno di crederlo, ma non farlo sarebbe la loro fine. Senza permettere al grande pubblico di conoscerli da vicino, di esserne ammaliati e di amarli, presto le grandi istituzioni di salvaguardia perderanno le loro principali risorse, e il destino degli animali, liberi o in cattività, cadrà nell’indifferenza. Dire “Sì” agli zoo, dire “Sì” ai circhi con gli animali, fare in modo che in queste strutture gli animali vengano tenuti bene, è l’unico modo per salvarli. Ogni altra posizione estremista va combattuta ed eliminata. La tigre deve continuare a ruggire. Deve continuare a farci tremare. Deve continuare ad essere tra noi, proprio qui, nelle nostre città. Davanti ai nostri occhi.

Maurizio