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A reiterata richiesta di soci e operatori circensi in genere, riteniamo estremamente utile ricordare brevemente gli strumenti di finanziamento – diretti o indiretti – per il corrente anno 2021, quali emanati da Governo e ministero.

1) FUS 2021 per i già percettori

2) FUS 2021 per i non percettori

3) Progetti speciali 2021

4) Ultime disposizione per partite Iva e artisti.

Per i primi due (FUS 2021, già percettori e non percettori, D.M. 31 DICEMBRE 2020 – ISTANZE DI CONTRIBUZIONE A VALERE SUL FONDO UNICO PER LO SPETTACOLO) è stata disposta la proroga della presentazione delle domande al 23/4/2021 (qui) mentre per il punto 3 (Progetti speciali 2021) il termine scade il 9/4/2021 (qui).

Relativamente al punto 4, fa testo il decreto-legge c.d. “Sostegni”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 19 marzo 2021, su proposta del Presidente Mario Draghi, che introduce misure urgenti in materia di supporto alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19.
Tale Decreto introduce anche nuove misure in favore del settore dello spettacolo. Fra queste si segnala:

Indennità onnicomprensiva lavoratori spettacolo (Art. 10, comma 6)
Viene prevista una indennità straordinaria di 2400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo, allargando la platea di beneficiari rispetto ai precedenti provvedimenti. La disposizione indicata assegna l’indennità straordinaria a coloro che sono iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, con almeno trenta contributi giornalieri versati dal 1° gennaio 2019 sino alla data di entrata in vigore del decreto in oggetto, cui deriva un reddito non superiore a 75.000 euro (a fronte del precedente limite di 50.000 euro), e non titolari di pensione né di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente senza corresponsione dell’indennità di disponibilità. La medesima indennità è erogata agli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno sette contributi giornalieri versati dal 1 gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del presente decreto, cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro.

Contributo a fondo perduto (Art. 1)
Si prevede un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate.
Potranno presentare richiesta i soggetti che abbiano subìto perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30 per cento del valore medio mensile. Il nuovo meccanismo ammette le imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro, a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro.

Tutte le misure sono elencate nella circolare che si può consultare qui.