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Se anche la destra insegue il Pensiero Unico sugli animali

Delusione fra gli amici del circo. Ma come, anche un governo di destra minaccia di mettere a soqquadro il mondo circense ritornando sulla antiquata questione degli animali? Purtroppo è così e purtroppo non c’è da stupirsene. In una democrazia poco sicura di se stessa come quella italiana, la ricerca del consenso che è doverosa prima delle elezioni si frantuma poi in tante provvisorie ricerchine quotidiane (meglio se facili) dopo che il consenso è ottenuto. E quale obiettivo più facile di quello di scippare ai movimentisti verdi, usi a scatenarsi davanti alle cancellate dei circhi strillando argomentazioni che risalgono alle denunce di Jack London, qualche consenso domenicale in più? Facile per diverse ragioni: perché gli animali sono in gabbia e questo è innegabile, perché non c’è tradizione culturale che faccia da usbergo ai circensi, e perché gli interessati alla fin fine pensano che il problema vero è sottrarre la buona piazza al concorrente e il resto sono soltanto sgradevoli incidenti di percorso. Forse hanno ragione loro, chissà. Però nessuno stupore che, anche a destra, si attinga a quel calderone che è il Pensiero Unico. Che è un non-pensiero, perché non nasce da autentica esperienza conoscitiva, ma è un calderone in cui fa comodo affondare il cucchiaio per ramazzare consensi nuovi, maledetti e subito. E senza correre rischi, perché un interlocutore politicamente fastidioso non c’è.

Ruggero Leonardi