Skip to content Skip to footer

“Tutelare i diritti dei circensi”

Mons. Vegliò
La Giornata Mondiale del Circo sia “occasione propizia per ricordare agli Stati e ai Governi il loro dovere di tutelare i diritti dei circensi, affinché anch’essi possano sentirsi, a tutti gli effetti, parte integrante della società”. E’ l’auspicio contenuto nel Messaggio pastorale del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in occasione della seconda edizione della Giornata mondiale del circo che ricorre domani, 16 aprile. Nel messaggio, firmato dal presidente del Pontificio Consiglio mons. Antonio Maria Vegliò e dal sottosegretario padre Gabriele Bentoglio, si chiede alle amministrazioni pubbliche “di riconoscere il valore socio-culturale dello spettacolo circense, contrastando ogni eventuale forma di marginalità e di pregiudizio nei confronti dei circhi, e le Istituzioni pubbliche favoriscano la professionalità dei giovani artisti del circo”. A proposito della presenza degli animali nei circhi, “dimostrando che l’uomo può stabilire con essi relazioni di intesa e di affascinante bellezza”, il Messaggio raccomanda “che i proprietari dei circhi vigilino sull’adeguato trattamento degli animali, tenendo conto del loro benessere”.
La Chiesa segue da tempo il mondo del circo e ne apprezza il valore di “spazi privilegiati per rompere la solitudine e superare l’anonimato, per apprezzare la bellezza di giochi ed esibizioni, di esercizi atletici e artistici, e per ridestare una speranza, che è apportatrice di pace interiore pur fra sofferenze, ansie e frustrazioni della vita”. Inoltre, prosegue il messaggio, la Chiesa riconosce “il valore sociale, culturale e pedagogico dei circhi, che fa di essi luoghi straordinari di aggregazione, ove i circensi possono svolgere un’azione educativa, peculiare della loro arte, soprattutto nel dialogo con i più piccoli”. Il circo favorisce anche “la socializzazione, aiuta a sviluppare creatività e fantasia”. La grandezza di questo ambiente, come affermava Papa Giovanni Paolo II, consiste nel “far nascere il sorriso di un bambino e illuminare per un istante lo sguardo disperato di una persona sola e, attraverso lo spettacolo e la festa, rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri”.

Sir

Ecco il testo integrale del messaggio:

Dal Vaticano, 14 aprile 2011

Messaggio per la Giornata Mondiale del Circo
(16 aprile 2011)

Cari Direttori Nazionali e Operatori pastorali,
Indetta dalla Federazione Mondiale del Circo, sotto l’alto patrocinio di S.A.S. la Principessa Stéphanie di Monaco, la Giornata Mondiale del Circo mira a far conoscere il grande contributo del circo come parte vitale della nostra cultura e desidera rendere omaggio agli artisti circensi, ai lavoratori del circo e a tutti coloro che vegliano sulla sicurezza degli spettatori con grande senso di responsabilità.
Sabato 16 aprile numerosi circhi nel mondo apriranno le loro porte per consentire al pubblico, in particolare ai giovani e ai ragazzi, di assistere alle prove degli artisti e di avvicinare gli animali, permettendo così di familiarizzare con questo mondo affascinante che mette in mostra luci, colori e attrazioni, mentre cela una realtà quotidiana non priva di tensioni, rischi e difficoltà.
Per questa ricorrenza mi è gradito presentare a ognuno di voi, Cari Direttori Nazionali e Operatori Pastorali, i sentimenti di comunione e gratitudine mia e di questo Pontificio Consiglio per il vostro assiduo e generoso servizio alle persone di questo meraviglioso mondo dello spettacolo viaggiante.
La Giornata Mondiale sollecita una riflessione sui circhi come luoghi importanti per il loro carattere sociale, culturale e pedagogico. Il circo, infatti, offre spazi privilegiati per rompere la solitudine e superare l’anonimato, per apprezzare la bellezza di giochi ed esibizioni, e per ridestare la speranza, che è apportatrice di pace interiore, pur fra sofferenze e ansie della vita. I circensi, poi, con la loro arte, portano nelle piazze serena evasione, rivelandosi testimoni di gioia e di libertà, di bellezza e di verità. In un tempo in cui sembra contare solo la frenesia di produrre e di guadagnare, il loro creare gioia e festa è testimonianza di quei valori necessari per vivere la fraternità e la gratuità, come affermava Papa Giovanni Paolo II (Giovanni Paolo II, Discorso (16 dicembre 2004): Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XXVII (2004), p. 727).
La Giornata ci incoraggia altresì a riconoscere i valori dell’accoglienza, dell’ospitalità e della solidarietà, che fanno dei circhi luoghi straordinari di aggregazione e di comunione e che permettono ai circensi di svolgere un’azione educativa, peculiare della loro arte, soprattutto nel dialogo con le giovani generazioni. Il circo e il lunapark favoriscono la socializzazione, aiutano a sviluppare creatività e fantasia e sono occasioni particolari per familiarizzare con altre persone e con gli animali.
L’evento, inoltre, è occasione propizia per ricordare agli Stati e ai Governi il loro dovere di tutelare i diritti dei circensi, affinché anch’essi possano sentirsi, a tutti gli effetti, parte integrante della società. Le Amministrazioni pubbliche siano incoraggiate a riconoscere il valore socio-culturale dello spettacolo circense, contrastando ogni eventuale forma di marginalità e di pregiudizio nei confronti dei circhi. Le Istituzioni pubbliche, poi, favoriscano la professionalità dei giovani artisti del circo.
Dove, infine, l’esibizione artistica circense si avvale della collaborazione degli animali, dimostrando che l’uomo può stabilire con essi relazioni di intesa e di affascinante bellezza, raccomando che i proprietari dei circhi vigilino sull’adeguato trattamento degli animali, tenendo conto del loro benessere.
Implorando da Dio la benedizione per tutti voi e per coloro che sono affidati alla vostra cura pastorale, vi invito a dedicare un momento di preghiera alla Madre del Signore, invocata come Santa Maria del Cammino, affinché accompagni questi nostri fratelli circensi per le strade del mondo.

X Antonio Maria Vegliò
Presidente

P. Gabriele Bentoglio, CS
Sotto-Segretario