«Gli animalisti sono come i nazisti. Non a caso la prima legge animalista la fece il regime nazista nel 1933». Massimiliano Filippi, segretario generale di Federfauna, l’associazione che difende gli allevatori, i commercianti e i detentori di animali spiega così perché, quest’anno, abbiano deciso di intitolare un premio ad Adolf Hitler. Un premio che sarà conferito alle persone che si saranno maggiormente distinte nel campo dell’animalismo. Una provocazione.
«Qui in Emilia-Romagna dei circhi che avevano già ottenuto tutti i permessi e in cui lavoravano decine di persone sono stati costretti a chiudere da delle ordinanze sindacali perché gli ambientalisti avevano protestato – spiega -. Sarebbe un po’ come chiudere una banca per rapina».
Hitler, che era vegetariano e aveva un’adorazione per il suo cane, varò la sua prima legge animalista il 24 novembre del 1933. Per questo il premio al “peggior animalista” sarà presentato sabato, 24 novembre, nella sede nazionale dell’associazione, in via Altabella a Bologna.
«Finalmente – spiega Filippi – anche noi allevatori possiamo fare sentire la nostra voce. Noi siamo i primi a voler rispettare i diritti degli animali, perché un animale che sta bene vive meglio e produce di più. Ma l’animale dev’essere funzionale all’uomo. Vanno mantenute le dovute proporzioni, altrimenti si sconfina nell’ideologia».
Repubblica.it
La notizia ripresa da Repubblica si riferisce alla conferenza stampa di presentazione del “Premio Hitler”, prima edizione del premio istituito da FederFauna per le personalità che si sono particolarmente distinte nell’animalismo.
Sabato 24 Novembre 2012, ore 10.00
Sede Nazionale FederFauna
Via Altabella, 11 – 40126 Bologna
Saranno presenti
Massimiliano Filippi, Segretario Generale FederFauna
Massimiliano Bacillieri, Responsabile Ufficio Legale Nazionale FederFauna
E’ previsto un contributo letterario di Peter Staudenmaier, scrittore, storico, docente di storia moderna tedesca alla Marquette University di Milwaukee, Wisconsin, autore assieme a Janet Biehl del libro “Ecofascismo: lezioni dall’esperienza tedesca”.