di Alessandro Serena

Ai Master del 2016, l’Oscar del Circo, altre due importanti affermazioni dell’Italia. Stefano Orfei ha infatti conquistato la ambita statuetta come miglior artista dell’anno, dopo aver accumulato quattro nomination (miglior ammaestratore, miglior attrazione, miglior numero), mentre a Fabio Montico è andato il titolo di “miglior produttore dell’anno” per la maniera in cui allestisce il suo Festival Internazionale di Latina, ormai giunto alla 18^ edizione.
In qualche maniera è come se il presidente stesso della repubblica russa si fosse congratulato con loro, Putin aveva infatti detto: “Sono sicuro che per tutti coloro che parteciperanno all’evento sarà una grande opportunità per discutere di importanti argomenti professionali, per dividere le esperienze accumulate negli anni e, ovviamente, per congratularsi con i vincitori.”
Come sempre la manifestazione ha attirato nella bella cittadina sul mar nero numerosissimi operatori circensi russi e da tutto il mondo per cinque giorni consacrati all’arte del circo. Fra gli appuntamenti che hanno preceduto l’elegante e spettacolare cerimonia di consegna dei Master e provveduto ad alzare man mano la temperatura, il concorso per giovani artisti “Master Ok”, una retrospettiva su circo e film (questo è l’anno del cinema in Russia) e il nuovo spettacolo (con orchestra diretta da Giden Kremer) di Slava Polunin. A questa nuova produzione è andato il Master come show dell’anno, mentre lo stesso Polunin ha ricevuto il Master come Clown dell’anno dalle mani della leggenda del circo sovietico, Oleg Popov, come era successo lo scorso anno al nostro David Larible.

L’eleganza e la particolarità della cerimonia di premiazione confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, l’attenzione e la cura che il Rosgostsirk pone nell’evento che inizia, come il modello di riferimento, con il passaggio dei nominati e del comitato di esperti sul “red carpet” attraverso due ali di spettatori entusiasti che confluiscono poi ad affollare il Circo Stabile di Sochi.
Anche quest’anno la presenza del sindaco della importante città sul mar nero e del vice ministro della cultura, oltre alla lettura del messaggio di saluto del presidente Putin, hanno fatto capire il grande appoggio istituzionale di cui gode l’iniziativa.
Dal punto di vista artistico il direttore Vadim Gagloev e il suo vice Oleg Chesnokov hanno pensato di puntare molto sulla pista, il cuore pulsante dell’arte circense, trasformandola in un enorme schermo orizzontale che veniva sapientemente utilizzato con proiezioni suggestive in sintonia e sincronia con un altro grande schermo messo invece in posizione più consueta sopra all’ingresso degli artisti. Un tripudio di immagini e di colori, mai fine a sé stessi ma sempre collegati a quanto accadeva nel circo.

Nella rutilante serata fra una premiazione e l’altra, fra l’emozione della fatidica frase “… and the winner is” e la consegna della statuetta, si sono alternati in pista anche un orso ballerino, un gruppo di violinisti su pattini a rotelle in linea, un grande charivari presentato da decine di giovanissimi artisti da scuole di circo di tutto il mondo.
Fra i premi più significativi quello di miglior regista andato all’italo-svizzero Daniele Finzi Pasca, quello di miglior festival andato a Monte Carlo e ritirato dal direttore artistico Urs Pilz.

L’Italia aveva altre nomination, Latina fra i festival dell’anno, Jonny Bogino fra i migliori clown, la moglie Tanya fra le artiste, Elvis Errani fra gli ammaestratori, Fabrizio “Frizzo” Rosselli fra i coreografi.
Il premio leggenda del circo, fuori concorso, è andato a Mstislav Zapachny della celebre dinastia russa della pista, che gli italiani avevano avuto la fortuna di vedere al Gran Premio del Circo di Genova del 1994. Il grande artista sovietico è stato celebrato a dovere con una romanza cantata dal noto Josef Kabzon.
Fra i componenti del consiglio degli esperti anche Philippe Agougué, Peter Dubinsky, Lazi Endresz, Kristof Istvan, Helmut Grosskurth, Genis Matabosch e Jasmine Straga.
Master pare l’unico evento al mondo a poter vantare nel palmares una presenza assai eterogenea con l’uno accanto all’altro rappresentanti del circo-teatro come Polunin o Finzi Pasca e massimi esponenti del circo classico come Pilz, Montico o Stefano Orfei. Pare proprio che, anche se solo alla sua seconda edizione, Master sembri destinato a ritagliarsi un ruolo importante nel panorama internazionale del mondo del circo, promuovendo riflessioni e scambi generosi e proficui.
