Tutte le associazioni dello spettacolo, Ente Nazionale Circhi compreso, hanno inviato la lettera che pubblichiamo al ministro Franceschini, al Segretario Generale MIBACT Salvatore Nastasi e al Direttore Generale Onofrio Cutaia. Si parla di danni incalcolabili per l’intero comparto dello spettacolo dal vivo e si chiedono risposte chiare e urgenti, che ancora non si sono viste, per soccorrere le imprese e gli artisti.
Egregio Signor Ministro,
torniamo a rivolgerci direttamente a Lei poiché dal nostro incontro del 27 febbraio scorso ad oggi la situazione generale è nettamente precipitata, con danni incalcolabili per l’intero comparto dello spettacolo dal vivo.
Nel documento presentato in quella sede venivano poste istanze che già ora risultano insufficienti a sostenere la crisi che si è nel frattempo pesantemente aggravata, considerato che il blocco parziale, temporaneo e geograficamente limitato di quei giorni si è oggi trasformato in un fermo totale dell’attività su tutto il territorio nazionale per un periodo di tempo molto prolungato.
Alla luce degli accadimenti delle ultime ore, l’Agis – che rappresenta oltre mille organismi, dalle grandi istituzioni pubbliche alle piccole compagnie e associazioni private – ha bisogno di ricevere segnali forti e chiari, che non sono ancora giunti, e interventi urgenti e indispensabili sia per soccorrere le imprese e gli artisti in questa fase acuta sia per innescare e sostenere, appena sarà possibile, un rapido ritorno alla normalità.
Di seguito un elenco di interventi economici e normativi che giudichiamo indispensabili:
– consistente e significativa integrazione delle risorse rispetto alla dotazione Fus prevista nel 2020 per evitare lo stato di crisi – e in certi casi il fallimento – di istituzioni e imprese già strutturalmente fragili, con disastrose ripercussioni occupazionali;
– anticipazione, immediata ed erogata nella maggiore quota possibile, del versamento degli acconti 2020 e dei saldi 2019 per contrastare l’insostenibile sofferenza di cassa venutasi a creare;
– tempi brevissimi per il riparto delle risorse Fus 2020 residue, per le assegnazioni Fus 2020 e per il riparto e le assegnazioni “integrative”;
– semplificazione delle procedure amministrative per accorciare i tempi in merito ai precedenti punti, considerata anche la ridotta funzionalità pro tempore degli uffici ministeriali;
– equiparazione degli organismi dello spettacolo dal vivo alle altre imprese introducendo leve fiscali, tax credit, sgravi contributivi, differimento delle scadenze fiscali per il pagamento dei tributi e contributi previdenziali, congelamento dei versamenti relativi a mutui e cartelle esattoriali, sospensione dei versamenti IVA, costituzione di un fondo garanzia;
– posticipo delle rate dei mutui previste dalla Legge Bray per le Fondazioni lirico- sinfoniche sottoposte al piano di risanamento;
– modifica dei parametri per la rendicontazione 2020;
– fondi statali da investire per una campagna promozionale a livello nazionale;
– estensione dell’Art-Bonus a tutti i soggetti dello spettacolo dal vivo.
Poiché il prezzo più alto di questa crisi verrà pagato dagli artisti e dai tecnici, si richiedono interventi di sostegno agli addetti del settore. In particolare estensione Fondo Integrazione Salariale ai lavoratori con meno di 90 giornate, Cassa integrazione in deroga per l’intero comparto, compresi i lavoratori autonomi, riduzione numero giornate utili alla maturazione del requisito dell’annualità contributiva.
In merito alle imminenti assegnazioni dei contributi Fus 2020, ci preme rilevare che il censimento analitico e statistico che Agis sta conducendo per avere un quadro oggettivo dell’impatto della crisi fa emergere con particolare evidenza alcune criticità: i danni contabili reali e definitivi si potranno computare alla fine dell’anno solare, ovvero troppo tardi rispetto alla necessità di tempi rapidi per l’assegnazione del Fus 2020; i danni di immagine, cioè l’incrinatura del rapporto fiduciario tra gli spettatori e i luoghi fisici in cui si svolgono gli spettacoli non sono facilmente misurabili e comunque non si possono monetizzare a breve termine; lo stravolgimento della programmazione impatta negativamente sulla progettazione artistica, anche in questo caso non quantificabile dal punto di vista economico; la definizione di criteri oggettivi non impugnabili e la processazione di migliaia di dati da comparare richiede risorse umane non disponibili e tempi non compatibili con le urgenze dell’intervento.
Considerato quanto sopra e data l’emergenza senza precedenti, riteniamo che occorra valutare l’opzione di non adottare criteri meramente tecnici per le assegnazioni dei contributi 2020, pena il collasso del sistema produttivo e distributivo. Il totale stravolgimento delle attività avrà conseguenze negative sull’intero esercizio corrente e inciderà su tutti i parametri di valutazione, siano essi qualitativi o quantitativi. Tale impatto, a nostro parere, vanifica di fatto qualsiasi logica comparativa competitiva, compromette nella sua integrità la dinamica dei punteggi, rischia di falsare pesantemente le valutazioni a causa di condizionamenti esterni determinanti. Poiché risulta evidente che i paradigmi dei criteri di assegnazione previsti dalle norme siano definitivamente inficiati sia per le Fondazioni lirico sinfoniche sia per i soggetti finanziati attraverso il DM, Agis sottopone al Suo parere un criterio di assegnazione così articolato, considerando un aumento delle risorse disponibili del Fus 2020:
– assegnazione immediata a tutti i soggetti di un “contributo base” pari a quello ricevuto nel 2019;
– abolizione del tetto di aumento alla crescita;
– abbassamento dei requisiti minimi;
– assegnazione di un “contributo anti-crisi” integrativo da quantificare in base a criteri condivisi da definire.
Ovviamente la stessa metodologia di valutazione non meramente tecnica a preventivo andrebbe adottata per la consuntivazione 2020.
In conclusione, egregio Signor Ministro, le ventitré associazioni di categoria aderenti ad Agis, rappresentative di oltre mille organismi in larga misura sostenuti dal Fus, ed i soci aggregati, Teatro alla Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, sono a chiederle con forza interventi urgenti e concreti per evitare il tracollo di un sistema la cui sopravvivenza è oggi gravemente minacciata. Come lei sa bene, lirica, prosa, musica classica e popolare contemporanea,
danza e circo, spettacolo viaggiante e formazione artistica svolgono funzioni di alto valore culturale e di forte aggregazione sociale per le comunità e i territori. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per restituire speranza, fiducia e attrattività al nostro Paese, ma in questa fase abbiamo bisogno di un aiuto straordinario dello Stato.
Certi del Suo autorevole e risolutivo intervento, Le porgiamo i saluti più cordiali.