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Pellegrini Brothers, i fantastici quattro


Alla loro eccezionale carriera mancava solo la benedizione del Santo Padre, ed hanno avuto anche quella. Chi sono i quattro ragazzi muscolosi come culturisti ed eleganti come danzatori che il 15 dicembre si sono esibiti nell’Aula Paolo VI per una decina di minuti davanti a Benedetto XVI? I fratelli Pellegrini – meglio noti sulle scene come “Pellegrini Brothers” – sono ormai da anni le star dei più grandi spettacoli di tutto il mondo. L’avventura di Erdeo, Natale, Ivan e Andrea è iniziata da due isole. Tre sono nati in Sicilia (Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto e Raccuja) e uno in Sardegna.
In giovanissima età hanno scoperto di avere avuto in dono una abilità non comune. Al resto ci hanno pensato loro (sotto la supervisione di due maestri, il papà Aristodemo e la mamma Anna), dedicando giornate e giornate di lavoro e sacrificio ad una preparazione che ha dato i suoi frutti e che lascia il pubblico senza fiato. Colpiscono i loro fisici statutari ma ancora di più lo stile “leggero” che li fa librare in cielo modellando figure artistiche in rapida successione, tecniche acrobatiche che li mettono in grado di presentare degli esercizi di equilibrismo e di piramidi al limite delle capacità umane.
Hanno un curriculum da star: si sono fatti applaudire nel celebre Ringling Bros. and Barnum & Bailey, il colosso del circo americano ma anche una delle cattedrali dell’arte della pista di tutta i tempi. Sono stati ingaggiati con un contratto pluriennale nel prestigioso Lido de Paris. Poi da Knie e nei più importanti varietà tedeschi. Nel 2008 in rappresentanza dell’Italia hanno conquistato il Clown d’Oro al Festival di Monte Carlo dove l’esigente platea si spellò le mani al termine del loro show. Standing ovation a non finire.
Alcuni degli esercizi, in particolare le figure a quattro, sono unici al mondo. È noto che i grandi numeri provocano spesso la nascita di imitatori più o meno all’altezza di impensierire l’originale. Questo non è mai successo per i Pellegrini, a dimostrazione di come alcuni dei loro exploit siano davvero unici ed irripetibili. Se si considera che questi fratelli presentano la loro creazione da circa un quarto di secolo, si comprende bene che ci si trova di fronte ad una sorta di monumento nazionale che dovrebbe essere tutelato dalle Belle Arti.
Alessandro Serena