Il progetto voluto dall’Ente Nazionale Circhi e dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, ha vissuto una tappa fondamentale sotto al tendone di Vinicio Togni Canestrelli.
I lettori di Circo hanno già sentito parlare più volte di «un circo per tutti». Ma la notizia ha viaggiato ben oltre i confini del settore, con articoli usciti anche sulla stampa nazionale. Il quotidiano Il Tempo, ad esempio, nel gennaio dello scorso anno si occupava con ampio risalto dello «storico accordo tra i presidenti Emmanuele Emanuele ed Antonio Buccioni» finalizzato a «creare una connessione tra i circhi italiani e le associazioni di diversamente abili, le loro famiglie e accompagnatori, con una attenzione rivolta anche alle organizzazioni del disagio sociale». Stiamo parlando, dunque, di un’esperienza che con questa sistematicità e ampiezza può essere definita totalmente nuova e originale per il circo nel nostro Paese e non solo.
Di cosa si tratta? Per la prima volta è stato creato un canale diretto, verrebbe da dire quasi personalizzato, fra tutti quei mondi del terzo settore che magistralmente si prendono cura delle varie forme di fragilità, e la gente del circo, che ogni giorno porta nelle piazze di paesi e città non solo un’arte meravigliosa, ma anche generatrice di solidarietà, accoglienza, condivisione di valori e creatrice di sogni. Concretamente significa l’opportunità per tanti giovani di assistere agli show, di seguire workshop di discipline circensi, conoscere gli artisti, scoprire il dietro le quinte e le prove, visitare il parco animali dei tendoni.
Si accennava ai due presidenti che hanno voluto questo progetto. Un «circo per tutti», sostenuto dal Ministero della Cultura, nasce dalla collaborazione tra l’Ente Nazionale Circhi e la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, naturale evoluzione della Fondazione Mediterraneo creata nei primi anni Duemila dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, personalità di assoluto spessore culturale. Non è esagerato definirla una perla di grande valore perché opera in tutto il mondo per la promozione, la realizzazione e la diffusione di iniziative di valore sociale, culturale, formativo ed artistico. Molti ricorderanno che proprio questa missione solidaristica aveva portato il presidente della Fondazione anche a dichiarare pubblicamente il proprio sostegno ai lavoratori circensi pesantemente colpiti dal lockdown e costretti alla inattività per un lungo periodo con tutte le gravi conseguenze del caso.
E’ stato un incontro “sul campo”, insomma, quello tra la Fondazione Terzo Pilastro e il mondo del circo, espressione di una volontà condivisa e di alti obiettivi etici e sociali, mosso anche dallo sforzo di conciliare la tradizione con le nuove esigenze della contemporaneità, con particolare riguardo verso l’inclusività e l’attenzione alle categorie più deboli.
Nel corso dei mesi il progetto «un circo per tutti» è stato strutturato ed ha camminato sulle gambe dei diversi protagonisti. Incontri e occasioni di lavoro hanno preso forma in varie città e in diverse situazioni. Una, fresca fresca, ha un po’ segnato il culmine di tutta l’avventura svolta fin qui, e merita di essere raccontata.
Nei giorni 10 e 11 settembre 2022, il circo Lidia Togni, stanziato in località Castello a Lucera, in provincia di Foggia, è stato teatro, davvero emozionante, del progetto «un circo per tutti» che, ricordiamolo, vede tra i partner anche l’Agis e Circo classico la rivista dell’ENC. Le fotografie che pubblichiamo lo testimoniano forse meglio di tante parole.
Lo chapiteau del Lidia Togni, complesso di lunga e indiscussa caratura, ha visto prendere forma un evento solidale di scambio culturale, sportivo e di sensibilizzazione alle diverse realtà sociali locali. Tante quelle coinvolte. Il giorno 10 hanno aderito le associazioni del territorio, tre di natura sociale (Paidos, Diversabili e Mondo nuovo) e una sportiva (Danzarte), mentre il giorno 11 sono state presenti due associazioni sociali (il Bell’anatraccolo di Foggia e Paidos) e una sportiva con le campionesse nazionali della Gym di Foggia.
Gli incontri si sono svolti con la presentazione del progetto da parte del direttore del Lidia Togni, Vinicio Canestrelli Togni, il quale, con estrema naturalezza, ha saputo personificare quei valori di condivisione, di festa e di accoglienza che costituiscono il Dna non solo suo e del circo che guida, ma della più autentica tradizione dei circensi italiani.
Il workshop si è basato sulle dimostrazioni e sulle pratiche delle arti circensi: danze aeree, ventriloquismo, clownerie, giocoleria eccetera. Infatti la circomotricità è una disciplina formativa che consente di esercitare un’arte motoria non competitiva, facendo del circo un luogo magico, ospitale, vivo, interculturale, che ha la capacità di trasmettere sogni, entusiasmo e divertimento, ma soprattutto che non conosce la parola esclusione perché è rivolto a tutti e tutti riesce a valorizzare.
I ragazzi partecipanti, davvero tanti, hanno messo in relazione gli aspetti ludico-motori e ludico-affettivi, incrementando così nel loro percorso personale una bella esperienza di integrazione sociale, strutturando più affiatamento tra di loro, ma anche un potenziamento globale di ognuno.
Il direttore Vinicio Canestrelli Togni è convinto propugnatore, e in modo innovativo, della valenza educativa del circo, dimostrando una forte sensibilità nel riconoscere l’unicità delle persone che nel circo diventano parte di un tutto, a prescindere dai condizionamenti esterni e dal modus vivendi.
Durante le due giornate è emersa anche la testimonianza che «non bisogna mai smettere di sognare». L’occasione di questa riflessione è scaturita dalla possibilità offerta da un ragazzo del luogo di esibirsi in un numero di illusionismo e di raccontare con libertà della sua passione, fin da piccolo, per il mondo circense.
A tutti coloro che hanno partecipato a questi momenti colmi di emozioni, gioia, complicità e armonia, sono stati consegnati attestati, un’opera creativa circense, un dono con vivace cromatismo che funziona da regolatore della sfera emotiva, biglietti omaggio per lo spettacolo.
Non resta che ringraziare la Fonazione Terzo Pilastro che ha creduto nel progetto e l’ha convintamente sostenuto, le associazioni e i partecipanti per aver aderito con vivo entusiasmo, e naturalmente Vinicio Canestrelli Togni, che desidera proseguire questo percorso solidale nella piena convinzione che il circo sia portatore di tesori di ineguagliabile bellezza, capaci di brillare proprio nel momento in cui vengono compartecipati, regalando un sorriso, tendendo una mano… la pista di segatura non ha barriere e non esclude nessuno. Anzi, il circo è relazione e trova la sua ragion d’essere nel «rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri», come disse Giovanni Paolo II.