Sabato 24 gennaio, nella sala conferenze del Museo Fioroni di Legnago (Verona), si è svolta la conferenza stampa di presentazione del libro scritto da Giancarlo Cavedo “La mia vita sotto un tendone” seguita dall’inaugurazione, con il taglio del nastro, non per nulla nelle mani di due clown, della mostra tematica “I Cavedo. Storia di una famiglia circense”.
La facciata di Palazzo Fioroni per l’occasione si presenta come un piccolo chapiteau con tanto di tappeto rosso all’ingresso per accompagnare i visitatori alla scoperta di un mondo ricco di fantasia, di impegno e di stranezze accompagnate spesso da un pizzico di nostalgia.
La mostra, strutturata attraverso l’esposizione di fotografie e filmati d’epoca, costumi di scena, attrezzature, programmi, manifesti e locandine degli spettacoli, è stata fortemente voluta dai fratelli Walter e Giancarlo Cavedo, annoverati tra i migliori dieci clown del secolo scorso, figli del rinomato “Toni” Cesare Cavedo in arte il “Bel Cesar” e della moglie Iride Castellani che si trasformò da sartina del paese in una trapezista ricca di passione. Una dinastia circense la cui storia rimarrà in mostra fino a sabato 28 febbraio.
Con questa esposizione si vuole far conoscere le esperienze di vita e il patrimonio di conoscenze della famiglia, circensi da generazioni, che ha esportato la professionalità tipica degli artisti italiani in tutta Europa, ma è anche un’occasione per offrire al pubblico storie e retroscena della cultura di un’arte antica, millenaria.
Gianluca Cavedio, figlio di Giancarlo, ha spiegato la necessità della famiglia di lanciare un messaggio alle istituzioni, ai colleghi girovaghi e ai “fermi” affinché la storia del Circo non venga ignorata né dimenticata. Per questo motivo sono stati organizzati vari incontri con scolaresche di Legnago e della provincia proprio perché è ai più giovani che deve essere offerta la memoria e passato il testimone affinché la corsa dell’arte e dello spettacolo superi gli ostacoli e non si debba fermare. E da parte delle scolaresche non è certo mancata l’attenzione e la curiosità che per molti versi era facile leggere nelle occhiate ricche di stupore dei molti giovani che ascoltavano e incameravano storie.
I tre figli di Giancarlo, usciti dalla vita del circo itinerante dopo un grave incidente accaduto alla figlia Barbara, sono rimasti comunque nell’ambiente. Barbara, nonostante le gravi ferite riportate quando ancora era bambina, si occupa infatti del benessere degli animali esotici ospitati nei circhi in veste di dottoressa veterinaria, Andrea si occupa del settore informatico e cura il marketing dei più conosciuti circhi italiani e Gianluca è regista di importanti produzioni teatrali e circensi. Il figlio di Walter, Davide Cavedo, esibitosi durante la giornata di inaugurazione, è attualmente considerato in campo internazionale, uno fra i migliori clown Italiani in attività. La mostra è dedicata a tutti coloro che, gratuitamente, vogliano affacciarsi a questo mondo, riscoprendone le origini, i protagonisti, le passioni e gli straordinari trucchi. Una sala della mostra è dedicata a Nando Orfei, uno dei grandi protagonisti dell’arte circense recentemente scomparso. Le due famiglie, oltre a stima e affetto reciproci, hanno antiche discendenze comuni, Luigi Cavedo sposò infatti Assunta Torri, trisavola degli attuali membri della numerosa famiglia Orfei. La mostra di Legnago offre quindi l’occasione di avvicinarsi ad un mondo che in realtà appartiene a tutti.
Silvia Tettamanti