Servizio e foto di Stefania Ciocca
Il Circo di Barcellona, pur tributando onore alla Spagna nel nome e nel passato artistico, è nato in Lombardia e, fedele alle sue origini, da molti anni a questa parte lavora soprattutto in queste zone dove è riuscito a fidelizzare un buon pubblico. Un pubblico che nonostante le abbondanti piogge degli ultimi giorni non si è lasciato scoraggiare ed è giunto sino allo chapiteau posizionato nell’area stella di Corsico per lo spettacolo di domenica pomeriggio.
Iberico è decisamente l’inizio dello spettacolo: una ballerina in abiti tipici spagnoli introduce un numero di alta scuola di due splendidi cavalli bianchi e dopo di due maestosi andalusi neri. Successivamente è il turno del giocoliere Igor Rossante che oltre a un numero di bouncing offre agli spettatori un’esibizione su monociclo in bilico sul quale tiene delle tazze in equilibrio sulla testa, ciascuna delle quali è posta lassù con un abile colpo di gamba. Prima di Igor, e a più riprese durante lo spettacolo, entrano ad animare la pista i due clown, Guido (nome d’arte di Luke, sempre della famiglia Franchetti) e Banana, nome d’arte di Enis Franchetti, primogenito di Giancarlo.
Dopo una gag dei clown Banana e Guido nella quale è coinvolto anche il direttore di pista Jessy Franchetti è il turno di un simpatico numero con le foche ammaestrate: suonano la tromba, prendono in giro, usano una sveglia facendo finta di dormire e giocano a basket.
Un altro numero di animali, stavolta quelli esotici guidati da Elvis Coda Prin, prende spazio in pista: tre dromedari (la quarta, appena nata, è ancora troppo piccola per la scena), uno yak, un bue dei watussi e poi i lama e per ultima la scalmanata zebra Del Piero che proprio per la sua smania di galoppare ha fatto parlare di sé anche sulla stampa nazionale.
Un elegante numero di verticalismo è quello offerto da Miss Alexandra e uno spericolato numero al trapezio Washinghton è quello dell’artista italo-autriaco David Kost.
Infine gli ultimi due numeri prima della parata finale: la Saabel Family (la stessa famiglia dell’alta scuola cavallo che ha aperto lo spettacolo) entra in scena su una slitta trainata dai cani delle nevi, bellissimi esemplari di husky e samoiedo, che trasportano il pubblico in un’atmosfera tutta polare. A conclusione dello show un classico della clownerie: l’esibizione dei clown musicali, I Cuginetti.
I bambini sono contenti, e anche quegli adulti che sono giunti sotto lo chapiteau soli o per accompagnare i più piccoli, hanno avuto due ore di leggerezza e di garbo.
Prossimamente, dopo Corsico (fino al 13 novembre), il circo sarà di piazza a Pogliano Milanese.