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Omaggio a Chaplin al festival del cinema muto


Si conclude a Milano il Gran Festival del Cinema Muto: un programma di proiezioni, conferenze a attività collaterali dedicate alla figura di Sir Charles Spencer Chaplin, noto come “Charlie Chaplin”. Lunedì presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi di Milano proiezione – gremita – di tre corti prodotti dalla Mutual (1916-1917), sonorizzati dal vivo dal Gruppo da Camera Solisti Lombardi e animati dalla lettura dei cartelli da parte di due artisti di riferimento nel panorama culturale italiano: Moni Ovadia e Paolo Rossi. Le musiche eseguite sono state appositamente composte da Rossella Spinosa, ideatrice, con il direttore d’orchestra Alessandro Calcagnile e con la formazione da camera dei Solisti Lombardi, del progetto artistico del Festival.
Una serata magica e “popolare” – come nelle intenzioni degli ideatori – per restituire allo spettatore quel rapporto perduto tra la propria immaginazione e il silenzio delle immagini. E non può essere casuale che per inaugurare il Festival si sia scelta la produzione più sofferta (per questioni personali) di Charlie Chaplin: The Circus. Un omaggio all’origine della sua arte e di quella ricchezza espressiva che Chaplin conquista soprattutto nelle prime esperienze con la compagnia di Fred Karno. All’origine dell’eterna capacità di far sorridere e commuovere con quella sua complessa alchimia di espressioni mimiche e facciali vi è proprio la “gavetta” nel Circo di Vasey, misto di varietà e numeri circensi. E allora questo omaggio gradito ed applaudito dal pubblico ad un’arte ancora viva ed espressiva come quella di Charlie Chaplin riaccende la fiducia e l’entusiasmo nella possibilità di raggiungere gli spettatori attraverso il corpo e le sue infinite possibilità, ripartendo proprio da quell’esplosione di comunicazione che è Charlie Chaplin, ispirazione e modello ancora oggi per i nostri clowns.
Valentina Maggio