“Se non ci fosse di mezzo il lavoro di migliaia di persone bisognerebbe mettersi a ridere e affermare che siamo su scherzi a parte“. Chi parla è il presidente Enc, Antonio Buccioni, che è appena venuto a conoscenza di due perle sfornate da altrettante amministrazioni comunali.
Partiamo dalla prima, fresca fresca. Ieri il consiglio comunale di Parma ha approvato un nuovo Regolamento comunale che disciplina la concessione delle aree per i circhi. Riferisce oggi La Gazzetta di Parma che d’ora in poi “i circhi con animali esotici potranno sostare a Parma non più di una volta l’anno e solamente nel periodo compreso fra il primo aprile e il primo ottobre di ogni anno”. Sarebbe un po’ come dire che gli stabilimenti balneari non possono lavorare in agosto.
Ma quale sarà stata la pensata che ha condotto gli amministratori comunali di Parma ad assumere questa decisione (peraltro in aperta violazione della normativa nazionale che regola l’attività dei circhi e che stabilisce che i regolamenti comunali devono essere deliberati “sentite le organizzazioni sindacali di categoria” mentre l’Ente Nazionale Circhi non è stato interpellato)? Eccola qua, spiegato dall’assessore Casa e riferito sempre dalla Gazzetta di Parma: “per vietare la sosta degli animali esotici nel periodo più freddo dell’anno”. Infatti fino ad oggi tutti gli animali presenti nei circhi durante i mesi freddi hanno preso il raffreddore! Scherzi a parte, appunto, siamo davanti ad una trovata che non ha il minimo fondamento scientifico, ma nemmeno di buon senso, e che però danneggia pesantemente un settore lavorativo che ha invece il diritto di lavorare tutto l’anno, se non altro perché gli animali e il personale non possono essere ibernati e scongelati a primavera. Come se i circhi non fossero attrezzati per garantire il benessere degli animali 12 mesi l’anno. Ovviamente il periodo natalizio è quello più remunerativo per i circhi, così come per molte altre attività, e dunque l’Ente Nazionale Circhi farà di tutto per riuscire a presentare il conto della forzata inattività a quegli amministratori che hanno escogitato il geniale Regolamento.
La seconda perla arriva dall’amministrazione comunale di Bollate, in provincia di Milano, un Comune che da anni è off limits per i circhi. Ora, di recente, la stessa amministrazione ha individuato un’area pubblica per ospitare i circhi. Quindi problema risolto? Macché! L’area in questione è un campo attraversato dalla linea elettrica dell’alta tensione. E dunque, ha stabilito l’amministrazione comunale, l’area può essere concessa solo (sic!) a quei tendoni che non superino gli 8 metri di altezza. Praticamente non ne esistono.
Anche in questo caso l’Enc si è già attivato e torneremo quanto prima sull’argomento.
“Se non ci fosse di mezzo il lavoro di migliaia di persone, responsabilmente consapevoli di dover assicurare ogni giorno sostentamento a persone e animali, stravaganze assurde come queste, frutto di ignoranza e di ostilità, farebbero pensare di essere su scherzi a parte“, commenta Buccioni, “invece è la realtà, che supera ogni fantasia. Ma ci difenderemo con tutte le nostre forze”.
Grazie alle fotografie che ci ha inviato Roberto Inzani, siamo anche in grado di documentare un’altra storia da scherzi a parte, che però scherzo non è ma pura e semplice verità. A Desio l’area per i circhi è, diciamo così, di dimensioni un po’ ridotte e se si vuole montare lo chapiteau occorre… incorporare gli alberi.
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