Il circo italiano ha portato l’arte della pista in giro per il mondo. Anzi, l’ha fatta nascere. Non è un modo di dire. Gaetano Ciniselli, figura mitica di direttore di circo e soprattutto di cavallerizzo, partì da Milano, sua città natale, e portò la sua abilità e strabiliante classe, ovunque, facendo sbocciare il circo sotto la dinastia dei Romanov.
Si fece le ossa – artisticamente parlando – in Francia, prima al Cirque National a Parigi e poi al circo di Vienna di De Bach. Andò in Spagna, dove costruì un circo in legno nella periferia di Barcellona. Le sue tournée lo portarono a Dublino e Varsavia, Germania, ma fu in Russia (anche altre prime stelle italiane del circo fecero fortuna nella terra degli zar: Alessandro Guerra, Enrico Rastelli, gli Averino, Alberto Fratellini, Giacomo Cireni, ribattezzato “il clown dello zar”) che lasciò davvero il segno.
Per fare piena luce su questo personaggio fuori dal comune, un circense “doc” che ha fatto onore all’Italia, il Centro educativo di documentazione delle arti circensi (Cedac), diretto da Antonio Giarola, che ha sede a Verona, ha messo in cantiere una collaborazione nientemeno che con il Bolshoi State Circus di San Pietroburgo.
L’obiettivo? “Ripercorrere l’operato artistico di uno dei più prestigiosi cavallerizzi che l’Italia abbia mai conosciuto, fondatore del più antico e celebre circo stabile russo”. E’ lo stesso Giarola ad annunciare il progetto, davvero ambizioso e sicuramente ricco di sviluppi anche inattesi. E’ proprio di questi giorni l’accordo stipulato con Mr. Grigory Gaponov, direttore generale e artistico della illustre istituzione ospitante, un vero e proprio museo del circo di stato sovietico. E si sa bene il peso che il circo ha avuto ed ha nell’ex Unione Sovietica. La ricerca parte a luglio, quindi fra qualche giorno, e a mettere il naso negli archivi di San Pietroburgo sarà una ricercatrice del Cedac, Valeria Bolgan: “La collaborazione tra il Centro veronese e il Museo del Circo di Stato sovietico è volta a riportare alla luce i programmi, i manifesti, le cronache, le imprese e la vita di Ciniselli in terra russa nel periodo compreso tra il 1877, anno della fondazione del circo omonimo, e il 1921, anno dell’emigrazione della famiglia. Per fare ciò la ricerca godrà anche del supporto di alcuni archivi storici di San Pietroburgo e della Biblioteca Nazionale Russa che metteranno a disposizione periodici e documenti fondamentali al fine di ricostruire una storia che si preannuncia tanto affascinante quanto sconosciuta in terra italiana”, sottolinea Giarola. Il tutto terminerà con la pubblicazione di una monografia curata da Antonio Giarola e interamente dedicata allo studio dei repertori circensi avvenuti nel periodo di gestione della famiglia italiana.
Gaetano Ciniselli nasce a Milano nel 1815, mentre non è chiarissimo quando e dove sia morto. Quel che è certo è che si forma come allievo di Francois Baucher nella capitale della Francia, e dire Baucher nell’800 equivale a dire il numero uno in fatto di equitazione. Nella scuola del Cirque des Champs Elysées, Ciniselli si fa subito valere come l’allievo più capace. Finita quella esperienza debutta nella compagnia equestre dei Franconi, dove Gaetano Ciniselli diventa subito leggenda: per i suoi numeri porta in pista cinque purosangue che rispondono al nome di Montecristo, Mazzeppa, Lucifero, Capriccio e Dominio. Nell’Alta scuola è un mago. Lo attende ben presto il circo di Christophe de Bach, un’altra accellenza.
Ma il trionfo lo raggiunge in Russia, dove si stabilisce nel 1869. Fonda il primo circo stabile a San Pietroburgo, un altro a Mosca, e con i suoi spettacoli manda in solluchero l’aristocrazia particolarmente amante dell’abilità ma non meno dello sfarzo che Ciniselli mette in ogni sua apparizione. E’ fortissimo lui, ma si attornia pure di grandi nomi, dimostrando eccezionali doti di impresario, tanto da soffiare alla concorrenza gli artisti migliori del momento. Si dice sia stato il primo a far esibire un elefante ammaestrato, e non è difficile immaginare quale apoteosi gli procurò questo exploit.
Il circo Ciniselli diventa un marchio internazionale, un nome una garanzia. Acclamato dal pubblico e applaudito dai reali, come l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe d’Asburgo, estimatore di Ciniselli. Ovviamente è sempre rimasto molto legato all’Italia, dove le sue tournée hanno percorso lo Stivale da nord a sud e dove da ha costruito, a Milano, il teatro Dal Verme nel 1872 in Foro Bonaparte e il circo Ciniselli in via Legnano.
Ma il progetto del Cedac porterà alla luce nuovi e inediti materiali che permetteranno di definire meglio i tratti distintivi di Gaetano Ciniselli e della sua influenza russa.