Nel venticinquesimo della nascita dell’Accademia d’Arte Circense, che cade proprio quest’anno, il presidente Egidio Palmiri estrae dal cilindro una novità destinata a non passare inosservata.
Gli uomini passano, anche se preferirebbero mettere radici su questa terra, ma se hanno realizzato delle opere, queste restano per le future generazioni. Le opere sono il prolungamento degli ideali e travalicano il tempo. Palmiri ha dedicato tutta la sua vita al circo, prima con i complessi di famiglia, poi alla guida dell’Ente Nazionale Circhi e dell’Accademia, della quale continua a seguire i destini, preoccupandosi che tanti sacrifici e traguardi tagliati non vadano sprecati ma possano essere utili anche ai giovani del terzo millennio. E’ il cruccio di tutti i veri educatori e degli uomini lungimiranti quello di pensare alla formazione delle nuove generazioni. Ci siamo così avvicinati molto alla notizia, che un po’ è già trapelata all’esterno, anche se in modo incompleto e impreciso.
“Non ho avuto l’opportunità di spiegare chiaramente la mia scelta, mentre desidero che non ci siano dubbi al riguardo: la parte di mia proprietà del terreno sul quale sorge la nuova sede dell’Accademia, al momento del rogito lo intesterò all’Ente Nazionale Circhi”. E’ questa la comunicazione, a lungo meditata, alla quale Palmiri tiene quasi sopra tutto.
Se chiedete a Palmiri le ragioni che stanno alla base di questo annuncio, la risposta è la seguente: “Anzitutto il merito dell’idea è frutto di un suggerimento venutomi dal direttore dell’Accademia, Andrea Togni, e che ho fatto subito mio. Io non ho figli e gli eredi vivono al di fuori del mondo del circo e della stessa Accademia. Ma oltre a questo aspetto ce n’è un altro, non secondario: penso che il futuro dell’Accademia debba essere quello di trasformarsi in una fondazione riconosciuta che abbia al proprio interno anche l’associazione di categoria dei circhi italiani, per gestire il patrimonio che dovrà amministrare nell’interesse di tutto il settore”.
Una fondazione e il coinvolgimento diretto dell’Ente Nazionale Circhi, ragiona il presidente, rappresentano precise garanzie sulla durata nel tempo e sul mantenimento delle finalità per le quali l’Accademia è nata.
“Preciso che la “donazione” di cui sto parlando riguarda solo la mia parte, visto che una quota, anche se non grande, appartiene a Enis Togni, il quale non può cederla perché continuando ad avere il circo, e figli e nipoti porteranno avanti la tradizione di famiglia, non può rinunciare a quella quota, avendo necessità di aree sulle quali collocare mezzi e animali soprattutto nei mesi di inattività. Anzi, mi risulta che stia cercando altro terreno”.
Il terreno è ovviamente quello di via Tirso, sul quale è sorta la nuova sede dell’Accademia. E anche a questo riguardo Palmiri ci tiene a tratteggiare le prossime scadenze: “L’inverno prolungato non ci ha permesso di installare ancora il nuovo tendone, che in realtà è riduttivo chiamare in questo modo. Ma di certo con l’arrivo della bella stagione e approfittando della pausa estiva, collocheremo sul perimetro già individuato la struttura semistabile. Non ha nulla da invidiare allo chapiteau che ospita il Festival di Montecarlo, è formato da una tela molto più “robusta” rispetto a quella dei circhi itineranti, è contornato da pannelli coibentati con tanto di porte di sicurezza”. Con un diametro di 39 metri (quello attuale ne misura 24), avrà le “pareti” di 4 metri e 20 di altezza e dunque spazi amplissimi e funzionali per tutte le attività formative. Sarà pronto per accogliere gli allievi alla ripresa di settembre, dice ancora Egidio Palmiri. Il lavoro più lungo sarà quello di rialzare il livello attuale del terreno, realizzando una piastra di cemento sulla quale sarà montata la struttura. Intanto l’area di via Tirso che accoglie l’Accademia si è andata via via completando con pagode nuove fiammanti nelle quali trovano posto la sala danza, la cucina e la mensa, l’officina, lo spazio per lo studio, più i container alloggio.
Come si vede, ogni tassello sta andando al posto giusto. L’Accademia d’Arte Circense festeggia i suoi primi 25 anni ma tanti altri l’attendono. Ad multos annos!
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