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Terrorismo animalista: l’Alf colpisce ancora

Anche il Tg1 di oggi, edizione delle 20, ha realizzato un servizio sull’attentato incendiario firmato Alf, fronte degli animalisti. Si tratta del quarto raid dell’associazione in Toscana. Questa volta a farne le spese è stato il Centro Latticini di Montelupo fiorentino.
Ci sarà qualcuno nel mondo delle associazioni animaliste che vivono a stretto contatto con i poteri politici e mediatici, e che siedono ai tavoli istituzionali e in parlamento, che stigmatizzerà questi metodi e in particolare questo gravissimo attentato? Episodi gravissimi come questo avvengono sempre più di frequente e a farne le spese sono anche diversi circhi. L’ultimo caso balzato agli onori delle cronache è stato quello che ha visto coinvolto il circo Moira Orfei, due settimane fa, che ha visto i propri mezzi bucati (35 pneumatici) e imbrattati di vernice. Anche in quel caso si è parlato di “blitz degli animalisti”, ma per ora senza risalire a nulla di più concreto.
Quello che segue è l’articolo pubblicato da Repubblica sul Centro Latticini andato in fumo.

Nelle immagini si vedono tre persone, due con un passamontagna, una no. Arrivano in auto e armeggiano intorno ai camion in fila sul piazzale della Centro Latticini di Montelupo fiorentino e vengono ripresi dalle telecamere di vigilanza. Danno fuoco al primo e poi anche al secondo. Alla fine sette quelli distrutti, un ottavo danneggiato e una parete dell’edificio che ospita l’azienda, incendiata. Il fumo ha annerito anche l’esterno di una ditta accanto, sempre in via del Lavoro.
L’ora è fra la mezzanotte del 31 dicembre e le due del 1 gennaio. Il raid incendiario è firmato con una sigla scritta su uno dei muri dei capannoni: Alf, Animal liberation front. Questa è la rivendicazione. Una sigla che negli ultimi due mesi in Toscana ha messo a segno tre altre incursioni: il 17 ottobre al macello di Colle Val d’Elsa (Siena) qualcuno che si è introdotto all’interno dello stabilimento ha distrutto macchinari e l’impianto elettrico (raid rivendicato “in memoria degli animali macellati”). Il 27 ottobre nel mirino un’altra azienda di carni, Troghi di Firenze, distrutti alcuni camion frigo. Poi il 24, azione ai macelli di San Giovanni Valdarno (Arezzo) dove hanno tagliato la recinzione e dato fuoco a un camion. L’ultimo raid nella notte del 31 dicembre quando tutti erano ad aspettare il brindisi di mezzanotte: il commando animalista è entrato in azione contro il Centro latticini che è un distributore di prodotti caseari. Un obiettivo che può apparire anomalo e che all’inizio ha fatto sospettare a una rivendicazione falsa, a un depistaggio. Il Centro latticini infatti non ha allevamenti di animali, si occupa soltanto della distribuzione di prodotti caseari, latte e formaggi. Da ieri è irraggiungibile anche il sito internet dell’azienda probabilmente per un attacco hacker.
Indagini sono in corso sia da parte dei carabinieri di Montelupo fiorentino, sia da parte della Digos di Firenze. L’accusa della procura di Firenze è di danneggiamento aggravato. Gli investigatori stanno esaminando i filmati e stanno cercando le relazioni con i precedenti episodi. In passato in Toscana proprio l’Alf aveva messo a segno un raid che ebbe una grossa risonanza: a Careggi, vennero liberate dalle gabbie alcune cavie nei laboratori di oncologia. Altre azioni dimostrative sono state compiute a Roma, Milano e in diverse città italiane, contro i centri di produzione delle carni, allevamenti o circhi in cui per gli spettacoli vengono utilizzati gli animali.
La Repubblica Firenze