Lo Zoosafari di Fasano ha oggi la prima pagina del Corriere della Sera con un articolo del famoso etologo Danilo Mainardi: “Sono arrivati due fratellini gemelli per l’orsetta polare Dea”.
“Parto eccezionale la notte di Natale allo Zoosafari di Fasano: l’orsa polare Marissa ha dato alla luce due gemelli”, scrive Mainardi, e siccome, aggiungiamo noi, il parco è una eccellenza su scala italiana e non solo, ed è di proprietà di due famiglie del circo – Casartelli e De Rocchi – la notizia è doppiamente interessante. “Con il suo compagno Felix, ha già messo al mondo, in diversi anni, altri tre orsetti: Noel nel 2003, che si trova ora a Copenaghen, Snowy nel 2006, ora allo zoo di Monaco, mentre Dea, nata nel 2008, è ora a Tokyo. I gemelli, per adesso, nessuno li può vedere tranne la gelosissima madre. Ma è probabile che anche loro ce la faranno e che li vedremo giocare tra gli ulivi pugliesi”. Mainardi è sicuramente un competente esperto di animali e il suo articolo merita di essere citato anche per una ragione particolare. Spiega infatti che “se ragioniamo sui tempi brevi, è fuor di dubbio che per degli orsetti polari la probabilità di sopravvivenza si direbbe più alta se nascono in cattività (magari in un posto lontano com’è la Puglia) che non a casa loro nel cuore dell’Artico”. E dopo aver aggiunto che l’orso polare ha una lunga storia evolutiva di adattamenti sia al freddo intenso che alla vita in mare, e chiarito di “non avere nulla da ridire sulla cattività degli orsi bianchi allo Zoosafari di Fasano, e tantomeno sul fatto che li si riproducano” (pur facendo notare che a suo parere dovrebbero vivere nel loro habitat naturale), aggiunge che il loro ambiente originario è “sempre più minacciato dai mutamenti climatici”, e cita al riguardo il rapporto del Wwf. Secondo quest’ultimo, infatti, “al 2080 non ci sarà più banchisa artica d’estate. Gli orsi polari non potranno sopravvivere. Ben venga dunque il ruolo importante di uno zoo di preservare le specie a rischio. Lo Zoosafari da questo punto di vista è esemplare”. Rispetto alle banalità, e a volte alle idiozie, che si leggono spesso sul tema zoo e animali in cattività, quella del prof. Mainardi è una puntualizzazione che fa bene alla intelligenza e alla verità.