Skip to content Skip to footer

Un peluche di leone al sindaco di Imola

La fotografia pubblicata dal Resto del Carlino
Cammelli, zebre, bisonti, bufali, lama sì, leoni, elefanti, otarie, giraffe, rettili no. Il Noè che comanda a Imola ha così deciso quali animali fare entrare sull’Arca e quali no. Che si tratti di un abuso di potere e di una regolamentazione che contrasta con le leggi vigenti, oppure no, lo si scoprirà appena si deciderà di sobbarcarsi altre spese (purtroppo sono decine i ricorsi che i circhi hanno dovuto affrontare, vincendoli nel 99% dei casi, per poter lavorare in quei comuni che di applicare la legge proprio non ne vogliono sapere, e come si sa i costi delle azioni legali non sono una passeggiata).
Sta di fatto che per ridicolizzare la decisione del sindaco “anti circo” di Imola di vietare buona parte degli animali che invece nei circhi possono essere presentati in spettacoli al pubblico, il consigliere comunale del Pdl di Imola, Simone Carapia (che è anche vice coordinatore provinciale del Pdl di Bologna) ieri si è presentato in consiglio comunale con un leoncino. Non in grado di ruggire, sia chiaro, altrimenti il sindaco avrebbe forse chiamato la protezione civile, l’Asl, le guardie zoofile, l’esercito e forse anche le teste di cuoio. Il leoncino era un semplice peluche, come mostra la fotografia pubblicata oggi dal Resto del Carlino. “Regaliamo al sindaco Manca un leone di peluche, visto che a Imola di esemplari veri non se ne vedranno più”, ha detto Carapia. E che non se ne vedranno più il consigliere del Pdl lo ha affermato in base alle modifiche apportate dall’amministrazione comunale al regolamento per la concessione delle aree ai circhi. Peraltro queste modifiche sono state introdotte senza nemmeno consultare l’associazione sindacale di categoria, come invece prevede la legge n. 337/68 che regola il settore, la quale prevede (art. 9) che “le modalità di concessione delle aree saranno determinate con regolamento deliberato dalle amministrazioni comunali, sentite le organizzazioni sindacali di categoria”. Pare che a Imola la legge si interpreti e i soggetti da consultare siano solo quelli graditi al primo cittadino. Se leoni, elefanti, giraffe, si torneranno a vedere nella città di Imola, ai cui cittadini oggi il sindaco (pro-tempore, non va mai dimenticato) ha deciso di togliere questa possibilità, dipenderà ovviamente da tante cose. Anzitutto dalla capacità di quel regolamento di reggere alla prova dei tribunali e magari anche a quello, in seconda battuta, della Corte dei Conti.
“Siamo davanti alla volontà di questa amministrazione di proibire a tutti i costi l’uso degli animali nei circhi. Il circo purtroppo si deve oggi confrontare con questo tipo di estremismo animalista”, commenta Carapia. “Chi governa la Città ha ribadito che il sindaco ha ritirato l’ordinanza senza che il Prefetto fosse intervenuto, mentre a noi risulta che il Prefetto di Bologna abbia comunicato con propria nota del 30 ottobre 2012 al presidente dell’Ente Nazionale Circhi che il sindaco di Imola, interessato dal Prefetto stesso, aveva revocato in data 29 ottobre u.s. l’ordinanza”.
Una ordinanza “contingibile e urgente” emessa il 24 settembre 2012 e secondo l’Amministrazione comunale di Imola avrebbe dovuto rimanere in vigore “fino al 31.12.2012″, data entro la quale osservare il “divieto assoluto sul territorio comunale di far sostare, utilizzare ed esporre animali in attività di spettacolo ed intrattenimento pubblico”. Cancellata l’ordinanza, però, il sindaco ha subito introdotto un altro ostacolo, segno di una volontà precisa che di fatto penalizza e discrimina imprese che invece sono autorizzate a lavorare con i loro animali.
Conclude il Pdl: “Negare l’evidenza dei fatti è imbarazzante, ma ieri in Consiglio la maggioranza è stata sbugiardata e presa in giro per la sua inadeguatezza a trattare un tema così importante”.