Eccentrici Dadarò è l’eclettica compagnia teatrale – tra Commedia dell’arte, clownerie e teatro d’attore – fondata nel 1997 in cui Umberto Banti, Andrea Ruberti, Davide Visconti, performers e autori di grande talento, come i migliori clown della tradizione, mettono d’accordo i gusti di un variegato pubblico di tutte le età e, da innovatori quali sono, immergono pienamente lo spirito del clown negli umori della contemporaneità.
E in particolare, nei loro spettacoli riescono nella non facile impresa di costruire azioni sceniche di straordinaria efficacia espressiva intorno a idee di spessore. Avevamo già avuto modo di apprezzare Operativi!, in cui tre soldati di diverse nazionalità chiamati a dar vita a una commossa celebrazione dei caduti in guerra, iniziano un’escalation di dispetti e ripicche che culmina in una vera e propria guerriglia, dagli esiti irresistibilmente comici, oltre che clamorosamente paradossali.
Il loro ultimo spettacolo, Incomica, è costruito intorno a un’idea molto suggestiva: su quella stessa alta panchina al centro della scena si arrampicano ogni volta tre creature – due maschili, una in abiti femminili – assai diverse. Prima bambinetti della scuola materna, con fiocchi, grembiuli e un enorme lecca lecca da contendersi, poi adolescenti inquieti e ribelli che si scatenano sulle note del rap, e poi ancora adulti scocciati dalle noie quotidiane e infine vecchietti non arresi, con velleità di giovinezza. Un po’ angeli, un po’ diavoli, un po’ fantasmi, ma sempre e comunque clown, i tre mettono in scena quel canovaccio fitto d’improvvisazioni che è la vita stessa, nei suoi complessi legami di amicizia, affetto, rivalità, rancore, nei suoi ambivalenti meccanismi d’attrazione e ripulsa: e si ride, molto, ad ogni trasformazione e interazione delle tre bizzarre creature nei passaggi delle età ma – ed è questo il bello – con diversi gradi di consapevolezza che variano a seconda dell’età degli spettatori.
Come si potrebbe definire, dunque, Incomica? Forse come un affascinante gioco di specchi tra passato, presente e futuro con cui gli Eccentrici Dadarò ci invitano ad interagire, facendo in modo che ognuno di noi possa trovare, attraverso l’emozione e il divertimento, qualcosa di sé che ancora non conosceva.
Maria Vittoria Vittori