Un neomembro della Commissione consultiva circhi e spettacoli viaggianti, appena insediata al ministero per i Beni e le attività culturali, mi ha felicemente ricordato quanto contenuto nelle Linee Guida Cites aggiornate nel 2006. Il passaggio è il seguente: “… è altamente auspicabile che ogni struttura circense che detiene animali aderisca ad un ente professionale qualificato, quale ad esempio l’Ente Nazionale dei Circhi. Tra i compiti dei citati enti rientra anche la diffusione delle normative nazionali, comunitarie e internazionali al fine di un loro adeguato rispetto”.
E’ un legittimo motivo di soddisfazione per la nostra organizzazione e un ennesimo riconoscimento per il presidente onorario Egidio Palmiri che nel 2006 era il legale rappresentante dell’E.N.C.
La circostanza mi consente, tuttavia, di addentrarmi in una diversa e attualissima tematica, che non può non richiamare alla propria dignità etica e professionale i direttori dei circhi in genere, ma soprattutto quelli che nella nostra Associazione si riconoscono e aderiscono.
Mi riferisco – e al momento non intendo citare nomi ma ho già consultato prestigiosi legali per la miglior tutela personale e dell’Associazione anche da questo punto di vista – al comportamento inqualificabile di alcuni operatori collaboratori dei complessi circensi, che svolgono in particolare mansioni amministrative varie, la cui condotta appare censurabile sotto diversi aspetti: l’abbandono senza preavviso del complesso presso il quale prestavano la loro opera; debiti e debitucci contratti facendo leva sulla spendita del nome, in alcuni casi molto prestigioso, del circo presso il quale fino al giorno prima avevano prestato la propria attività; ogni tipo di condotta e rapporto ben oltre i limiti della decenza civile.
Auspico decisamente che simili soggetti non possano in alcun modo trovare riparo ed accoglienza presso complessi facenti capo all’Ente. Ciò contribuirà indiscutibilmente a migliorare i rapporti di fiducia e di stima reciproca tra i direttori e agevolerà la scelta orientata sulla qualità dei complessi associati, scaturita anche nelle riunioni associative degli ultimi mesi.
Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi